Capitolo 20

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Giulia.
Quando mi sveglio sento tutto il corpo che brucia, sono sudata, il cuscino è tutto bagnato, mi alzo e faccio fatica a stare in piedi, ieri sera ho pianto fino allo sfinimento e credo di essermi ammalata.
Il mio riflesso allo specchio è molto brutto, come al solito, ho le borse sotto gli occhi ancora gonfi, mi vedo grassa, non mi sono mai accettata. Quando mia madre entra e mi vede così, mi mette subito la mano sulla fronte.
-hai la febbre, rimani a casa, io vado a prendere il termometro- mi dice dandomi un bacio sulla guancia.
Quando rientra, mi porge il termometro, melo metto e dopo 5 minuti suona.
-ho la febbre a 39 e 9 mamma- sono stanca,per stupirmi della febbre troppo alta.
-amore prendi le medicine e stai tranquilla a letto- fa una piccola pausa e mi mette la mano sulla coscia -non è solo la febbre che ti fa stare così, a me puoi dire tutto lo sai- mi accarezza dolcemente.
In questo momento tutte le mie emozioni sono in subbuglio, provo una grande tristezza, sono abbattuta, non voglio che Elia muoia in guerra, ma sono felice per i momenti che abbiamo passato insieme, ma sono più abbattuta che felice, alla fine non reggo più e mi metto a piangere davanti mia madre.
-mamma, mi sono innamorata di un ragazzo, ma è partito- singhiozzo come una bambina, e di nuovo mi prende una morsa al petto, che non mi lascia andare.
-amore mio tornerà giusto?- mi chiede dolcemente.
Lei non sa nulla di tutta la storia tra me ed Elia, ma non posso raccontargli che è un vampiro, quindi tra un singhiozzo e l'altro gli racconto la storia a modo mio. Gli dico che Elia è un volontario per salvare la terra.
-è un ragazzo coraggioso vedrai che farà ritorno- mi consola, ma io ho tanta paura che non tornerà mai da me, forse con l'aiuto di Laura, sua nonna, potrei ritornare da lui, potrei visitare il suo regno, ma come faccio a chiederlo a lei, non posso uscire di casa.
Quest'idea mi gira per la testa per tutta la mattina, voglio andare da lui appena sto meglio.
Nel pomeriggio, dato che sono sola, cerco di alzarmi e vado sul divano, sto quasi meglio con l'idea che mi è saltata in mente, quando il campanello suona, apro la porta, sono Rebecca e Gloria, devono essere venute a trovarmi.
-Come stai?- mi chiedono preoccupate
-non bene, pensavo che la partenza di Elia fosse meno dura da sopportare- mugolo.
-va be io ho una buona notizia- salta Gloria, immagino sia per Raffaele, se è così sono felice di ascoltarla.
-si è svegliato Raffaele e domani lo dimettono, però oggi non lo fanno vedere, ma sua madre mi ha detto che cammina, anche se con difficoltà, e la ferita è ben risarcita- si vede che è molto contenta, le faccio sedere sul divano, io sono ancora in pigiama, ho la stessa maglietta che Elia mi ha levato la scorsa notte, sopra riesco quasi a sentire l'odore forte di vaniglia.
-ma hai sue notizie?- mi chiede Rebecca, mi limito a scuotere il capo.
-voglio che torni da me- dico con voce bassa.
-tornerà ne sono sicura-
-se andassi io da lui?-
-ma cosa dici?- urla Gloria
-la nonna di Elia è qua, è la bibliotecaria, ma non lo dite a nessuno, è una maga forse lei saprebbe dove andare- dico speranzosa che mi appoggino.
-non dire cavolate andiamo- mi dice Gloria freddamente.
-se è davvero così,va da lui- mi invita invece Rebecca, -davvero va da lei e chiediglielo- mi incoraggia ancora di più.
-ma sto male dovrebbe essere lei a venire da me- dico accennando un sorriso. -Rebe andiamo non gli dire così- la sgrida Gloria
-andiamo a chiamarla, facciamo in modo che lei venga qua- dice Rebecca non curandosi di ciò che ha detto Gloria,poi si gira verso di me -per quanto tempo rimani sola?- mi chiede
-fino alle 7 - rispondo
-bene sono ancora le 2, muoviti Gloria- dice mentre le tira un buffetto sulla spalla.
-andiamo, ma sta male dovrebbe rimanere a riposare- strilla
-ma non vedi che sta male per Elia?- dice Rebecca indicandomi mentre io abbasso il capo.
-va bene è vero, ma io non potrò venire con te- mi guarda Gloria dispiaciuta.
-non ti preoccupare- dico sorridendole
-verrò io però- mi sorride Rebecca, poi spariscono dietro la porta.
Sono davvero grata per quello che fa Rebecca per me, in parte anche a Gloria, perché alcune volta mi fa stare con i piedi per terra senza che io abbia strane idee, ma adesso sto quasi bene, anzi una morsa di eccitazione a sostituito la morsa di dolore, spero di andare da lui, spero che Laura mi ci porti, una nuova speranza mi si diffonde in tutto il corpo, mi avvolge facendomi stare al caldo, come se fossi in una coperta in pieno inverno e mi fa stare bene.

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