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Revisionato 14/10/18.

Non sono sicura di essermi realmente addormentata, ma un dolce profumo proveninente dal piano di sotto mi fa aprire gli occhi. Controllo l'orario e noto che è passata solo mezz'ora da quando mi sono stesa. Credo sia ora di scendere di sotto, di sicuro il pranzo sarà pronto a breve.
Un po' barcollante a causa del sonno, mi alzo dal letto ed esco dalla camera. Scendo al piano di sotto e raggiungo la cucina dove trovo mia madre ai fornelli e la tavola già apparecchiata.
"Ehi Silvia, giusto in tempo. Aiutami a mettere la pasta nei piatti, per favore." Chiede mia madre ed io corro al suo fianco.
Ho una fame assurda.
Riempie i piatti con la pasta e porto li sul tavolo, affacciandomi poi sui sulle scale.
"Ragazzi, il pranzo è pronto!" Urlo per farmi sentire da Marco e Giulia.
Torno in cucina guardando i miei piedi, chiedendomi quando ho tolto le scarpe e, quando alzo lo sguardo sul tavolo, per poco non urlo.
Marco e Giulia sono seduti al tavolo, guardandomi con un sorriso a dir poco inquietante.
"Ma voi non eravate sopra?" Domando con voce stridula, portandomi una mano sul cuore.
Sono una persona facile da spaventare.
Mi siedo al mio posto e poi iniziamo a mangiare.
"Com'è andata oggi a scuola, Giuls?" Le domando, visto che era il suo primo giorno di liceo.
"Tutto bene. I miei compagni sembrano simpatici, i professori sono pscicopatici come tutti, i bidelli anche di più. Tutto nella norma." Risponde indifferente, lanciandomi uno sguardo.
Mi sporgo maggiormente verso di lei con un espressione maliziosa.
"Ragazzi sexy?" Alzo e abasso velocemente le sopracciglia e, quando Giulia arrossisce, mi risiedo composta fissandola intensamente.
Lei continua a mangiare indisturbata, lo sguardo rivolto al piatto, ma quando dopo qualche secondo alza lo sguardo, sussulta leggermente vedendo me, mamma e Marco con lo sguardo fisso su di lei in attesa delle sue parole.
"Parla." La incoraggio.
"Oh, non è nulla. È solo un ragazzo di terza che ho notato per i corridoi, ma non mi interessa." Dice con finta indifferenza alzando le spalle.
"Come si chiama?" Le chiede mamma e Giulia la fissa accigliata, ma le risponde comunque.
"Si chiama Michele, abita qui a Verona." Dice con sguardo basso ed io sorrido intenerita.
Decidiamo di non continuare con le domande e mamma domanda a me e Marco dell'università.
Dopo aver finito di pranzare, sparecchio la tavola e salgo al piano di sopra, in camera.
"Che caldo." Mormoro tra me e me mentre apro la porta della camera, poi guardo l'armadio e sbuffo.
Sarà meglio farmi una doccia, almeno evito di puzzare.
"Tranquilla, puzzi già." Giulia mi passa accanto e si siede sul letto, facendomi un'occhiolino.
La guardo male e vado verso l'armadio. Lo apro e prendo un paio di jeans comodi neri e cerco una t-shirt vecchia, me non ne trovo nessuna.
Scommetto che mamma ha fatto un salto in camera mia.
Esco dalla camera e lancio uno sguardo fugace alle scale, dove sento la voce di Marco e mamma, poi raggiungo silenziosamente la camera di mio fratello ed entro. Apro il suo armadio e tiro fuori una sua t-shirt nera e lunga, poi, con il jeans sul braccio, corro in bagno per evitare di farmi scoprire da Marco.
Mi faccio una doccia veloce, giusto per rinfrescarmi, poi mi asciugo il corpo e indosso i vestiti presi. Sciolgo i capelli dalla coda veloce che avevo fatto e faccio per uscire dal bagno, quando il suono del mio cellulare attira la mia attenzione.
Afferro il cellulare e noto la notifica di un messaggio.
'Ehi, Silvia, ti va di fare un giro in centro questo pomeriggio?'
Sorrido leggendo il messaggio di Luca.
'Pensavo di rimanere a casa, ma come posso rinunciare ad un'uscita con i fratelli Gilbert?'
'Allora ti conviene uscire di casa entro cinque minuti.'
Sbuffo una risata leggera.
È un brutto vizio che hanno, mi chiedono di uscire e puntualmente loro sono già sotto casa mia.
Mi guardo allo specchio, cercando di sistenare i capelli, ma mi fermo ancor prima di toccarli. Non stanno poi cosi male.
Alzo le spalle indifferente ed esco dal bagno, infilando velocemente un paio di calzini e le converse nere.
Non bado al fatto che indosso vestiti che di solito uso in casa, quei due mi hanno pure vista in pigiama. Afferro il cellulare e scendo velocemente di sotto.
"Esco con Luca e Alessia." Dico a mamma, passando velocemente in cucina.
"È la mia maglietta quella?" Domanda Marco con una finta espressione scocciata.
"Non so di cosa tu stia parlando." Rispondo velocemente, chiudendo la porta alle mie spalle.
Raggiungo a passo lento l'auto di Luca e apro la sportella posteriore.
"Dovresti convincere tuo padre ad andare in università con la tua auto, potresti passare a prendere me e Marco e risparmiare a tutti l'autobus." Mi sporgo verso i sedili anteriori e do un bacio sulla guancia ai miei amici.
"E tu pensi che non ci abbia provato? Ha troppa paura che la rovini." Sbuffa il biondo, accendendo il motore.
"Dove andiamo?"  Domando come mio solito.
"Sorpresa." Riponde Alessia, con un sorrisino sul volto.
Sbuffo di nuovo, non provando nemmeno a convincerli, so già che non me lo diranno.
Dopo pochi minuti passati a cantare le canzoni che passano in radio, l'auto finalmente si ferma e mi affretto a scendere.
Sorrido felice e circondo le spalle di Alessia e Luca, osservando l'insegna davanti ai miei occhi.
Gelateria Dudó.
"In effetti, avevo tanta voglia di gelato. Ragazzi vi adoro, lo sapete?" Chiedo retorica, lo sanno bene.
"Si si, lo sappiamo" Dicono all'unisuono e scoppiamo a ridere.

Noi tre ci conosciamo dalla prima elementare. Ricordo che eravamo gli unici bambini in silenzio in mezzo ad una classe piena di bambini urlanti. Ci fecimo coraggio e ci parlammo. E subito diventammo amici. Non so proprio come avrei fatto senza di loro, in tutti quei 5 anni di scuola elementare. Mi hanno fatto compagnia, mi hanno difesa, aiutata, consolata e mi hanno fatto sorridere sempre. Gli devo tutto.
"Insomma che stiamo aspettando? Andiamo a prendere un bel gelato, su." Luca mi riscuote dai pensieri, ed io annuisco velocemente, approvando la sua idea.
Luca si mette tra me e Alessia, poi afferra la mano di entrambe e corre all'interno del locale con noi a seguito.

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Salve a tutte e a tutti. Ecco un nuovo capitolo. Diciamo che i primi capitoli sono tutti abbastanza noiosi, ma ovviamente servono a farvi lentamente introdurre nella storia.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto, commentate e votate, se volete. Scusate per eventuali errori e... al prossimo capitolo!

Dio Benedica La Pizza!🍕🌹❤

_I_am_a_Pandacorn_

Innamorata del mio migliore amico!   [In Revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora