Capitolo 16

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Giulia.
Quando ho sentito gli spari mi sono preoccupata tantissimo, ho pensato subito a lui, poi quando era nell'ambulanza mi è salita ancora di più l'ansia che avevo, ma adesso che sono con lui e so che non si è fatto troppo male, sto quasi bene.
In ospedale gli hanno solo detto di tenere il braccio a riposo, ma so benissimo che lui non lo farà, quindi almeno cercherò di non fargli fare ancora più male, ha un carattere troppo iper attivo per stare fermo due secondi.
Siamo in sala di attesa, ho la mano nella sua, e lui è con la testa appoggiato a me e ogni tanto lo bacio sulla fronte.
Stiamo aspettando per vedere Raffaele, ancora Gloria non lo sa che è stato ricoverato.
-dopo la scuola anche il centro commerciale viene attaccato- mi giro di scatto verso la televisione dietro e così fa Elia, gemendo un po', poi riprendiamo ad ascoltare.
-pare che siano tornati i vampiri che tanto a lungo sono stati nascosti dal potere dei presidenti, dice il presidente Robber, che stasera ci dirà cosa dobbiamo fare, anche se questa guerra non è nostra, appoggeremo i vampiri come loro hanno fatto con noi, all'oscuro di tutto voi e impediremo altri attacchi, quindi stasera ci sarà una grande conferenza, insieme al re del regno delle creature, continua il presidente.- mi giro verso Elia preoccupata.
-devi andare via da qua?- chiedo preoccupata.
-si credo che andrò in guerra- risponde
-no ti prego resta qua- lo supplico, lui scuote la testa.
-hanno fatto del male a mio padre, me lo hanno detto quelli al centro commerciale- si copre la faccia con le mani, -quindi voglio sapere cosa gli hanno fatto e distruggerli penso che partirò domani per salvare il trono, tanto già sanno dove andare le nostre truppe, e vinceremo noi siamo in maggioranza- meno male è sicuro di se, io ho solo paura che mi abbandoni.
-ragazzi potete venire- ci chiama l'infermiera -le condizioni sono stabili, non gli succederà nulla di grave, sta molto bene, il proiettile gli ha colpito la zona laterale quindi non ci sono problemi, può ritornare a camminare tranquillamente, solo che è caduto in coma di primo grado, anche se è leggero non si sa quando si risveglierà- conclude, mi giro verso Elia che si sta mordendo le labbra, fino a farsi uscire il sangue e lo sgrido per farlo smettere.
-è tutta colpa mia- mi dice nell'orecchio
-no, non è colpa tua- lo rassicuro abbracciandolo.
Lui sta fissando Raffaele dietro lo specchio, attaccato a centinaia di tubi, ha il volto scuro e triste. Mi fa male vederlo così, decido di portarlo via con me da qualche parte, magari in libreria dalla nonna.
Arrivati là, lei lo accoglie abbracciandolo e lui sembra quasi insensibile.
Le spieghiamo tutto e lei annuisce ad ogni parola.
-ti devi sviluppare i tuoi poteri Elia- dice infine lei.
Che poteri? Non capisco questa storia mi sembra più complicata di quello che pensavo, poi penso se lui è un Mezzosangue e sua madre era una maga allora lui è un mezzo mago .
-nonna, ma quale poteri ho?- chiede lui quasi in tono disperato.
-tu puoi cambiare la realtà, hai poteri mentali, se ti concentri su una cosa riesci a cambiarla- gli spiega, che bello sono sempre più affascinata da tutto questo.
- va bene capito- annuisce lui.
-allora ci alleniamo- annuncia lei
-inizieremo da cose semplici-
Inizialmente gli fa spostare solo libri, poi inizia a cose più complicate, come sollevare oggetti o addirittura modificarne le cose, impara abbastanza in fretta anche se alla fine è sudato e stanco. Alza le mani in segno di vittoria e abbraccia la nonna, poi viene da me e mi prende tra le braccia mentre mi bacia e rido ricambiando. Mi ricordo quanto ero insicura all'inizio è come era dolce lui, invece adesso è come se tra di noi non ci fossero barriere, quasi perché ancora non gli ho parlato di Marta e lascio da parte la storia che lui non mi abbia detto di sua nonna.
Quando ce ne andiamo sembra quasi felice.
-ti devo parlare di Marta- dico, lui alza il sopracciglio -dimmi- dice mentre deglutisce, cos'ha paura?.
-mi minaccia di farci lasciare, si insomma,ammesso che stiamo insieme e...- non finisco la frase che mi prende le mani e mi guarda -tranquilla, non succederà, tartassa anche me per questa cosa, non te lo avevo detto per non farti preoccupare, comunque tu adesso sei la mia ragazza ok?- si morde leggermente il labbro inferiore prima di baciarmi, io gli passo le mani dietro la schiena muscolosa, poi rimaniamo abbracciati e gli sussurro -niente più muri tra di noi- -niente più muri- mi ripete vicino la bocca .
-adesso vado a casa ad allenarmi un po', poi devo sapere cosa fare domani, in ogni caso ci vediamo prima che parto , ti voglio bene Giulia- gli metto le mani intorno alle guance e lo bacio di nuovo - anche io, tanto- gli rispondo e poi lo lascio a malincuore andare via, sono contenta di prendermi cura di lui e,ancora di più, che lui me lo permette.

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