Castiel pov:
Ero seduto sulle gambe della Megera che stavo bevendo dal biberon la mia solita miscela, mentre gli altri erano intenti a fare colazione seduti ai loro posto, era da quasi una settimana che io mangiavo sempre tra le sue gambe, più che uno schiavo venivo trattato quasi come un bambino, sinceramente non mi lamentavo, almeno non mi toccava fare i lavoretti per casa.
<< ma che bravi che siamo, vedo che non fai storie>> disse la Megera posando il biberon vuoto, bere dal biberon non mi piaceva affatto ma ho imparato a mie spese che se non lo facevo venivo punito assai severamente << Diana, vieni con me insieme a Castiel, gli altri finite di mangiare e poi andate a fare i vostri doveri>> disse e si alzò con me in braccio, dietro di se venne Diana con passo svelto che seguiva la padrona, avevo notato che non osava mai superarla, camminava o dietro o accanto a lei, la superava solo per aprirle la porta << Diana, lavalo e poi preparalo>> disse poggiandomi per terra per poi aprire la porta di camera sua, Diana come sempre mi fece cenno di seguirla e con passo lesto mi porto in bagno.
Ammetto che adoravo il bagno, stava cominciando a piacermi lo stile gotico, il pavimento era di un bianco opaco, con un tappeto rosso, le parti nere decorate con delle cornici rosse, mentre la vasca pareva una di quelle piscine da Sauna. Diana mi tolse i pantaloni e il corsetto, finalmente potevo respirare, fece anche per togliermi le mutande ma io la bloccai << non scassare la minchia eh, tanto prima o poi ti abituerai a stare nudo>> disse togliendomi le mutande con forza per poi mettermi dentro la vasca, mi puli tutto, da cima a fondo, pure le mie parti intime e provo a pettinarmi anche i capelli facendomi un male cane, qualche minuto più tardi entrò la Megera con una gabbia enorme, non ne capi il motivo << bene ora ti metto il collare e ti asciugo>> mi disse la Megera tirandomi fuori dalla vasca iniziandomi ad asciugare<< prendi la sua cartella medica, che ne ha bisogno il dottore>> sgranai gli occhi alla parola dottore, mi mettevano paura e in più erano sempre aggressivi, non sapevano farti delle punture in modo gentile, indietreggiai finché non andai a sbattere nel muro, la Megera e Diana si guardarono << ci penso io Diana, muoviti>> la Megera si avvicinò a me e mi accarezzo il viso << tranquillo è per il tuo bene, fai il bravo>> mi disse, scossi la testa << col cazzo, io dal dottore non ci vado>> poteva farmi uscire il sangue dal culo, io non sarei mai andato dal dottore, la Megera sembrò capirlo e vidi dalla tasca che prese un ciuccio, non capi finché non me lo ficco in bocca facendo forza che lo tenessi, finché non iniziai piano piano a sentirmi gli occhi pesanti e pure il corpo e mi senti sprofondare nel sennò più profondo.*𝑸𝒖𝒂𝒍𝒄𝒉𝒆 𝒐𝒓𝒂 𝒅𝒐𝒑𝒐*
Aprì gli occhi con fatica, sentivo freddo dentro di me, provai ad alzarmi ma sbattei contro qualcosa, provai a toccare in giro e sentivo qualcosa di ferro e all'esterno una cosa morbida e alcune voci provenire dall'esterno << signora De La Rose si accomodi>> disse una voce femminile <<Lenny mettilo sopra il tavolo>> era la voce della Megera questa, dove diamine ero finito? Qualche secondo dopo venni accecato dalla luce << ah e questo è il nuovo arrivato? Un bel ragazzo...fatti vendere piccolo>> disse stavolta una voce maschile aprendo la gabbia e tirandomi fuori con forza, mi accorsi che ero letteralmente nudo feci per coprirmi, ma ricevetti una sculacciata dal parte del tipo << cattivo, non si fa, non vuoi mica che ti lega vero? Al dottore non piace farlo>> Dottore? Ora ricordo, la Megera mi voleva mandare dal dottore stamattina.
Non feci nemmeno in tempo rispondere alla sua domanda che già iniziò a sentire il mio battito, guardarmi l'orecchio, bocca, lingua e tutto << ora proviamoti la febbre>> disse, feci per aprire la bocca ma lui mi giro a pancia in giù e sentì qualcosa di umido nel mio buchetto, mi girai verso di lui tirandogli un pugno dritto al naso << Cazzo, porca puttana, ora te l'ha do io una lezione>> mi disse prendendomi dai capelli e stendermi sulla sua scrivania, rifilandomi delle sculacciate, quel dottore aveva una forza delle mani assai forte, alternava i colpi sulle mie natiche, senti subito il bruciore, nel mentre la Megera era appoggiata al muro a guardare la scena con me con le lacrime agli occhi << ora ti lego>> urlò il dottore e con violenza mi lego al tavolo dandomi altre sculacciate.
Dopo avendomi immobilizzato per bene, mi lubrifico il culetto per bene e mise il termometro con violenza dentro di me, mi sentivo violato e scoppiai in un pianto liberatorio << sei proprio un bambino piccolo tu>> mi prese in giro il dottore tirandomi un'altra pacca sul culo, mi mise dentro credo un lassativo nel culo, tirai un urlo, quando poi vidi che prese da un cassetto una puntura, fece uscire un po' il liquido << stai fermo>> disse infilando l'ago dentro, mi aveva distrutto quel deficiente.Megera ( April) pov:
Era tutta scena quel ragazzo, si comportava peggio di una femminuccia, manco gli avesse fatto mille punture a quel ragazzo, la sculacciata se la meritava eccome almeno stava un po' zitto, poco dopo vidi arrivare il dottore esausto verso di me << hai una tigre sai? Non sta fermo un secondo, in ogni caso tornando a noi, continua a dargli quella miscela ma cinque volte al giorno, è stra denutrito in più è indietro con le vaccinazioni, ti ho scritto quando devi venire per farle, in più ti consiglio di evitare rapporti con qualcuno si di lui, troppo debole e secondo ti ho prenotato per la prossima settimana l'operazione per mettergli il chip con il gps dentro>> io annuì alle sue parole, il dottore slegò Castiel e lo rimise dentro la sua gabbia e lo coprì nuovamente con un telo, ordinai nuovamente a Lenny di metterlo in macchina, pagai e usci.
Diana era seduta al posto di guida, appena mi vide entrare accese la macchina per poi guidare verso casa << ah padrona, ho incontrato il signor per->> la zitti con lo sguardo, non volevo che Castiel sentisse, anche se (forse) dormiva non si sapeva mai, Diana capi le mie intenzioni e si zitti. Appena arrivammo a casa, Lenny riportò Castiel in camera mia, io nel mentre uscì dalla macchina con Diana al mio seguito, quando mi girai verso di lei << occupati tu di quella cosa, io devo educare un sottomesso, quindi sarò fuori dai giri per qualche giorno>> dissi andandomene senza lasciarle il tempo di rispondere.
Entrai nella mia stanza, apri la gabbia e misi Castiel sul letto, presi una crema e la spalmai, lui provò ad reagire ma io lo bloccai << calma ti allieva il dolore piccolo>> li dissi, al che lui si rilassò, dopo aver finito gli toccai delicatamente gli occhi, ho fatto bene a non mandarlo alla pulizia una bellezza così poteva diventare assai perfetto << mi fa male tutto>> singhiozzo lui, li diedi un bacio leggero << tranquillo tra qualche ora passerà, ora dormi>> li dissi mettendogli il collare e legarlo al letto, anche se era debole non si sapeva mai se potesse scappare e appena lo feci me ne andai fuori dalla porta per controllare gli altri.
_______________________________
Spazio autore:
Weeeee ecco un altro capitolo, spero che vi piaccia, mi raccomando commentate e mettete le stelline.
STAI LEGGENDO
𝑺𝒊 𝑴𝒆𝒈𝒆𝒓𝒂
RandomCastiel è un ragazzo che ha 15 anni è stato buttato fuori di casa perché i suoi genitori hanno scoperto che spacciava. Un giorno decide con altri ragazzi di rubare dentro l'ufficio della donna più potente al mondo, ma ahimè il colpo andrà a finire...