Revisionato 02/11/18.
Entriamo in gelateria, trovandoci subito davanti alla cassa. Dò una veloce occhiata all'interno, notando pochi clienti, e osservo i colori caldi del locale. Le pareti sono rosse, alternate da alcune strisce arancioni, i tavoli hanno una tovaglietta rossa sopra e le sedie sono dello stesso colore, così come i divanetti posti ai muri con i grandi tavoli in legno tra di essi. Il locale è molto illuminato e il carattere solare dei dipendenti lo fa sembrare anche più luminoso e accogliente.
Noi veniamo qui da quando eravamo dei bambini di sei anni insieme ai nostri genitori, poi crescendo abbiamo iniziato a venirci da soli ogni qualvolta volessimo uscire insieme, che fosse estate o inverno non importava. È da ormai tre anni che il personale non cambia e abbiamo fatto amicizia con loro, soprattutto con Eleonora, la cameriera che serve ai tavoli, Rosalba, la ragazza dietro al bancone dei gelati, e Nicolas, il cassiere.
Il primo che vediamo e lui, poiché la cassa si trova nei pressi dell'entrata, visto che bisogna fare lo scontrino prima di poter consumare le ordinazioni.
"Ehi, ragazzi, come va?" Ci saluta il ragazzo, battendo il pugno con Luca e baciando il dorso della mano mia e di Alessia.
È un ragazzo molto teatrale, ma divertente.
"Tutto bene Nick, te invece?" Risponde Luca a nome di tutti e tre.
"Bene, si lavora tanto, ultimamente. Appena aperti, come ora, si ha poco da fare, ma tra meno di mezz'ora il locale sarà pieno come al solito." Risponde con un'alzata di spalle, poi sposta lo sguardo su di me e sulla mia amica. "Silvia, Alessia, accomodatevi. Lasciate che Luca faccia il galantuomo, per una volta." Scherza facendoci l'occhiolino e noi annuiamo ridendo.
Raggiungiamo uno dei divanetti posti al muro e ci sediamo una di fronte all'altra, senza neanche dire a Luca quali gusti vogliamo, sono sette anni che prendiamo sempre gli stessi.
Io e Alessia iniziamo a parlare dell'università e ovviamente lei non può trattenere i commenti sul professor Hood.
Quanto vorrei non sentirli.
Dopo poco arriva Luca con in mano tre gelati ed io mi affretto a prendere il mio.
Il gusto delizioso del pinguì mi fa sorridere, era da tanto che non lo mangiavo. Il cono di Luca è riempito con stracciatella e pinguì, mentre quello di Alessia è con panna e nutella.
Sono la prima a finirlo, stranamente. Sono una persona abbastanza lenta, in ogni cosa che faccio, quindi finire un gelato per prima è abbastanza strano.
"Hai il naso sporco." Mi informa Alessia, mettendosi a ridere insieme al fratello.
Sbuffo e poi gonfio le guancie, incrociando gli occhi per provare a vedermi la punta del naso, ma, dopo pochi secondi, l'unica cosa che vedo è il dito di Luca. Lo passa sulla punta del mio naso e raccoglie il gelato, portandolo poi alla sua bocca per pulirsi il dito ormai sporco con un'espressione da bambino.
"Questo era anche più buono del mio." Dice con un enorme sorriso, assomigliando sempre di più ad un bambino di quattro anni.
Quando anche loro due hanno finito il gelato, ci alziamo dal posto e salutiamo Nicolas, poi usciamo dalla gelateria.
"Andiamo un po' in giro?" Propongo, guardandomi intorno.
"Ma si, dai." Risponde Alessia, afferrando me e Luca per la maglietta.
"Okay, ma vai piano, pulce, non dobbiamo correre." Luca le afferra il polso fermandola, poi le scompiglia i capelli.
Ho sempre amato il loro rapporto fraterno.
Camminiamo per una mezz'oretta, ma dopo le continue lamentele da parte di Alessia, andiamo al parco più vicino e ci sediamo sotto ad una grande quercia.
Veniamo spesso qui e ogni volta ci siediamo sul prato sotto questo grande albero, più isolato rispetto agli altri.
Parliamo delle prime cose che ci vengono in mente, talvolta facendone una vera e propria discussione, con in sottofondo le nostre canzoni preferite.
Dopo un paio d'ore torniamo a casa, nonostante avremmo voluto stare li più tempo, ma sta sera ho un appuntamento con Francesco.
"A domani, ragazzi." Li saluto una volta arrivata davanti casa mia, abbracciandoli forte.
"A domani, Silvia." Risponde Luca, dandomi un bacio sulla guancia.
"Divertiti." Mi augura la sorella, facendomi un'occhiolino ed io rido, guardandoli andare via.
Entro in casa e, non trovando nessuno al piano terra, salgo di sopra e vado in camera. Mi stendo sul letto e metto un po' di canzoni dal cellulare mentre girovago su Instagram.
Sono le sei di pomeriggio, l'appuntamento è per sette e mezza, c'è ancora molto tempo.
Dopo un'ora circa mi alzo dal letto e inizio a prepararmi per l'appuntamento, peccato però che io sia indecisa su cosa indossare. Ho tre opzioni, ma non so ancora decidere.
La prima opzione consiste in una maglietta bianca, corta fin sopra l'ombellico, a bratelline con righe verticali, gonna a pieghe rosa a vita alta e scarpe col tacco marroncine.
Il secondo, invece, consiste sempre nella stessa maglietta di prima, una giacchetta bianca lunga e leggera, con delle frangie alla fine, un pantaloncino chiaro leggermente strappato a vita alta e Converse bianche.
Il terzo è composto da una maglietta rosa, con scollo a barchetta, corta ma che copre l'ombellico, stessi pantaloncini e stesse scarpe.
Quando una Giulia assonnata entra in camera, mi viene in mente un'idea.
"Giuls, vieni qui. Devi dirmi quale preferisci." La tiro per un braccio davanti al letto e lei sbuffa scocciata.
Non è la prima volta che sono indecisa su cosa indossare, e questo è a causa dell'ansia che ogni volta provo quando devo uscire con Francesco.
Solitamente indosso le prime cose che vedo, senza pensarci troppo, non sono quel tipo di ragazza che fa molto caso alla moda. Ma quando esco con Francesco vado in panico totale, ho sempre paura di non piacerli vestita come mio solito.
"Da quando indossi tacchi, gonne e magliette rosa?" Domanda retorica Giulia, facendomi accigliare.
"Da... mai." Rifletto. "Sono regali che non ho mai usato."
"Perfetto, questo esclude la prima e l'ultima opzione, quindi rimane la seconda." Giulia si allontana da me, buttandosi sul suo letto.
"Non capirò mai l'ansia che provi quando devi uscire con Francesco. Se lui ti ama potresti uscire anche con il pigiama più ridicolo che possiedi e per lui saresti comunque bellissima. Pensaci." Borbotta con il viso contro il cuscino.
Sospiro, guardando in direzione di Giulia. Non le piace molto Francesco, lo trova superficiale, perciò è parecchio scontrosa quando si tratta di lui.Una volta pronta esco dalla camera e vado verso quella di Marco per parlare un po' con lui, visto che Francesco deve ancora arrivare.
Apro la porta della sua camera senza bussare, come faccio sempre, ma me ne pento subito.
La scena che si presenta davanti a me mi lascia a bocca aperta.
Marco sta baciando Clarissa, seduta a cavalcioni su di lui.
I due, spaventati, terminano immediatamente il bacio e puntano i loro occhi su di me. Chiudo velocemente la porta e mi ci poggio contro, ma dopo poco Marco esce dalla porta e, appena mi vede, mi viene incontro, restando a pochi centimetri di distanza. Ci guardiamo soltanto, senza dire nulla, comunicando solamente con lo sguardo.
"Sono felice per te. Nonostante non le abbia mai parlato, Clarissa mi è sempre stata simpatica." Diminuisco maggiormente la distanza tra me e lui e lo abbraccio.
Lui ricambia la stretta, ridacchiando lievemente.
"Su, ritorna da lei." Gli ordino, separandomi dall'abbraccio, e lui obbedisce immediatamente, facendomi ridere.
Scendo al piano di sotto, trovandolo ancora vuoto, e aspetto sul divano. Fortunatamente, non devo aspettare a lungo, poiché il campanello suona dopo poco.
Apro la porta e subito il mio ragazzo mi bacia, senza neanche lasciarmi il tempo di salutarlo.
Mi separo dal bacio e gli sorrido, uscendo fuori casa.
"Ciao amore." Lo saluto, facendolo ridacchiare.
"Ciao cucciola." Ricambia, dandomi un altro bacio a stampo.
"Dove andiamo?" Chiedo curiosa, una volta entrati nella sua auto nera.
"In un posto..." Dice misterioso, alzando le spalle.
"Ma davvero?" Domando ironica ridacchiando.
"Beh, lo scoprirai quando arriveremo, no?" Mi sorride dolcemente e poi mette in moto l'auto.
Avvicino la mano allo stereo e inizio a cambiare stazione, fino a quando non trovo una canzone abbastanza carina.
"Su, partiamo." Dico mettendomi comoda sul sedile.
Francesco mi lascia un veloce bacio sulle labbra e poi parte.🐼🍕🐼🍕🐼🍕🐼🍕🐼🍕🐼🍕🐼🍕
Salve a tutti e a tutte! Ecco il quarto capitolo.
A me personalmente, non piace molto. Credo di averlo scritto in modo superficiale, nonostante non fosse mia intenzione. Mi auguro sia comunque di vostro gradimento.Spero che il capitolo vi sia piaciuto, votate e commentate, se volete. Scusate per eventuali errori e... al prossimo capitolo!
Dio Benedica La Pizza!🍕🌹❤
_I_am_a_Pandacorn_
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Innamorata del mio migliore amico! [In Revisione]
Storie d'amoreSilvia è una normale diciottenne che sta per iniziare il primo anno di Università a Verona. Ha due migliori amici fantastici, un fratello iperprotettivo, una sorella insopportabile, a volte, e due genitori meravigliosi. Il primo anno di Università...