Capitolo 25

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Elia.
Mi fa male la testa, la sento che pulsa.
Quando mi sveglio sono ancora stordito,sento come se qualcosa mi stesse coprendo, ma non ho addosso coperte, come se fosse qualcosa di freddo che emana calore, ma non lo so non riesco a vedere niente, e nemmeno a muovermi.
Quando qualcuno mi alza in piedi.
-forza muoviti ti aspetta un altro interrogatorio- è una voce ferma.
Mi riportano nella stanza di ieri, lo so perché riconosco la luce fioca, che penetra attraverso i miei occhi semi chiusi.
Mi distendono sulla sedia, sento qualcuno che mi tira uno schiaffo e apro gli occhi di scatto, mentre gemo.
-solo dopo un giorno di torture guarda come sei ridotto- è Marcus -tua madre né sarebbe schifata-.
Queste parole mi entrano dritte nel cuore,mi divincolo per cercare di fargli male, ma sono legato.
-bevi- mi ordina.
Non ci penso due volte a farmelo ridire che prendo il bicchiere pieno di sangue e lo butto tutto giù, il sangue scorre dentro di me e mi fa rinascere, mi sento bene adesso, anche se ho la schiena in fiamme per i tagli, mi sento in piena forma.
-vediamo un po' se ti ricordi la domanda di ieri- ringhia Marcus piegato verso di me.
Io rido nervosamente, ma mi tira uno schiaffo.
-sai anche dove si trova il potere inverso- mi fissa con occhi cattivi e stanchi -lo so che lo sai, dimmelo- urla di nuovo.
-non so dove siano- gli rido in faccia, ma mi conficca due forbici nella mano, urlo, ma trattengo le lacrime.
-dovrai fare di meglio Marcus- rido ancora.
Arrabbiato, prende una siringa dal tavolino e me la pianta nel braccio,
quasi non la sento, un liquido verde mi esce dal buco, poco dopo inizio a vomitare, vomito tutto quello che ho in corpo, principalmente sangue, dopo una decina di minuti, quando ho finito,mi prende e mi lega le mani a due assi, lo vedo avvicinarsi ad un muro, cerco di liberarmi, ma sono debole, ho già capito cosa vuole fare.
Con la frusta mi picchia violentemente sulla schiena e sui miei tagli, fa malissimo e io urlo ogni istante.
-dimmelo- grida
-no, mai preferisco morire- sussurrò dolorante.
-ti odio ragazzino- ferma la fusta, per fortuna ,mentre qualcuno mi libera. Non mi tengo i piedi e vengo sorretto da non so chi ,mentre Marcus mi inietta di nuovo qualcosa di blu, mi riportano nella mia stanza.
Penso che tutto sia finito e invece, mi hanno drogato, tutti i muscoli mi si contraggono e respiro male, cerco di divincolarmi, mi fa male ovunque e continuo a sputare sangue, fino a che non svengo sul pavimento.
Quando mi risveglio sul tavolino accanto al letto trovo da mangiare , prendo subito quello che trovo, non so cosa sia e nemmeno riesco a sentire l'odore, butto giù semplicemente tutto.
Lo stomaco mi fa malissimo e sento il bisogno di vomitare tutto così faccio,poi tiro un urlo qualcuno si precipita da me -ehi- di limita a dire
-devo andare in bagno-dico freddo -e voglio sapere che ore sono-
-sono le due del pomeriggio e adesso ti accompagno al bagno-
Mi conduce per la casa, prendiamo un corridoio fino ad arrivare all'ultima porta, mi sbatte dentro il bagno -avete due minuti- e poi richiude, non lo ascolto nemmeno mi levo i vestiti rimasti e mi butto in doccia, mi fa male ovunque, la schiena ancora di più, e mi lasciò cadere una lacrima, sento i graffi fino al collo.
Poco dopo l'uomo entra, mi fa vestire, poi mi conduce al pian terreno, in una sala dove Marcus siede al tavolo, mi fanno sedere, credo non sia una tortura stavolta.
-tra poco ti attaccheremo a dei macchinari, entreremo nella tua mente e poi tu uccideremo- dice freddo mentre beve un caffè.
-bene sono contento- non lo sono ovviamente,ma sono sicuro che non riusciranno mai ad avere ciò che vogliono e io non glielo darò.
-ci credo che sei contento, rivedrai tua madre- mi ride in faccia, ma mi alzo butto in terra la sedia e il tavolo e lo agguanto per il collo, poi cerco di morderlo ma si parà con il braccio e nemmeno prendo la vena, ma mi basta per avere dal sangue in più e per fargli del male, poi Luca mi prende da dietro e mi getta in terra colpendomi con un calcio allo stomaco, gemo da dolore e mi rialzo.
-stupido ragazzino- Marcus mi prende per il collo -ho un incantesimo contro le bestie come te- mi ringhia stringendo la presa, i Cuevas sono lupi, ma anche i lupi si devono proteggere dai sangue Reale come me.
-padre lascialo ci serve ancora- dice Luca.
-portatelo via- grida.
Vengo riportato indietro, nel mio letto e poi qualcuno mi infila di nuovo un ago, lo stesso di prima, poco dopo mi sento morire dentro.
Le ferite si contraggono e io svengo di nuovo.
-forza alzati -mi sveglia sempre lo stesso uomo.
-che ore sono?- dico gemendo
-sono le 10 di sera adesso muoviti e basta- mi conduce nella stanza di sempre.
Marcus è già pronto con un coltello in mano, mi siedono, Marcus sembra arrabbiato, inizia a sgualcirmi il braccio destro, dove già ho la ferita della forbice, grido di nuovo, arrivato al gomito si ferma, mi fa alzare e mi getta su un altro lettino, ci sono dei macchinari, mi attaccano delle cose appiccicose sulla pelle, ma non riesco a stare sdraiato, la schiena è un agonia, poi vedo tutto buio e nient'altro.

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