Rumore di porta che si apre...
Rumore di passi...
Rumore della tenda che si apre...
Rumore di una finestra che si apre...
Rumore di passi che si avvicinano a lui...
La tenda del baldacchino che si apre e un leggero vento che entra dalla finestra aperta.
- Buongiorno mia principessa!- esclamò con voce squillante.
Irej si era svegliato... ma essendo il suo mondo immerso nel buio e lui avendo paura del buio stava cercando un modo per riaddormentarsi.
Lo sconosciuto si sedette sul dordo del letto e gli prese la mano... sentiva che era vicino al suo viso perché sentiva non solo l'odore di mughetto sulla sua persona, ma doveva avere i capelli lunghi visto che alcune ciocche erano cadute sul suo viso e Irej con difficoltà si scosto i capelli dello sconosciuto.
- Mi fa piacere che cerchi di fare le cose da solo.- disse - Tu non ti ricordi di me, ma io sò chi sei e mi devi un bacio, ma prima di questo... mi chiamo Gemey è da questo momento in poi sono il tuo medico personale. Ho letto dei libri che trattano argomenti di cecità e tu sei il primo cieco che vedo... piccola battuta.- disse - A parte gli scherzi Irej! Ho letto che per voi l'affronto più grave che vi si possa fare non sono le battutte sul vedo non vedo, ma essendo che non vedete e un offesa molto grave parlare ad un cieco quando è voltato di spalle... quindi cercherò nel più possibile dei casi starti davanti mentre parliamo, ma se questo non sarà possibile...- disse - Metterò la mano nella spalla destra se sono a destra e mi avvicinerò il più possibile al tuo orecchio per parlarti, la stessa cosa fara se sono alla sinistra.- disse - Adesso che ti ho ricordato il mio nome e ti ho detto in che modo mi comporterò spero che questo basti ad evitarmi qualche sonora lezione...- .
- Ci conosciamo?- chiese Irej senza dargli il tempo di finire la frase.
- Si! Ma è una storia complicata e non posso dirti altro... quando arriverà il momento ti spiegherò e ti prego non farmi altre domande al riguardo, quando ti sarai ricordato non ti dimenticare che mi sei debbitore di un bacio.- disse Gemey ribadendo il debito che ancora andava onorato.
- Un bacio?- chiese Irej - Perché devo darti un bacio?- chiese non capendo.
- Hai cercato di uccidermi e per ripagarmi dello spavento mi hai detto che mi avresti baciato, ma anche qualche giorno fa hai cercato nuovamente di uccidermi e quindi mi devi due baci, se non fosse stato per lo zio sarei morto in tutte due le volte.- disse rabbrividendo.
- Io non ricordo! Sei sicuro che ti ho fatto una cosa del genere?- chiese Irej non riuscendo a capire.
- Lascia stare! Non ci pensare al momento!- esclamò Gemey gentile.
Lasciando la mano di Irej Gemey si alzò dal letto.
- Addesso proviamo a metterci seduti!- disse - Prima comincerai la riabilitazione e prima riprenderai l'uso del tuo corpo.- disse.
Irej era confuso tutto quei discorsi sui baci... e di essersi conosciuti... se fosse stato vero che aveva cercato di ucciderlo si sarebbe ricordato... aveva minacciato di morte anche Ètoile... forse aveva fatto lo stesso con lui...
- Adesso metterò nella tua mano l'antidoto al veleno cerca di berlo.- gli disse.
Gemey aiuto Irej a sedersi un pò, Irej con fatica mise la boccietta in bocca alzare il braccio e piegarlo per portarlo alla bocca fu un pò complicato e sentì Gemey aiutarlo.
- La situazione non è complicata, ma con il tuo permesso voglio farti un esame di sensibilità.- disse tirando fuori dal sacchetto che teneva un rotolo di tessuto.
Vi erano molti oggetti tutti appuntiti da quello che semprava un semplice ago a dei veri e propri strumenti più professionali c'era uno che assomigliava a una rondella per biscotti se non fosse per i cinque spuntoni appuntiti.
- Dimmi se ti faccio male.- disse senza specificare nulla.
Più che una visita medica sembrava un tentativo di tortura. Con lo spillo punzecchiava qua e là, all'apparenza non sembrava che vi fosse uno scema ben preciso, ma faceva parte della visita, essendo una certa casualità era impossibile per il pazziente mentire oltretutto quei strumenti erano stati creati per fare male.
Piccole goccie di sangue si vedevano a fior di pelle. Come ultima prova preste il punteruolo a rotella, anche se a dire il vero non vi era motivo e si chiese più volte se era etico utilizzarlo infondo aveva capito la situazione in cui era il suo paziente, ma era meglio non lasciare nulla al caso.
Usò quello strumento nella pianta del piede e aspettò che Irej gli desse una risposta piccoli segni rossi cominciavano a fare capolino, ma Irej non disse nulla.
- La situazione non è facile e neanche difficile.- disse mettendo via gli strumenti pulendoli con del disinfettante.
- Quando tempo ci vorrà prima di poter camminare?- chiese Irej.
Aveva sentito dolore in alcuni punti di più in altri di meno e in altri ancora non aveva sentito nulla. La situazione era chiara pure per lui senza bisogno che Gemey gli dicesse nulla, ma desiderava con tutte le sue forze uscire da quella situazione. Prima avrebbe ripreso a camminare e prima Sir lo avrebbe aiutato ad uscire da quel tunnel di buio perenne.
- Questo dipende da te!- rispose secco - Se farai ciò che ti dico senza nessuna remora starai bene, ma questo non significa che tra l'oggi e domani sarai scattante come un grillo.- disse - Vediti come un bimbo che nei primi mesi di vita si rende conto del suo corpo ma non capisce come dargli i giusti ordini. Se non ti demoralizzerai e procediamo immediatamente ci sono buone possibilità che il tuo stato non diventi permanente.- spiegò la situazione.
- Bene! Ora cosa si farà?- chiese Irej.
- Vedo che sei entusiasto.- costatò Gemey- Ogni mattina ti sveglierò presto, berrai l'antidoto e poi il bagno, dopo un bel massaggio e dopo colazione. Dopo ci saranno esercizi da fare, per i primi tempi dovrai solo subire, ma se non ti demoralizzi avremmo presto un miglioramento. - spiegò.
Irej era determinato più di prima...
- Mi farai tu il bagno?- chiese Irej turbato.
- Sono il tuo medico cosa dovrei fare restare a guardarti... non devi preoccuparti non ti farò nulla di sconveniente se è questa la tua paura. Mio zio mi scuoierebbe se sapesse che violo il mio giuramento di medico e poi... voglio che tu mi ami e non farmi odiare.- disse piano.
Quelle parole confessate senza volerlo... erano per lui un errore...
- Io voglio essere sincero con te... non posso amarti, il mio cuore appartiene ad un altro...-
- E credi che non l'ho sappia!- gli urlò.
Gemey gli prese la mano e Irej cercò di resistere alla sua stretta.
- Mi dispiace, non volevo essere così brusco... ma sarei stato felice di essere io il fortunato ad avere il tuo cuore... tu per me non avresti bisogno di cambiare... se vuoi dei figli posso darteli io...- l'aspetto di Gemey cambiò in donna - Sarei felice di essere io la tua amata.- ammise.
La voce di Gemey era diventata più dolce e gentile persino la sua mano era più piccola e delicata.
- Gemey... io non voglio una donna al mio fianco...- disse Irej imbarazzato.
Gemey si asciugò le lacrime e si ricompose. Capiva bene ciò che intendeva Irej, perché anche se era passato molto tempo dall'ultima volta che si erano visti loro due erano prima di tutto amici.
Anche se era stato rifiutato nuovamente non avrebbe mollato così facilmente il suo amore.
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Il Principe e L'occhio Del Drago♡ Completa♡
FantasiaAvviso Questo storia per motivi personali che non voglio annoiarvi e che non posso più accedere era scritto nel profilo Giulia Calvagna. A breve verrà aggiornata e vi consiglio di leggere solo questa perché ho intenzione di riscriverla per intero vi...