Capitolo 28

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Elia.
Appena ho visto lei,che gridava, pensavo fosse finita, non volevo venisse qua, ma fortunatamente l'hanno protetta e sono fiero di mio padre che l'abbia accettata.
-vuoi ritornare sulla Terra con Pippo? Io rimango un'altra notte poi torno- le dico.
-voglio rimanere con te- risponde triste
-ma i tuoi genitori?-
-solo un'altra notte -
Il portale si chiude dietro a Pippo, che 5 minuti prima ho abbracciato e ringraziato per tutto quello che ha fatto per me.
Sono più o meno le tre di notte e muoio di sonno,la schiena mi brucia e non posso più nascondere il dolore.
-papà, grazie per avermi salvato e grazie per averla accettata- dico a mio padre mentre scende dalla carrozza.
-Grazie a te e lei di esistere- ci stringiamo tutti e tre in un abbraccio.
-vi ho fatto preparare una camera per voi al palazzo passate dal portale e sarete nella stanza, tuo nonno già lo sa-
-Grazie papà-.
Attraversiamo il portale e siamo direttamente nella mia vecchia camera, profuma ancora di vaniglia.
Prima di andare a letto, vado in bagno lascio che lei si prepari, mentre io mi sciacquo via il sangue e mi metto il pigiama. Raggiungo lei nella stanza, è seduta sul letto, faccio fatica a camminare, la raggiungo e la abbracciò piano piano.
-Luca mi ha abbandonato - dico sussurrando con tristezza questa cosa.
-lo so amore- si appoggia su di me, che bello sentirsi chiamare amore con il cuore.
-mi devo levare la maglia, mi fa male la schiena- dico
-certo fa pure-
Appena vede le cicatrici ancora aperte, si copre la bocca con la mano e mi guarda con tristezza.
-tranquilla è tutto passato, mettiti giù-
-voglio sapere tutto adesso-
Prima ci distendiamo sul letto girati l'uno verso l'altra, poi gli racconto delle torture e di cosa hanno scoperto, poi anche lei mi racconta di come è arrivata qua.
La tiro a me e la bacio, la bacio con passione e lei ricambia appoggiando le mani al petto, poi siamo ancora più vicini, gli passo la mano su i fianchi belli in carne, in fine ci guardiamo negli occhi.
-mi viene da piangere Eli- mi dice lei.
-amore, è tutto finito, davvero- gli passo la mano sulla guancia.
-ma non per quello, perché sei distrutto- dice singhiozzando e le lacrime iniziano a scendergli dal viso.
Io la prendo ancora più stretta e gli sussurro di stare tranquilla.
Non ci vuole molto prima che ci addormentiamo.
Il mattino dopo quando mi sveglio, lei è davanti a me che mi passa la mano sulla guancia,e poi mi bacia a stampo.
-buongiorno piccola- le dico dolcemente.
-giorno, mio eroe-
Quando dice questa parola mi sento sprofondare dentro i sensi di colpa che ho, ho tradito il mio regno è uno dei miei veri migliori amici è morto.
-Ehi- interrompe lei i miei e pensieri
-loro hanno usato una macchina su di te, tu non lo avresti mai detto- mi abbraccia forte, ma gemo per la schiena dolorante.
-adesso la medichiamo ok?- mi dice
-girati sulla pancia, ho già preso il disinfettante-
Sono i dieci minuti più brutti della mia vita, è dolorosissimo, ma anche rinfrescante, e lei è delicatissima.
-grazie mille- le dico come se avessi corso.
Si distende di nuovo vicino a me, appoggiata con il gomito sul letto e la mano alla testa, mentre mi fa le coccole con l'altra.
-torniamo a casa adesso- dico.
-si lo so-
-dai andiamo a prepararci-
Ci prepariamo, facciamo colazione, poi saluto mio nonno con un abbraccio che non scorderò e infine mio padre.
-scusa papà ho fallito-
-no,invece no, non gli hai detto nulla, anzi, hanno dovuto ricorrere a maniere forti per farti parlare e io sono fiero di te- mi bacia la fronte e mi lascia attraversare il portale.
Dopo le vertigini e la sensazione di vomito, sono di nuovo a casa mia, nella mia stanza in disordine.
-ma i tuoi genitori?- chiedo di scatto a Giulia.
-oh cavolo, non ci avevo più pensato- risponde freneticamente.
-corriamo dai tuoi, ma prima una cosa-
-dimmi- dice inarcando il sopracciglio.
-tu sei la mia ragazza adesso e io il tuo ragazzo, ok?- dico serio.
Lei si lascia scappare un sorriso enorme che gli prende tutta la faccia, poi mi abbraccia ed io la bacio.
-andiamo- le dico.
Salutiamo di corsa Fred, e usciamo velocemente di casa.

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