𝑳𝒂 𝒎𝒐𝒕𝒐

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Castiel pov:
<< Mi annoio Megera, i videogiochi mi annoiano>> dissi guardando male la Megera che quel pomeriggio aveva deciso di portarmi con sé, dato che Ben e Zafira avevano del lavoro da fare e quindi mi è toccato andare con la Megera, non che la cosa mi dispiace, ci passo bene il tempo con lei, mi coccola molto e tutto ma oggi mi annoiavo, volevo fare qualcosa di diverso << voglio uscire>> dissi sbattendo il piede per terra. La Megera alzo lo sguardo verso di me e alzo un sopracciglio per poi picchiettare sulla sua gamba, mi avvicinai da lei e mi misi a sedere e in quel momento mi arrivò un forte schiaffo, mi misi subito la mano sulla guancia e la guardai sbalordito<< cosa c'è ? Non ti devi permettere di parlarmi in questo modo>> feci una smorfia e appoggiai la mia testa sul suo seno e le diedi qualche bacio sul collo << sei ruffiano, lo sai? Ma te lo sei meritato>> mi disse ricambiandomi altri baci sulla guancia << Io voglio solo fare qualcosa, di diverso......tipo uscire?>> feci gli occhietti dolci.

La Megera mi guardò a lungo per poi sospirare << e va bene Castiel, però se ti azzardi a scappare ti riempio di botte e non esci più intesi?>> annuì con rapidità e la megera ridacchiò << tieni questa carta la password è 4539 se vuoi comprarti qualcosa e non esagerare>> era una platinum card poteva esserci dentro una marea di soldi da poterti pure comprare una casa << sei stato abbastanza bravo da permetterti questo lusso e qui hai un telefono non è Smart ma meglio di nulla e ora vai e lasciami lavorare>> la Megera mi diede una sculacciata, non faceva male, serviva solo ad incalzarmi ad andarmene e io me ne andai felicemente.

Sinceramente non sapevo cosa fare e quindi decisi di andare ad un bar ed ordinarmi qualcosa da bere, ero molto tentato di prendere un alcolico ma sapevo le conseguenze quindi andai su una Coca-Cola "che tristezza" pensai << ma guarda un po' chi si vede>> una voce a me famigliare udì e mi girai << Dixie, sei viva vedo!>> dissi guardandola.
Era vestita con una mini gonna, dei tacchi e una maglietta stile top attillato << che ci fai qua?>> chiesi, lei si mise accanto a me e ordinò da bere pure lei << ogni tanto la padrona ci fa uscire e questo è una di quelle volte, ma anche tu sei uscito. Ha smesso di trattarti da bambino?>> sbuffai quasi << no, quello no, comunque mi ha permesso di uscire>> dissi.

Mentre parlavo con lei, il mio sguardo si perdeva nei suoi capelli marroni, avvolti da un'aura di mistero e morbidezza. Gli occhi azzurri, come due pozzi profondi, riflettevano un universo di emozioni. Il suo corpo snello, una danza elegante di curve, catturava la mia attenzione in un incantesimo visivo. Osservando ogni dettaglio, il mio cuore danzava al ritmo di un'emozione sottile. In quei momenti, la sua bellezza creava un caleidoscopio di pensieri quasi poetici, in cui l'amore germogliava come petali delicati di un fiore segreto, sbocciando nel giardino intimo della mia anima.

Dixie interruppe il mio stato di contemplazione, riportandomi con dolcezza alla realtà. <<E ora, Castiel, cosa hai intenzione di fare?>>chiese con un sorriso curioso.

Guardai Dixie per un attimo, i pensieri ancora impregnati di immagini poetiche della ragazza incontrata poco prima. Poi, come se un'idea improvvisa si fosse accesa nella mia mente, risposi, <<Beh, ho ricevuto questa carta di credito e penso di fare un piccolo salto alla Yamaha. Ho in mente di prendere una moto>>

Dixie alzò un sopracciglio, incuriosita. <<Una moto? Interessante. Sarà meglio che io ti accompagni. Chi sa cosa potrebbe accadere se ti lasci da solo con quella carta>> Ridemmo insieme, e così ci dirigemmo alla concessionaria Yamaha. Il commesso, inizialmente un po' scettico, si illuminò non appena notò la platinum card. <<Posso mostrarle qualcosa di particolare?>>chiese con una smorfia di approvazione.

Dopo aver esaminato diversi modelli, la mia scelta si posò sulla Yamaha R1. <<Questa è davvero una macchina da sogno>> commentai, con gli occhi illuminati di entusiasmo. Il commesso sorrise. <<È una scelta eccellente. E con una carta come questa, può permettersi il meglio.>>

Dixie annuì, aggiungendo, <>Assicurati di prendere anche un buon casco, non possiamo permetterci che il nostro eroe si faccia male.>>
Ridemmo ancora, e così il processo di acquisto si concluse con successo. Dixie e io lasciammo il concessionario, la nuova Yamaha R1 pronta a diventare parte del mio viaggio e delle avventure che ci attendevano.

Il commesso, con un sorriso accattivante, suggerì a Castiel: <<Perché non prova una delle nostre moto? Potrebbe esserne piacevolmente sorpreso.>>Con un'occhiata a Dixie, che esprimeva chiaramente il suo dissenso, accettai l'invito. <<Va bene, proviamola>>dissi, ignorando l'occhiata preoccupata della ragazza.

<<Se la mia padrona lo scopre, mi taglia la testa>>sussurrò Dixie con un tono di apprensione. Guardandola, replicai con un sorriso tranquillizzante, <<Non lo verrà a sapere, e anche se lo scopre, ormai la moto è comprata.>>

Così, accettammo la proposta del commesso e ci avviammo per un giro di prova. La potenza della Yamaha R1 era avvincente, mentre attraversavamo le strade con una velocità emozionante. Sentivo la presenza di Dixie dietro di me, che si teneva forte. La sua vicinanza mi regalò pensieri felici, un mix di adrenalina e calore umano che riempì il mio cuore di emozioni positive mentre guidavamo attraverso la città.

Mentre sfrecciavamo in moto, un rumore di sirena echeggiò, costringendoci a fermarci. Girai lo sguardo e vidi un poliziotto avvicinarsi. Mentre si avvicinava, Dixie mi diede un leggero pugno sulla spalla. "<<Ora si che siamo fritti>>", disse. Nonostante le sue parole preoccupate, non le diedi troppa importanza.
Il poliziotto giunse e richiese con fermezza: "<<Libretto e patente>>". La mia espressione si fece leggermente imbarazzata. "<<Ho il libretto, ma non la patente>>", risposi, sorridendo divertito. Dixie, visibilmente a disagio, sembrava desiderare di scomparire. Il poliziotto continuò il suo rimprovero, "<<Sai che rischi tanto, ragazzo? E anche la tua fidanzatina senza casco. Chi è il deficiente che ha permesso questo?>>. In difficoltà, tenni fuori la carta. "<<Quanto vuole?>>", tentai di negoziare. Tuttavia, l'uomo, infastidito, decise di arrestarci. "<<Ora siamo fottutti, Castiel>>", sussurrò Dixie, mentre la situazione si faceva sempre più complicata.

Megera pov:
Firmai l'ultimo contratto e il mio lavoro per oggi era finito, sistemai la mia roba e non appena abbi finito, presi il telefono per chiamare Castiel, non feci in tempo che lui mi chiamò << Castiel, piccolo, io ho finito e-cosa? In che senso? TU DOVE CAZZO SEI? CHE HAI FATTO? Vengo a prenderti e POI FACCIAMO I CONTI>> lascio quel ragazzo un secondo e si fa arrestare. Andai alla stazione della polizia, menomale che avevamo corrotto il capo, di solito tendo ad evitare la polizia, quando entrai vidi una donna dai capelli lunghi e ricci e un fisico bello snello << Natasha? Che ci fai qua?>> dissi quasi urlando, mia sorella di giro e venne verso di me con passo lesto << il tuo cazzo di sott-ehm figliolo ha trascinato Dixie in moto con lui e per giunta senza casco, poteva farsi male, ma poi COME CAZZO HA AVUTO UNA MOTO>> mia sorella mi borbandò di domande, accanto a me c'era un bicchiere d'acqua e le lo lanciai, mia sorella di blocco un secondo per poi calmarsi << prima paghiamo e poi decidiamo>> dissi e andammo a pagare la cauzione.
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Spazio autore:
Lo so non aggiornavo da una vita, spero che il capitolo vi piaccia.

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