capitolo 10 armate di grinta.

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Due settimane e il corpo di kim finalmente sembra aver ripreso il vecchio ritmo.
Quattordici giorni di palestra, di ritorno ai vecchi vizi, sono bastati per far sorridere Kim davanti allo specchio.

Con una sigaretta spenta tra le labbra, si sistema con calma il coltellino nello stivaletto, sentendo su di sé lo sguardo attento del suo uomo.

"Spiegami ancora perché non sei nel letto con me."

Sbuffando si gode lo spettacolo, guardandola sistemarsi con cura ogni indumento e accessorio che indossa.
Dalla collana, il cui ciondolo sfiora la pelle del seno, alla pistola sul retro dei pantaloni.
Sexy e letale.

In più ormai la primavera è arrivata e il caldo la spogliata di maglioni e giubbotti, lasciandola con una maglietta scollata, la giacca di pelle e jeans aderenti.
Una visione paradisiaca, che però non vuole proprio cedere all'invito di tornare tra le lenzuola con lui.

Ammette che la permanenza di kim a casa sua, l'aveva immaginata in modo diverso.
Credeva davvero di averla finalmente tutta per se, invece lei può uscire da villa Queen ma la Queen non può uscire da lei.

Tra la palestra e i lavori in casa, Kim è riuscita riuscita ad occuparsi degli affari e delle sue ragazze.
L'ultimo anno di corso èquasi al termine, questo vuol dire che gli esami si avvicinano, con essi l'ansia da studio.
Kim come sempre le ha aiutato in tutto, concentrandosi con maggior impegno su Gemma e sul percorso che ha intrapreso, affiancando durante le sessioni di lezioni private a casa di Alex e gli altri.

Insomma, il suo sogno di passare giorni e notte nel letto, non ha mai visto la luce del sole.
Ma non si vuole lamentare, Kim sa davvero come recuperare, tutte le notti.

"Te l'ho già detto, oggi voglio allenare personalmente le ragazze.
E tu hai un appuntamento di lavoro, perciò alza quel bel culetto e fatti una doccia, non voglio che vai in giro con l'odore di sesso addosso."

Spiegargli più volte che l'odore che ha addosso è quello di lei, è sempre stato inutile.
Kim ragiona da animale, con l'istinto sopratutto in amore e perciò la sua mente ha una logica ben precisa.

Se da una parte il suo odore lo marchia come suo, come una leonessa che segna il suo territorio, dall'altra parte l'idea che una donna possa avvicinarsi a lui attratta dal suo odore di uomo, la imbestialisce.

Ancora impegnata davanti allo specchio, sente le lenzuola cadere a terra e il suo uomo alzarsi dal letto per avvicinarsi a lei.
Sente le sue mani spostare la stoffa della maglietta e stringerle i fianchi, il respiro accarezzarle l'orecchio e i propri sensi esueffatti dal loro adoro sulla pelle di lei.

"Io amo avere il tuo odore adosso e mi fa impazzire sapere che la tua pelle sa ancora dei miei baci.
Ma sono solo un umile servo mia regina."

Ammaliante provocatore e insaziabile, gli Sussurra senza pudore ogni singola parola facendole arrivare dritto in mezzo alle cosce.
Carter sa il potere che ha su di lei, sa quanto le basti un suo tocco per farla eccitare e bagnare.
E può solo sorridere soddisfatto nel vedere la sua espressione ecitata e lussuriosa.

Ma, nonostante abbia in mente il ricordo di quando hanno fatto l'amore contro questo stesso specchio, crudele si stacca da lei per andare verso il bagno.
Soddisfatto per la sua piccola vendetta.

Kim può solo guardarlo attraverso il riflesso entrare in bagno, trattenendosi dalla voglia di spogliarsi e raggiungerlo sotto il getto dell'acqua calda.
Ma purtroppo ha poco tempi, sempre troppo poco.

Così, rinunciando al rossetto rosso, da un bacio allo specchio scrivendo una frase vicino che sicuramente ricambiera quello che ha fatto Carter.

Meno di quindici minuti dopo è davanti casa di Alex ad aspettare che le ragazze la raggiungano.
Sempre con il loro fottuto ritardo di almeno dieci minuti.

The Queen 3 (i nobili del bronx)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora