Capitolo 7

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Elia.
Oggi piove e non faccio altro che pensare a Tommy, mi manca già, mi preparo per andare al funerale. Ieri vederlo in quella bara marrone scuro, mi ha fatto troppo effetto, ma sono stato l'unico forte da non piangere, anche se morivo e muoio dentro, penso hai genitori che stanno peggio di me e alla sua famiglia. Il mio pensiero si sposta su Giulia e mi lascio scappare un sorriso.
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La messa è iniziata e non sopporto una parola, ho gli occhi fissi sulla bara, il dolore mi entra e non esce, ècome tanti aghi che mi pungono e non vanno via dalla pelle,i genitori in lacrime sono strazianti da vedere.
Quando la bara viene trasportata non reggo mi metto accanto a Luca, Raffa e Pippo perché accanto a loro mi sento forte e compreso, così insieme iniziamo a piangere come bambini che cadono e si sbucciano il ginocchio. Arrivati al cimitero la bara viene calata, non posso vedere mentre buttano la terra sulla bara. È colpa mia se lui è morto, sono la causa di tutto questo, mi meraviglio che nonostante i miei amici sanno cosa sono, non se ne sono andati via da me, via da un essere soprannaturale, che ha fatto uccidere un suo amico. Scappo da tutti in lacrime vado a rifugiarmi su una panchina nascosta da tutto e tutti, se non fossi stato così stronzo può essere che Giulia sarebbe qua con me.
Mentre ho le mani sul viso,bagnato dalle lacrime qualcuno mi si siede accanto, non so chi è, ma se ne deve andare subito, ho voglia di sangue umano, potrei rigirarmi male. Inizialmente penso sia uno dei ragazzi perché mi appoggia lentamente la mano sulla schiena curva in avanti ma poi parla -abbiamo iniziato male, ma puoi sempre spiegarmi se hai voglia- o dio ma è Giulia , che bello è venuta da me, ma se ne deve andare subito o rischio di morderla. Mi scopro il viso, lei mi sta fissando, -hai gli occhi rossi, ma Rossi di colore e hai i canini come un vampiro- ha la bocca aperta e mi guarda stupita. -vattene via da me- sussurro cercando di non guardarla e resistendo alla voglia di mangiarla -sei un vampiro- si alza in piedi -ma è impossibile non esistono, cosa sei?- -lo hai detto da sola- cerco di calmarmi e non pensare al sangue, ci riesco e prendo il controllo di me stesso -ho fatto una scommessa, non potevamo innamorarci di nessuna ragazza, andava tutto bene prima che incontrassi te, mi fai girare il capo-
- non mi importa se sei un vampiro- ribatte impaurita -non potevo dirtelo, mettiti nei miei panni- dico scontroso e si risiede accanto a me,stavolta più timorosa.
-speravo venissi da me- le dico
-ti avevo visto scappare e ti sono corsa dietro-
-proviamo ad uscire insieme- chiedo guardandola -si va bene- accenna un sorriso -ma non fare il don Giovanni- mi sgrida. -telo prometto- dico mettendo la mano sul cuore - adesso vado a casa ci sentiamo stasera- sorrido asciugandomi una lacrima e me ne vado.
Quando rientro trovo mio padre che mi aspetta in sala, sono felice è già tornato, quasi mi metto a piangere così corro per abbracciarlo, ma mi blocca, rimango in piedi a guardarlo, il gesto che ha fatto è stato orribile, non capisco il senso,
-sono qua per dirti che ti proibisco di uscire con un umana- ma certo bello ritrovarsi il padre che è stato in guerra e invece di essere felice di rivederti ti deve solo dire che non vuoi che stai con un umana -bello,tutto qua papà- lo provoco - mi vergogno di te,esci ancora con quella e ti farò del male-
-io mi vergogno ad avere un padre come te- urlo contro di lui e me ne vado via in camera, sbatto la porta e la chiudo a chiave. Chiamo Giulia stasera la voglio vedere. Fortuna accetta e alle nove esco per andare al parco dove abbiamo fissato.

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