capitolo 26 chi è lei?

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Dopo il pranzo in una famiglia poco convenzionale, Albert chuede a Carter e a Kim di andare con lui ad uno appuntamento con qualche amico.

"Sei arrivato da meno di tre ore è già ti cercano tutti."

Lo prende in giro Carter salendo in macchina, questa volta seduto dietro, anche per è la macchina di Kim quella che usano.
Dopo la conversazione avuta nello studio, entrambi si sentono meglio e pronti a ricominciare a lottare, sentendosi ogni giorno il loro legame rinforzarsi.

"In realtà è stata una coincidenza.
Un amico mi ha chiamato per una chiacchierata è quando gli ho detto che sono in città, mi ha detto di muovere il culo e raggiungerlo al solito bar."

Infondo non solo Carter ha amici fidati, anche Albert ha ancora un paio di amici che conosce dall'infanzia e con cui ha fatto decisamente troppe cazzate.

Il solito bar si trova dall'altra parte della città, una buona scusa per guardare la città che Albert non vede da anni.

Osserva curioso le strade pulite, i bambini che corrono nei parchi giochi, i ragazzi scherzare tra di loro ridendo.
E sempre stata così la sua città?
Sembra quasi che dio si sia ricordato di tutti loro.
La parte migliore è quando passano davanti all'ospedale, ricorda bene tutte le volte che ha attraversato quelle porte, a volte per la felicità della nascita del figlio e dei nipote, altre con parecchio piombo in corpo.
Ma comunque lo ricoordava molto diverso, trascurato e cadente tanto che credeva che non ci fosse neppure più.

"Lo abbiamo comprato noi circa un mese fa, le ristrutturazioni sono ancora lunghe, ma sono comunque a buon punto."

Gli risponde Kim, avendo letto una muta domanda nello sguardo curioso dell'uomo.
Sinceramente, Albert si sente un po deluso di sé stesso, nessuno di loro a mai pensato di fare una cosa del genere, di migliorare la propria città pensando solo a sopravvivere e raccogliere banconote sporche di polvere bianca e sangue.

Continua guardarsi intorno, osservando gli edifici ancora in condizioni pietose e la povertà camminare su tacchi a spillo o o un cappuccio sulla testa alla ricerca di una dose.
Ma anche negozi che hanno riaperto e centri di caritas.

"Il settanta percento dei negozi sono sotto la nostra protezione, di cui la maggior parte finanziati da noi con prestiti con tasso dell 1%.
Puoi ben capire che non è un gran guadagno ad oggi, ma abbiamo calcolato che in futuro ci fruttera molto.
Per non parlare del ripopolamento che ha avuto la città."

Gli spiega Carter, continuando con i dettagli e i diversi progetti avviati per la città.
In pochi mesi hanno davvero speso tanto per la città, arrivando a dimezzare i loro conti e i risparmi, ma non si possono lamentare.
Gli affari ultimamente vanno bene, coprono quasi tutto il bronx per non parlare degli affari che fanno con parecchie città fuori dai confini.
In più i tre locali di loro proprietà fruttato più di quanto si pensa.

A conti fatti, se tutto andrà come deve andare, il loro finanziamento verrà ripagato il doppio.

"Quindi chiedete il pizzo?"

Chiede Albert, un po sorpreso che Kim usi questa filosofia.
Ma senza mai giudicarla, anche perché non vivono nel mondo delle favole, questo è il bronx cazzo, sarebbe sbagliato se così non fosse.

Kim intanto è come sempre indifferente, con la sigaretta tra le labbra e il braccio fuori dal finestrino.
Odia parlare di lavoro dopo mangiato, le dà fastidio alla digestione.

"Si e no, diciamo che non è obbligatorio.
Noi offriamo un servizio di sorveglianza, i nostri uomini sono in movimento in tutta la città giorno e notte, perciò se succede qualcosa in città i primi a saperlo siamo noi.
Quindi offriamo questo "servizio" ai negozianti, mentre quelli che finanziamo noi diciamo che è un po una clausola per avere il prestito.
È stupido fare un investimento senza la sicurezza che nessuno lo manderà in fumo."

The Queen 3 (i nobili del bronx)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora