Howard
Il giardino era tutto innevato. Girammo fra le aiuole dipinte di bianco e fra gli alberi che sembravano crollare sotto il peso della neve.
"Ci vieni spesso?" chiesi alla giovane donna dai capelli rossi e lei annuì.
Ad un tratto mi fermai e presi della neve in mano. Poi feci una palla compatta, mi girai a controllare che lei non mi stesse guardando e gliela tirai addosso.
La colpii su una spalla e lei lanciò un gridolino di sorpresa, girandosi subito dopo e fulminandomi con lo sguardo.
"Come ti permetti?" esclamò ridendo.
Poi si chinò e prese anche lei della neve in mano.
Mi voltai e me la diedi a gambe, ma ormai era troppo tardi.
La battaglia di palle di neve era appena cominciata.
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Non sapevo se sarei restato ancora a lungo nella mia città natale. Avevo trentadue anni e, a parte mia mamma, non avevo nessuno che mi tenesse ancorato lì.
Volevo vedere il mondo e scoprire cose nuove, prima di sistemarmi definitivamente.
Negli anni avevo lavorato duramente, così da guadagnare un bel po' di soldi da spendere nei miei viaggi.
L'unico problema era lei, Agatha.
Ci eravamo conosciuti pochi giorni prima grazie ad una conoscenza che avevamo in comune e fin dal primo istante in cui l'avevo vista avevo capito che doveva essere mia.
Aveva i capelli rossi, gli occhi verdi e un fisico perfetto.
Eravamo usciti già qualche volta e ad ogni nostro incontro le mie speranze di piacerle erano aumentate.
Ormai mi ero fatto una certa esperienza in ambito amoroso e capivo quando una ragazza ricambiava.
Tuttavia Agatha non rientrava nei miei piani. Non mi sarei mai immaginato di conoscere una persona del genere proprio quando ero a un passo dal decidermi a partire.
Sarebbe stato facile dirle che non mi interessava avere una storia con lei. Ero ancora in tempo. Non le avrei spezzato il cuore e non ci sarei rimasto troppo male nemmeno io.
Ciononostante sentivo che dovevo restare. Qualcosa nel modo in cui Agatha mi guardava mi diceva che dovevo aspettare ancora qualche settimana o qualche mese prima di fare le valigie.
Sapevo che lei si sarebbe stancata presto di me, però volevo vivere fino in fondo quella relazione. Perché ero sicuro che si sarebbe trattato di una relazione.
"A che cosa pensi?" mi chiese Agatha poggiando delicatamente una mano sul mio braccio.
Tornai alla realtà. Eravamo in un locale pieno di gente, ma ero comunque riuscito ad isolarmi da tutto ciò che mi circondava e a perdermi nei miei pensieri, nonostante Agatha mi stesse parlando da tempo.
"A niente" mentii.
Lei fece spallucce. Non mi credeva.
"Andiamo a ballare?" mi chiese poco dopo.
La accontentai.
Era bravissima a ballare. Le chiesi dove avesse imparato e lei mi rispose che quando era più giovane aveva frequentato per qualche anno un corso di danza.
Annuii e pensai ad una mia ex che aveva fatto danza da piccola, proprio come lei.
Avevo avuto così tante ragazze che ormai quasi ogni cosa che mi capitava mi faceva pensare ad una di loro.
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Yourself
Romance• Completa • Ash è un giovane uomo che lavora in un bar, ha una ragazza da sette anni e si sente piuttosto felice e soddisfatto. Dentro di lui, però, è sepolta da tempo la sua più grande passione: la fotografia. Saranno alcune foto su Instagram, po...