Capitolo 15

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Elia.
Dopo che Giulia si era addormentata,
verso l'una, sono venuto via e ho pensato tutto il giorno a lei, è stato bellissimo.
Metà giornata l'ho passata guardandomi allo specchio e verso le 3 ho deciso di uscire con Luca, Pippo e Raffa e andiamo al centro commerciale, dopo esserci allenati quindi verso le 4 e mezza.
La giornata che passiamo è strepitosa ridiamo, fumiamo e tutto quello che facciamo sempre.
Adesso sono le sei e siamo seduti su una panchina dentro il centro.
-ragazzi siamo i meglio- dico ridendo e gli altri mi seguono, mette Pippo si bacia Noemi.
-dai daglielo un altro bacio- li prendo in giro e loro mi prendono alla lettera mentre noi ridiamo.
Poco dopo infondo alla sala, la pace viene. Interrotta da un urlo che manda in panico tutti.
-Pippo porta via lei, noi pensiamo a loro- gli ordino mentre, prendo la pistola da dietro i pantaloni e corro in direzione del grido, non è facile orientarsi in questo modo, infatti non sappiamo dove andare, quando sentiamo sparare alla nostra destra e persone cadono in terra senza vita.
-di là-grida Luca, ci sono uomini tutti uguali a sempre.
Puntiamo la pistola e spariamo, due cadono, poi ci attaccano come vampiri, mi trasformo, e corro incontro ad un uomo buttandolo giù con violenza e uccidendolo colpendoli la vena principale del collo con un morso. Oramai è diventata una sparatoria vera e propria, noi siamo solo in tre contro una ventina di loro non ce la faremo a resistere, quindi sparo ancora e uno cade, poi mi ricordo dei poteri anche se so di non saperlo utilizzare al massimo e nemmeno in cosa consistono, dato che ogni creatura ne ha uno diverso, mi concentro, ma non succede nulla, questo non è il momento mi ripeto.
-consegnati a noi Elia- urla una voce,
-no lui non lo farà- risponde Luca, forse è la soluzione più giusta da fare, magari tutto questo finirà e potrò salvare molte vite.
-no Elia, non andare- mi dice Raffa, perché immagino si vede a cosa sto pensando, così mi rimetto a combattere , ma vengo colpito alla spalla destra, e urlo dal dolore, riesco ancora a sparare e ci metto tutte le forse che ho, rimangono ancora sette persone, vengo attaccato in un corpo a corpo, ma sono molto più forte di loro così ne faccio fuori altri due, poi Raffa grida e lo vedo a terra,
-Luca coprimi- grido,mi lancio su di Raffa e cerco di portarlo dietro un angolo, per adesso lo lascio li svenuto, la rabbia mi impedisce di sentire il dolore alla spalla, e sparo all'uomo che ha steso Raffa ,muore, ne rimane uno solo che si punta la pistola in testa e grida
-non vincerai Elia, abbiamo fatto male a tuo padre e io guarderei di più la tua ragazza- poi ride in modo malefico e si spara,il sangue tinge il pavimento di rosso, detto questo mi dirigo verso Raffaele,che è messo sulla schiena, gli metto le mani sul polso, il cuore ancora batte ma piano, è stato preso dietro la schiena, fortuna lateralmente, non lo sposto.
Poco dopo lo prende l'ambulanza, sono ancora coperto di sangue, quindi vado con lui mentre in lontananza vedo Giulia, così mi butto fuori dall'auto e gli vado incontro, mi tengo la spalla dolorante e mi butto tra le sue braccia. Lei mi stringe e gemo dal dolore provocato dalla spalla.
-cosa ti hanno fatto?- mi chiede preoccupata.
-nulla mi hanno solo sparato alla spalla, ma di striscio non all'osso- dico con voce fioca.
-perché allora non sei andato all'ospedale ?- mi rimprovera
-volevo vederti- e la riabbraccio di nuovo, poi la bacio, ma lei si stacca subito, -non pensare che sei perdonato, vai subito in ospedale-
-va bene mi accompagni?- le chiedo ridendo. Arrivati là, lei chiama la madre, e dice che può rimanere con me. Sono felice che lei sia qua adesso.

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