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Irej era stanco. Il suo compleanno si avvicinava giorno dopo giorno. Ormai riusciva a camminare con le sue gambe senza aiuto di nessuno... ma i suoi occhi erano immersi nel buoio più totale e lui non riusciva ad abbituarsi a quella oscurità perenne.

Sentiva su di sé il calore del sole, il vento leggero che muoveva i suoi capelli... ma sentire che esternamente vi era un mondo a lui precluso era insopportabile.

Teneva la tazza da thè e sorseggiando si chiedeva quando avrebbe rivisto Sir... sentiva la mancanza delle loro conversazioni, era molto gentile e conversare con lui era di aiuto. Irej si trovava bene in sua compagnia parlare con lui lo confortava.

Il giovane era seduto circondato dalla bellezza del giardino sentiva gli uccellini cinguettare e i profumi dei fiori adesso non sentiva più freddo e il suo corpo non tremava più per il freddo che sentiva intorno a sé.

《 Irej, ti senti bene?》.

Irej si ridestò dai suoi pensieri.

- Mi ero perso nei ricordi... stavo pensando che l'ultima volta che sono stato seduto così con tanta tranquillità è stato quando avevo centotre anni.- disse Irej- Scusa la mia scortesia, prego siediti, credo che ci siano delle sedie.- disse Irej.

《 Desideravo fare due passi con te. Ho saputo da Ètoile che ora cammini con disinvoltura》.

- Sì! Sajay e Rajamar tengono informato Ètoile dei miei progressi.- si limitò a dire - Mio padre sta ordanizzando un ballo, sarei molto felice se partecipassi!- esclamò Irej alzandosi in piedi.

Irej era ritto nelle sue gambe e fece un passo e poi un altro,  ma non riuscire a vedere dove metteva i piedi era pericoloso inciampava.

《 Ti aiuto》.

Il Dio Padre prese la mano di Irej e cominciarono a camminare, Irej non disse nulla e si lasciò guidare, ma in fondo al cuore aveva la mancanza della luce del sole e di tutto ciò che l'ho  circondava.

《 Irej, ammettere ciò di cui si ha paura e quello che desideri e il primo passo per tornare a vedere, ma ciò che Io ti aiuterò non è  semplicemente vedere, devi essere pronto a volerlo e volerlo veramente, perché non è un dono di poco valore》.

Irej era assolutamente convinto.

- Io desidero vedere, ho paura di questo buio, sento il mondo che mi circonda... ma non posso vederlo... sento le voci, i profumi... ma sono entità senza corpo... solo rumori e suoni... tutto questo mi fa paura...- disse con molta sincerità Irej.

《 Siediti a terra, incrocia le gambe, metti le mani nel suolo e chiudi gli occhi comincia a respirare, un respiro dopo l'altro》.

Irej fece come stato detto. Un respiro profondo dopo l'altro...

《 Cerca di sentire il  tuo respiro che entra nei tuoi polmoni, adesso esce dalla tua bocca e si mischia all'ossigeno che ti circonda, cerca di rilassarti svuota la mente 》.

Irei era fermo immobile, i fili d'erba gli facevano solletico alle dita, il vento gli accarezzava il viso e tutto il corpo, non era facile svuotare la mente quando si sentiva che intorno a sé tutto era nel pieno del fermento quotidiano, persino le formiche salivano e vagavano tra la mano prima di capire che non vi era nulla da portare a casa.

《 Ascolta il suono del vento, senti i raggi del sole, il respiro del mondo e le mie parole, respira lentamente non avere fretta, devi solo ascoltare》.

Irej sentì che Sir gli toccò il viso una carezza leggera quasi impercettibile.

《 Continua a respirare e sentire il mondo che ti circonda, tutto ha un energia viva che scorre, persino gli alberi e ogni filo d'erba ha energia dentro di sé, se sei concentrato puoi vedere persino il vento》.

Irej continuava a respirare, gli girava quasi la testa, ma non disse nulla era immobile e immerso in uno stato di abbandono che non riusciva quasi a capire.

《 Continua a respirare, continua a sentire il suono della mia voce, senti come entra nel tuo cuore e vibra, ti entra dentro a riempirti e si irradia in tutto il corpo e a tutto ciò che ti circonda?》.

Irej sentiva le onde del suono come se fossero esseri viventi che si univano e si separavano e poi tornavano nuovamente a fondersi per poi diramarsi in tutte le direzioni.

《 Apri gli occhi e guarda il mondo che gli altri non vedono perché non riescono a guardare oltre al proprio naso》.

Irej aprì gli occhi, ma li richiuse subito.

Una luce così brillante investì i suoi occhi.

Irej piano piano riaprì gli occhi, era da ormai molti mesi che era circondato da tenebre e la luce adesso sembrava quasi viva...

No.

La luce era viva.

Irej si stopicciò gli occhi, era meravigliato. Il suo sguardo andava in ogni dove e si fermava ad osservare.

Si alzò in piedi.

- Sir? Mi sembra quasi di commettere un sacrilegio chiamarti Sir?- disse.

Irej si trovava difronte un essere dall'aspetto simile a molti essere umani, ma descriverlo a parole era impossibile, adesso si spiegava perché non era riuscito a descriverlo. Non si può descrivere...

《 Sono Io che ti ho detto che puoi chiamarmi in tal modo》.

- Non voglio mancarvi di rispetto...- si limitò a dire Irej.

《 Allora chiamami Padre, così come mi chiama Ètoile》.

Irei non disse nulla solo un cenno col capo.

- Ho così tanta paura che potrei piangere.- disse Irej.

Una risata divertita.

Irej si inginocchiò.

- Ti prego di perdonarmi... ma non riesco a credere che io possa continuare a frequentare vostro figlio.- disse Irej.

《 Il tuo cuore spaccato in due comincia a protestare, ti avevo avvertito che avresti sofferto per tutto ciò 》.

Irej non capì, ma poteva immaginare a cosa si riferiva...

Ètoile...

Amava Ètoile... ma non trovava giusto questo suo amore...

Era immerso nei suoi pensieri tanto da non accorgersi che il Padre gli mise una mano nel petto e parole incomprensibile uscirono dalle labbra del  Padre.

Irej rimase immobile quasi pietrificato da ciò che non riuscì a decifrare. Non gli erano sembrate parole, ma nel suo cuore e nella sua mente avevano un peso e si sentiva confuso...

Il Padre si allontanò senza aggiungere altro.

Irej rimase lì a riprendersi da tutto ciò che era successo.

Il Principe e L'occhio Del Drago♡ Completa♡Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora