Castiel pov:
<< entra>> il tono era freddo ma calmo, solo varcando la soglia di quella stanza la Megera era lì in mezzo, con le mani incrociate, i suoi occhi tremavano di rabbia, avevo un po' di paura, talmente tanto che non mi avvicinai a lei, così fu lei ad avvicinarsi a me, il rumore dei tacchi era spaventoso, lento ma rumoroso << Castiel>> pronunciava il mio nome in modo freddo, alzai lo sguardo verso di lei, era incazzata, provai a fare un sorriso alla donna, ma il suo sguardo me lo congelò subito << non ci pensare nemmeno ad intenerirmi o le prendi ancora di più>> abbassai lo sguardo nuovamente.
Senti i suoi passi tornare alla scrivania, alzai leggermente lo sguardo e vidi che prese un arnese che speravo di non vedere più, era la verga, l'ultima volta che l'aveva usata fu quando rubai dentro il suo ufficio << la riconosci vero?>> disse lei, annuì spaventato << speravo di non utilizzarla più ma mi hai portata a doverla usare, togliti la tuta e sdraiati sul bracciolo del divano>> a quelle parole sospirai e mi avvicinai a lei << per favore, giuro che non volevo far->> mi arrivò uno schiaffo in volto e mi rigirò un orecchio << non peggiorare la situazione fai come ti ho ordinato!>> non volendo peggiorare la situazione mi tolsi i pantaloni e i boxer e mi stesi sul bracciolo del divano, guardai in basso cercando di trovare una posizione comoda ma non ci riuscì perché mi arrivarono 5 colpi forti, urlai e mi girai verso di lei << fai meno la femminiccia>> così mi riposizionai e giù altri colpi. Mi picchio per almeno 10 minuti, avevo le lacrime agli occhi, le labbra che erano dipinte di sangue, i crampi su tutto il corpo pur di non spostarmi da quella posizione, il respiro soffocato per trattenere le mie urla, la mia pelle ormai aveva perso sensibilità, stando in quella posizione mi sentivo il sangue al cervello << Basta>> quel nodo alla gola che avevo, finalmente era uscito, la Megera mi ignoro completamente, scoppiai a piangere mentre interferiva su di me io ormai non avevo più la voce e forse nemmeno le lacrime, avevo un mal di testa allucinante e credo che stavo anche per svenire, perché stavi iniziando a vedere tutto sfuocato finché non ci fu buio.Mi risvegliai di nuovo tutto confuso e mi guardai intorno, ero in camera della Megera, mi sentivo il culo troppo sensibile, mi misi a pancia in giù e abbracciai il cuscino in quel momento volevo delle coccole e mi faceva male tutto.
Poco dopo senti la porta aprirsi mi faceva fatica girarmi ma potevo sentire l'odore alla ciliegia e capii che era la Megera << sei sveglio piccolino>> disse, mi limitai a fare un mugolio<< ti ho picchiato un po' troppo forte>> continuò lei accarezzandomi la guancia e vidi che dal cassetto prese della crema << questa è una crema che allieva il dolore>> finì di dire spalmandola sul mio culo mentre io mugolavo << non volevo comportarmi male scusami tanto>> le dissi, la Megera fece un sorriso e quando finì di spalmare la crema si mise sotto le coperte e mi mise sopra di lei, ora la mia testa era sopra le sue tette, erano comode.
<< sei comodo?>> mi chiese, annuì delicatamente, la Megera mi bacio sulla guancia e mi fece qualche coccola, odio essere così ma dopo quella punizione non opposi resistenza anche perché ne avevo bisogno e difficilmente mi sentivo così vulnerabile << Megera>> dissi, lei spostò lo sguardo verso di me e portò una sua mano sul mio mento << scusa, non lo farò più>> alle mie parole la donna fece un piccolo sorriso e mi diede un bacio sulla testa. La Megera conoscendola sempre di più aveva un lato buono e gentile anche se raramente lo dimostrava o meglio forse lo dimostrava solo con me e non con gli altri e ancora mi chiedo il perché.Restammo in quella posizione per 2 ore, non dormivo ma mi riposavo, stavo pensando a molte cose e avevo tante domande da farle ma non osavo, forse avevo paura di una sua reazione o avevo paura di rovinare qualcosa, ad un certo punto senti la mano della Megera scivolarmi la sotto e iniziò a massaggiare il mio cazzo, mi venne subito duro, non capivo perché lo stava facendo, fatto sta mi piaceva, emisi un sospiro di piacere, notai un leggero sorriso come di piacere per poi alzarsi e mettermi a sedere sul letto per poi aprirmi le gambe e iniziò a farmi un pompino, questo non me lo aspettavo.
La Megera era brava, andava su e giu piano, mentre con l'altra mano giocava con le mie palle e ogni tanto mi faceva anche una sega, inclinai la testa e ansimai, respiravo difficilmente, non so che tocco aveva ma stavo quasi per venire e saranno passati almeno 5 minuti, guardai in basso e vidi i suoi occhi guardare me, poche donne lo facevano << posso venire? Manca poco>> urlai quasi, la donna continuò senza dire nulla, il mio pene stava pulsando, potevo sentire il liquido salirmi sopra, non potevo controllarmi e in quel momento la Megera si tolse da lì, feci per farmi una sega, era come posso dire un gesto involontario, ma lei mi blocco << non ci provare, sei sempre in punizione>> sbuffai e sbattei i piedi quasi come un bambino << non è giusto>> sbottai quasi, la Megera mi guardò male per poi prendere dal cassetto una cintura di castità << almeno non mi fai brutti scherzi>> la stavo mandando a fare in culo con lo sguardo mentre me lo mise e vidi che mise la chiave dentro la sua tasca << ora riposa piccolo, ma sei lo stesso in punizione, non uscirai da questa stanza per 2 settimane, aiuterai Zafira e Ben nei loro lavoretti da casa, niente tv e videogiochi e ogni sera riceverai 10 sculacciate>> non dissi nulla, la cosa mi sorprese che lo disse con tutta la calma del mondo, cambiava umore in poco tempo, alcune volte non la capivo, ma ignorai il tutto e andai a dormire alla fine ero stanco.
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Spazio autore:
Lo so non aggiorno da mesi, spero che questo capitolo vi piaccia.
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𝑺𝒊 𝑴𝒆𝒈𝒆𝒓𝒂
De TodoCastiel è un ragazzo che ha 15 anni è stato buttato fuori di casa perché i suoi genitori hanno scoperto che spacciava. Un giorno decide con altri ragazzi di rubare dentro l'ufficio della donna più potente al mondo, ma ahimè il colpo andrà a finire...