Non ho controllato gli errori
_______________________________Castiel pov:
<< 37 di febbre, molto bene Castiel stai guarendo, tra 5/6 giorni non avrà più la febbre>> disse il dottore estraendomi il termometro dal culo emisi un piccolo urletto di dolore, la Megera mi misi le mutande e il pigiama << le consiglio di continuare con la roba calda e fargli bere succhi e infine gli dia queste pasticche, signorina De La Rose>> disse il medico passando una ricevuta alla Megera, lei se la mise in tasca e ringrazio il dottore che se ne andò.
<< Posso uscire Megera, non ce la faccio più a stare sul letto>> la Megera alle mie parole si girò alzando un sopracciglio come se avessi detto qualcosa che non dovevo dire << ma sei di fuori? Proprio ora che stai meglio? Già hai sbagliato ad uscire in mezzo alla notte vestito in quel modo>> " per tua informazione l'hai deciso tu quel completo, mica io" << per non parlare del fatto che ti sei fatto una chiacchierata con il mio ex, no Castiel non se ne parla nemmeno>> come un bambino piccolo incrociai le braccia e misi il broncio, è da almeno 1 settimana che sono rinchiuso qua dentro, ammetto che sono stato coccolato e ho ricevuto più o meno tutto quello che volevo ma dopo un po' stare chiusi in casa rompeva il cazzo << e non osare mettere il broncio con me>> mi rimproverò dandomi una piccola pacca sul culo per poi prendermi in braccio e farmi alcune carezze << Senti facciamo così, che ne dici se ti metto in salotto a guardare la tv, con una bella torta?>> ci pensai su alla sua offerta ma poi mi convinsi sempre meglio che stare in camera << Si, Megera>> dissi, al che lei mi portò in salotto mi mise una coperta attorno, mi portò da mangiare e accese la tv << ecco questo è il tuo account Netflix, puoi vedere più o meno quello che vuoi, niente roba violenta ok?>> annuì, la Megera mi diede un ultimo bacio e se ne andò, lasciandomi solo a scegliere un film>>Ben pov:
<<Ho finito Alexia di pulirti la stanza, posso andare?>> " dato che da te non sei in grado" Alexia era seduta sulla poltrona di camera sua con le gambe accavallate e un libro in mano, alzò gli occhi su di me e poi si alzò e si guardò intorno, esaminò la stanza molto accuratamente.
<< Sei stato bravo, ma non puoi andare, devi fare una cosa per me prima>> vidi Alexia venire verso di me e sganciarmi i pantaloni provai a dire qualcosa ma ricevetti un piccolo schiaffo, mi limitai solo a guardarla, delicatamente mi abbasso i pantaloni e le mutande, estrasse dalla tasca una chiave per togliermi la cintura di castità << Non credo che la Megera sia d'accordo>> dissi, Alexia alzò nuovamente gli occhi verso di me e fece un sorrisetto << Ben tu chiacchieri troppo, se non mi sbaglio mi ha dato la chiave, quindi questo significa che ho tutto il diritto di giocarci e farci quello che voglio, ora stai zitto o ti sculaccio>> deglutì alla sua minaccia, quando mi puniva lei non ci andava mai leggero.
Iniziò a farmi una sega, andava su e giù molto lentamente, odiavo quando faceva così perché era un modo lento e atroce di farmi venire che poi alla fine non mi avrebbe mai fatto venire << in questi giorni sei stato molto bravo meriti un premio, potrai scoparmi ma non potrai venire>> " che premio del cazzo" non dissi nulla, Alexia lasciò andare il mio membro e lentamente si spogliò molto lentamente voleva che ammirassi bene le sue linee del corpo ed ogni movimento che faceva con esso, era solita a fare queste cose << stenditi, io vengo sopra di te>> disse senza girandosi, andai sul suo letto e mi stesi e poco dopo arrivò Alexia << cos'è quella faccia? Pensavo che ti lasciassi dominarmi? Un'altra volta>> sapevo benissimo che un'altra volta significava mai, insomma diceva più o meno le stesse cose.
Con facilità entro il mio membro dentro di lei, con tutte quelle volte che la sua figa è stata scopata ci credo che ormai non senta più nulla << Hai capito? Non puoi venire, se vieni ti faccio il culo Viola e ti scopo il buco del culo fino a farti svenire>> " si signora" feci si con il cenno della testa e in quel momento iniziarono le danze, Alexia si muoveva sopra di me come un'onda, mentre io ero impassibile, per lei ero un giocattolo sessuale, si divertiva solo lei, provava piacere solo lei, non c'era nulla di emotivo da parte di entrambi o un gioco, io servivo solo a procurarle piacere, mentre lei si muoveva piano piano stavo sentendo che la mia eccitazione stava prendendo il sopravvento, il mio pene iniziava sempre di più a pulsare, volevo venire, avevo voglia, ma essendo un sottomesso baby non ne avevo il permesso, almeno che non me lo avessero ordinato << Alexia per favore, fammi venire per piacere>> la scongiurai "tentar non nuoce" ma scosse la testa << tu non stai mai zitto, rovini il momento>> disse bloccandosi e sfilarsi da dentro di se il mio membro << Vattene mia hai stancato>> e come un oggetto mi stava "buttando", l'unica differenza è che io ho dei sentimenti ma come ho già detto, per Alexia sono un semplice giocattolo sessuale.Mi diressi verso il salotto con una scopa in mano, Alexia mi aveva ordinato di pulire tutto il salotto, quando entrai vidi Castiel che stava guardando un film abbastanza violento, appena mi vide mi sorrise << Ciao Ben, dov'è Zafira?>> mi chiese << Con Max>> dissi secco, non avevo voglia di parlare, la scopata di prima mi aveva turbato << che hai Ben, non è da te essere così serio, almeno non così>> disse fermando il film, buttai la sedia per terra e mi misi accanto a lui << Alexia, è diciamo il mio mentore di riferimento e a parte fargli da schiavo, la soddisfò sessualmente solo che alcune volte vorrei essere trattato come un essere umano>> dissi fregandomi le mani timidamente << e perché non le lo dici?>> sbuffai alle sue parole << ma sei pazzo? Non posso, sono un semplice sottomesso e per tutta la vita lo sarò>> Castiel aveva uno sguardo che non capiva << e allora non capisco, prima ti lamenti poi non vuoi fare nulla, non ti capisco>> sospirai << Tu sei qui da poco e devi capire tante cose, un giorno avrai anche tu un sottomesso adulto come mentore e capirai che ci sarà sempre qualcuno più forte di te è più grande e non devi far altro che sottometterti e accettare le loro condizioni>> Castiel non era convinto dalle mie parole, pazienza avrebbe capito in futuro.
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Spazio autore:
Non so da quanto non aggiorno questa storia, spero che vi piaccia e scusate ancora per l'attesa non so quando raggiornerò.
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𝑺𝒊 𝑴𝒆𝒈𝒆𝒓𝒂
RandomCastiel è un ragazzo che ha 15 anni è stato buttato fuori di casa perché i suoi genitori hanno scoperto che spacciava. Un giorno decide con altri ragazzi di rubare dentro l'ufficio della donna più potente al mondo, ma ahimè il colpo andrà a finire...