Capitolo 23

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Elia.
-andate,ora- sto urlando verso i miei compagni rimasti, ma loro sembrano non abbandonarmi.
-abbassate le armi- ordina luca da dietro.
Le guardie abbassano le armi, ma noi le teniamo sempre puntate.
-se tu ti consegnerai,i tuoi amici saranno liberi- mi dice guardandomi come non ha mai fatto, gli occhi pieni di cattiveria, io penso di avere lo stesso sguardo.
-non puoi farlo- mi grida Pippo
-il regno a bisogno di te- continua Lynn.
Sto pensando e il resto delle parole che si susseguono non le comprendo, percepisco suoi ovattati e senza senso.
Io devo andare per il bene di tutti, loro saranno salvi e mio padre batterà i Cuevas.
-ok, ma prima lasciali andare- dico con voce ferma.
-no! Non ti lascio- Pippo mi mette la mano sulla spalla.
-Pippo di a Giulia che mi dispiace di non aver mantenuto la promessa- quasi mi vien da piangere pensando a lei, ma mi trattengo.
-andate via- gli ordina Luca, faccio un cenno con il capo per dirlo di andare, Pippo ha le lacrime, si voltano e se ne vanno.
Le guardie mi saltano addosso, mi legano le mani dietro con forza, e mi conducano nella tenda con Luca.
-sporco traditore- gli sussurro.
Si limita a spingermi dentro la tenda.
-non voglio solo il trono- mi dice senza nemmeno guardarmi
-perché non ti basta avere il controllo su tutto, la gente ti odierà- sputo le parole come se fossero acido.
-dove tieni gli incantesimi di tua madre?e chi custodisce la sua fiamma?- mi guarda -tu lo sai- mi sussurra
-dimmelo- grida infine
-no- dico lentamente e mordendomi il labbro.
Mi tira un calcio nello stomaco e mi accascio al suolo, una morsa mi stringe al petto e mi impedisce di respirare.
-lo dirai a mio padre, ti farò torturare- mi guarda un po' -poi prenderò anche Giulia- mi sorride, non mi ero mai accorto di quanto fosse cattivo.
-toccala e ti ammazzo giuro- gli grido, mentre lui mi sferra un pugno in faccia, facendomi sanguinare il naso.
-meno male che i tuoi amici avevano fatto del male a mio padre- dico ansimando dal dolore.
-sta zitto- poi mi prende e mi butta su un carro appena arrivato.
-padre l'ho preso- dice ad una figura alta, ma non come mio padre,più bassa, ma molto più inquietante.
-bene mettilo dentro, andiamo al nostro castello- si limita a dire freddamente.
Il viaggio è orribile, il padre di luca, uguale a lui, non fa altro che provocarmi, mentre gli urlo contro.
La carrozza si ferma, scendiamo davanti ad una casa abbandonata.
-benvenuto nella casa delle torture- mi sorride, io lo guardo male.
In questo momento non ho paura, anzi provo sollievo che i miei amici sono al sicuro e che Giulia è sulla terra lontano da tutto questo, l'unica cosa mi sento in colpa per non aver mantenuto la promessa.
Quando entriamo nella casa ha un aspetto normale, mi gettano in una stanza da solo, c'è solo un letto e tutto puzza di muffa, cade tutto a pezzi, uso i poteri per liberarmi le mani.
Mi butto sul letto, mi rilasso un po' e dormo.
La notte qualcuno di cui non riconosco il viso, mi sveglia di soprassalto, mi prende a forza, mi divincolo per liberarmi, inutile.
Mi conducono dentro una stanza con una sedia al centro e degli strumenti da chirurgo ai lati appoggiati su tavole da operazione.
Mi si forma un groppo alla gola, sento già il dolore delle torture sulla pelle.
Mi fanno sedere sulla sedia.
-hai il viso un po' bianco- mi provoca il padre di Luca, si chiama Marcus.
Io chiudo gli occhi e mi rilasso sulla sedia, quando li apro Marcus è davanti a me con delle forbici in mano, mi taglia la maglia a pezzi, fino a che rimango a torso nudo.
-chi ha la fiamma di tua madre?- mi chiede freddamente.
Quello che più mi fa stare male, è vedere Luca dietro al vetro che ride, che mi fissa invece di salvarmi come avrebbe fatto prima.
Marcus mi infila la punta delle forbici nel braccio, mentre cerco di non gridare, penso che Giulia sta bene e questo mi impedisce di sentire dolore.
Ma lui gira la punta nella ferita e mi contorco su di me, mentre dirigno i denti.
-rispondi- mi grida in faccia mentre io sudo dal dolore.
L'unica persona che può custodire la fiamma di mia madre è mia nonna.
Ma non metterò mai in pericolo la sua vita, nemmeno quella del mondo, se la fiamma andasse nelle mani sbagliate potrebbe causare un disastro tale da distruggere tutti.
-così non funziona- leva la forbice dal buco.
-tuo nonno ha chiesto di vedere tuo padre io posso andare là e distruggerli- mi ringhia in faccia.
-tu non sei alla loro altezza- gli sputo le parole in faccia senza paura.
Mi slega dalla sedia prende una lama lunga e affilata e mi graffia su tutto l'addome mentre grido di dolore. Quando si ferma sento la schiena bruciare e il sangue che mi cola fino ai pantaloni.
Vado a terra ansimando e non riesco ad alzarmi, ci pensa lui, mi tira su con violenza e preme il dito nel buco che mi ha fatto con le forbici, urlo ancora questa volta contro di lui.
-vigliacco-
-dimmi chi ha la fiamma- ribatte lui senza fiato.
Io non reggo più, per un vampiro perdere così tanto sangue, significa morire, vedo tutto scuro e quello che adesso urla Marcus sono parole incomprensibili, mi accascio a terra e chiudo gli occhi.
Ma sono ancora vivo e tornerò da Giulia.

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