Ètoile era seduto non riusciva a concentrarsi. Riceveva le visite alternate di Sajay e di Rajamar che gli portavano notizie di Irej. Il giovane faceva notevoli progressi... si era riconciliato con suo padre e con i suoi zii, anche se era difficile per il ragazzo chiamare Rajat padre e non fratello, ma era un inizio...
Solo lui non faceva progressi!
Aveva inviato biglietti, fiori, lettere, regali e mazzi di fiori e adesso aspettava, era stanco di passeggiare per la stanza come uno stupido aspettando che Irej gli desse un occasione per poter parlare...
- Vedo che stai cuocendo nel tuo brodo!- esclamò Sajay tornando da lui con in mano un mazzo di rose...
Ètoile impallidì.
Le rose che Ètoile aveva raccolto personalmente dal giardino erano state massacrate.
Sajay gli porgeva ciò che ne rimaneva... venticinque steli di rose. Il cuore di Ètoile era triste. Ad alcune rose gli mancavano completamente i pitali e ad altre ve ne restava ancora qualche petalo attaccato.
- Perché?- chiese Ètoile con dolore - Perché mi fa questo? Non mi ama... mi odia...-
- Vorresti vederlo?- chiese Sajay cercando di essere il più imparziale possibile.
- Sì! Mi manca ho così tanta voglia di vederlo di stringerlo a m...-
- Non puoi!- gli disse interrompendolo nuovamente - Se Irej sapesse che ti ho portato con me si arrabierebbe molto. Si ostina a non voler vederti, avrà anche i suoi buoni motivi, ma per i miei gusti è crudele. - gli disse.
Ètoile era stranito da ciò che gli stava proponendo, vedere Irej da lontano osservarlo senza fargli capire che lui era lì, ma era sempre meglio di stare nell'incertezza dei suoi dubbi.
- Va bene, ma dovrai chiedere spiegazione dei fiori e voglio che dia anche a me una possibilità di parlare come ha fatto con suo padre.- gli disse.
Sajay cercò di trattenere un sorriso. Tutto stava andando secondo i piani stabiliti. Quei due erano proprio due sciocchi innamorati a non accorgersi del male che si procuravano a vicenda. Essere uno dei pochi a sapere la realtà della situazione gli faceva male al cuore... ma si stava divertendo...
Doveva assolutamente preparare tutto... fare in modo che tutto fosse il più naturale possibile... non doveva cadere in errori banali... Sajay sapeva che mancavano ancora due o tre anni prima che il sigillo si rompesse del tutto e chissà quale disastro ci sarebbe stato dopo.
- Vieni con me ma non dire nulla i tuoi passi dovranno essere i più silenziosi possibili.- disse il re dei Mutaforma.
Ètoile si mise vicino a Sajay e l'uomo torno nel corridoio in cui era andato via.
- Ti senti bene Irej? - chiese- Non ti dimenticare di respirare!- esclamò.
- Io... non riesco... mi fa male... è troppo per me...- disse Irej lamentandosi.
Sajay aprì la porta di fretta e furia.
- Cosa sta succedendo qui?- chiese Sajay.
Irej era seduto sul bordo del lettino e Gemey tenendo le sue mani cercava di tenerlo per farlo alzare in piedi.
- Cosa credevate che stessimo facendo e poi che ci fa...- disse Gemey interompendosi.
Sajay gli fece segno di non continuare di non dire nulla.
- Sei stato da Ètoile? Sento il suo odore!- disse Irej.
- Sì, sono stato da Ètoile per consegnarli i fiori.- rispose Sajay.
Irej fece un sorriso.
- Spero che abbia aprezzato il mio gesto.- disse Irej speranzoso.
- Come potrebbe essere felice di ricevere indietro i suoi fiori massacrati in quel modo... anzi mi ha chiesto di dirti se per caso preferisci altri tipi di fiori.- disse Sajay.
Irej era triste. Il suo viso si oscurò.
- Pensavo che avrebbe capito... vai da lui e suggeriscigli di fare un bagno con i petali rimasti.- disse Irej.
- Perché invece non gli dai la possibilità di poter parlare...-
- No!- esclamò Irej interrompendolo - Non ora, non adesso.- disse tra le lacrime- So che da parte mia è crudele... ma non posso... non voglio che mi veda in questo stato...- disse.
Sajay si avvicinò al nipote e l'abbracciò cercando di asciugare le lacrime che cadevano.
- Non sono abbastanza forte, digli... digli...- disse interromendosi - Non dirgli nulla.- disse Irej.
Aveva così tanta paura di non riuscire a riprendersi che non osava pensare ad un fallimento.
Ètoile era immobile desiderava con tutto il cuore consolare il suo caro amore ma non poteva, quel giovane era così orgoglioso che non desiderava mostrare la sua debolezza. Il suo cuore soffriva, ma poteva capirlo, doveva avere pazienza e aspettare che si riprendesse.
Irej era migliorato molto dall'ultima volta che Ètoile l'aveva visto. Il viso non era smunto e pallido, anzi guance di un bel rosato e le labbra di un bel colore rosa.
- Vuoi vedere cosa so fare?- chiese Irej.
Irej trinse le mani di Gemey.
- Irej ricordati di respirare.- gli disse.
Irej fece due respiri profondi e poi con le gambe ancora incerte si mise al in piedi, era così felice che ogni volta si dimenticava di respirare.
Gemey gli diede uno scossone.
- Respira!- gli ordinò.
Sajay era così sorpreso che anche lui smise per un attimo di respirare.
Irej fece dei respiri profondi, ormai si stava abituando a stare ritto con le sue gambe.
- Irej... Irej non riesco a crederci!- esclamò Sajay felice.
Ormai il giovane non trabballava più, con coraggio lasciò le mani del suo amico e con posso incerto fece un passo in direzzione di Ètoile che era di fronte a lui.
Un passo e poi un altro e poi si accasciò a terra felice.
Irej era caduto vicino a lui, Ètoile senza rendersi conto si abbassò per aiutarlo...
Le mani di Ètoile erano nelle braccia di Irej, i loro visi uno a pochi centimetri dal altro...
Irej granò gli occhi per la sorpresa, aveva sentito l'odore di Ètoile, ma non si era accorto della sua presenza...
Gemey si avvicinò e con mani salde alzò Irej da terra.
I due rivali si guardarono negli occhi ma nessuno dei due disse nulla, ma Ètoile capì che non era solo amicizia o un semplice rapporto tra paziente e medico ciò a cui Gemey mirava.
- Mi hai visto? Mi hai visto?- chiese insistente Irej.
Ètoile stava per risondere, ma Sajay rispose prima di Ètoile.
- Certo mio caro nipote, sono felice per te ho le lacrime agli occhi dalla felicità.-
- Spero di riuscire a camminare prima del mio compleanno... vorrei organizzare una festa, spero che mio fratello... mio padre sia felice di aprire le porte del palazzo e organizzarmi un ballo.- disse Irej.
A quelle parole Sajay smise di sorridere.
- Vuoi festeggiare il tuo compleanno nel paese Immortale? - chiese Sajay cercando di essere il più naturale possibile.
- Sì, mi piacerebbe... infondo sono il principe di quel paese... - disse senza avere il coraggio di continuare.
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Il Principe e L'occhio Del Drago♡ Completa♡
FantasyAvviso Questo storia per motivi personali che non voglio annoiarvi e che non posso più accedere era scritto nel profilo Giulia Calvagna. A breve verrà aggiornata e vi consiglio di leggere solo questa perché ho intenzione di riscriverla per intero vi...