𝑳𝒂 𝒑𝒖𝒏𝒊𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆

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Castiel pov:
La "megera" mi guardò dalla testa fino ai piedi per poi risedersi sul divano << ascoltami bene, ora io ti sculaccerò perché non la passerai liscia per quello che hai fatto, poi faremo una doccia e infine andiamo a conoscere i tuoi compari>> troppe informazioni nella testa mi aveva dato, sculacciato? Compari? C'erano altri sottomessi? Fissai la padrona e notai che tornò con una stecca lunga di legno e la batte in aria che emanò un suono alquanto spaventoso che mi fece vibrare la pelle << sdraiati sul tavolo, Lenny, Leo tenetelo fermò non voglio che si muova>> non feci nemmeno in tempo a ribattere le sue parole che i due gorilla mia presero e mi piegarono in modo violento sul tavolo e presero le mie braccia uno dall'altra e l'altro dall'altra parte immobilizzandomi, avevano una presa molto forte << lasciatemi andare teste di cazzo>> urlai, nella mia vita non sono mai stato sculacciato, i miei genitori non avevano mai osato e manco avevano il coraggio di toccarmi.

Megera pov:
Mi avvicinai con molta calma al ragazzo che cercava di dimenarsi ma con scarsi risultati, così mi avvicinai a lui sussurrandogli che se avesse continuato la punizione sarebbe stata peggiore, ovviamente mi mando a fanculo, ridacchiai tra qualche secondo si sarebbe mezzo a piangere, poggiai la verga sul suo culo, rimasi colpito dal suo di dietro, aveva un culo bellissimo, tipo quelli che hanno i giocatori rugby << dimmi un po' come ti chiami?>> gli chiesi, mi ero dimenticata di chiedergli come si chiamasse << Castiel>> mi disse con tono di sfida, feci un sorriso divertito, tra qualche minuto avrebbe implorato.
Feci aspettare qualche minuto e appena lo vedi distratto gli rifilai il primo colpo, il ragazzo diede un urlo credo più per la sorpresa che per il dolore, mi tirò una bestemmia al che gli diedi 10 colpi di fila << le parole signorino>> dissi, notai dal suo sguardo che aveva gli occhi lucidi, ma non me ne importava, gli avrei fatto ricordare questa sua prima sculacciata assai molto bene, andai avanti per almeno venti colpi per poi decidere di abbassargli i pantaloni, per fortuna c'erano Leo e Lenny che lo tenevano perché quando provai a togliergli i pantaloni si stava lamentando, questa volta ammirai meglio il suo culo, chissà quante cose avrei potuto farci, era da invidia quel culo, pensai nella mia testa << signora noi ci siamo>> mi disse Lenny portandomi alla realtà , al che posso di nuovo la verga sul suo culo e mi rimisi a colpirlo, ogni colpo aveva una pausa di 3 secondi, Castiel abbasso il suo orgoglio iniziò a piagnucolare chiedendo perdono, erano tutti uguali, prima fanno i grandi e quando inizia a far male tu supplicano come bambini << per finire ti abbasso le mutande, saranno 50 colpi e dovrai contarli uno a uno, se sbagli iniziò da capo, ci siamo intesi>> Castiel annuì alle mie parole al che li diedi un altro colpo << Si megera ho capito>> disse, io gli abbassai le mutande, si potevano notare i segni della verga, poco mi importava ho fatto di peggio << ci siamo, ricorda 50 colpi e li devi contare tutti>> le lo ricordai, lui non disse nulla anche perché non mi interessava più di tanto il suo pensiero.
Ed ecco arrivare il primo colpo, stavolta ci andai pesante, lui diede un urlo e appena si calmò disse << uno>> lo feci calmare un altro po per poi dargli il secondo colpo con la stessa intensità di prima << due>> disse in modo spezzato, così andò avanti per i prossimi 47 colpi, mancava solo l'ultimo colpo, l'ultimo colpo aspettai almeno cinque minuti per poi dargli il colpo di grazie, urlo il numero 50 con voce straziante, Lenny e Leo lo lasciarono e lui cadde per terra piangendo.
Ordinai a Leo di prendere il ragazzo e di portarlo nella vasca da bagno a lavarlo, nel mentre guardai dal mio monitor che gli altri sottomessi non facessero cazzate non avevo voglia di punire qualcuno, sembrava tutto normale, ognuno faceva il suo compito, dopo aver controllato andai in bagno e vidi il ragazzo dentro la vasca piagnucolare, appena mi vide notai che mi mando a fanculo con lo sguardo, lo ignorai e presi la spugna per lavarlo, non oppose nessuna resistenza credo che sia dovuto ai segni della verga, prima di andare a letto gli avrei messo la crema.
Andai in bagno e lo guardai, si stava facendo lavare da una delle mie governanti senza opporre resistenza credo che fosse ancora provato dalla punizione, nel mentre veniva lavato guardai nell'armadio cosa mettergli, quando vidi un corsetto nero e dei jeans attillati Bianchi, gli presi per poi mettergli nella sedia << Puoi andare Lorena, ci penso io ora>> la governante chino il capo in segno di rispetto e uscì, mi avvicinai al ragazzo, lui non osava guardarmi << ora, ci vestiamo e andiamo a conoscere gli altri tuoi compari>> dissi prendendo il corsetto e dalla tasca una cintura di castità a quella vista Castiel indietreggio << non iniziamo, sei stato appena sculacciato non credo che tu abbia voglia di riprenderle, sono le regole, la cintura di castità è obbligatoria, potrai sempre fare i tuoi bisogni>> dissi avvicinandomi a lui prendendolo dal membro, potevo sentire il suo imbarazzo cosa che era naturale ma tra qualche settimana gli sarà normale, gli misi la cintura di castità, il corsetto e i jeans, Castiel so guardò allo specchio << sembro frocio così>> disse, gli rifilai una sculacciata, lui si girò verso di me toccandosi il culo, non dissi nulla e gli feci cenno di seguirmi.

Castiel pov:
La odiavo quella donna, mi pento di non aver deciso di andare in galera, questo era una psicopatica, anzi era meglio se non avessi fatto quel dannato colpo.
La megera mi portò fino al quinto piano e tutto il tempo del tragitto non proferì parola, camminammo lungo un corridoio per poi arrivare ad una porta con scritto " stanza 125", la Megera aprì la porta, era una stanza di quelle molto enormi arredata molto bene e assai luminosa, notai che si misero dei ragazzi della mia stessa età o poco più grandi di me, se mi lamentavo del mio corsetto gli altri erano vestiti peggio di me << ragazzi lui è Castiel, un sottomesso baby, cercate di trattarlo con rispetto ora vi lascio così fare conoscenza, la cena avverrà tra 1 ora vi voglio puntuali>> appena disse questa frase se ne andò lasciandomi solo, quanto sarei voluto sparire << sei stato comprato o hai fatto una cazzata>> disse una ragazza dai capelli biondi la guardai inclinando la testa, comprato? Ma che cazzo stava dicendo << ho fatto una cazzata>> dissi, lei mi guardò << cosa hai fatto?>> mi chiese, la guardai con sfida, era abbastanza ciacciona la signorina << cazzi miei saranno>> le risposi, la ragazza mi guardò male per poi alzare le spalle, un ragazzo alto almeno 1.85 con il sopracciglio mezzo tagliato si avvicinò a me in modo minaccioso << solo per informazione, nuovo arrivato, i cazzi tuoi diventano anche cazzi nostri, nessun segreto nascondiamo tra di noi>> io non dissi nulla se non mettermi all'angolo e farmi i cazzi miei.
Un'ora dopo venne la governante e ci disse che la cena era in tavola, ci mettemmo in fila indiana e andammo nella sala, notai che sul tavolo c'erano scritti i propri nomi, il mio posto si trovava infondo al tavolo, non mi lamentavo volevo interagire il minor possibile, anche perché stanotte sarei scappato, poco dopo vidi la megera entrare con passo lento e si sedette a capotavola per poi ordinarci di sederci, in tavola c'era la pasta al pomodoro, non mi lamentai anche perché era da due giorni che non mangiavo, quindi mangiai tutti in silenzio.
Dopo cena la Megera si alzò << Zafira, Ben e Castiel venite con me, gli altri sparecchiate e rigovernate, poi avete il resto della serata libera >> mi alzai timidamente non capendone il motivo, ma era sempre meglio di sparecchiare e rigovernare, come prima ci mettemmo in fila indiana e entrammo in una stanza, rimasi sbalordito e intimorito dalla bellezza di questa stanza, aveva uno stile gotico, letto rosso stile regine cattiva, le pareti nere come la pece e in mezzo alla stanza una piscina rettangolare dal colore rosso, la stanza era eretta da delle pareti di Ercole di lato invece era stato ricreato una specie di mini salotto con una scrivania, credo che sia la sua postazione di lavoro, ero talmente stupito che non mi accorsi che gli altri due non erano più davanti a me << ti sei incantato? Dai su vieni che è l'ora di andare a letto, domani passerai tutto il tempo con Zafira e Ben che ti spiegheranno tutto>> mi avvicinai a lei e notai che gli altri due si erano messi ai piedi del letto feci per salire sopra ma venni bloccato dalla Megera << oh no tu no, sennò mi scappi stanotte tu dormirai per qualche periodo dentro la gabbia>> mi disse prendendomi per i capelli e buttandomi dentro una gabbia, la guardai male << non guardarmi così, ti ho messo pure un cucino così stai comodo, ora dormi, hai avuto una giornata pesante, bevi questo che ti farà dormire>> non feci nemmeno in tempo a reagire che mi ficco un biberon in bocca, non so cosa ci fosse dentro quell'affare ma so solo che mentre bevevo senti i miei occhi diventare pesanti e non vedetti più nulla.
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Spazio autore:
Allora, purtroppo gli ultimi capitoli che postai "Diana" e " rosso come la mia gonna" non gli ho salvati quindi gli riscriverò e per chi l'avesse letto mi scuso se non sarà del tutto uguale, ma cerco di farlo il più simile possibile.

𝑺𝒊 𝑴𝒆𝒈𝒆𝒓𝒂 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora