Capitolo 12

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-"Sta parlando con te" mi dice a bassa voce Ramona.

Arrossisco all'istante, comincio ad agitarmi e bevo un sorso dalla bottiglia. Oddio, ma che sto facendo? Ora mi metto pure a bere per l'agitazione.
La mia amica continua a fissarmi con un 'aria divertita.
Guardo per un attimo Andrea, noto che mi sta sorridendo e scrutando con quegli occhioni castani scuri.

-"come ti chiami?" Continua a sorridermi.
-"Sophia, ma puoi chiamarmi Sophi" mi riavvio una ciocca di capelli.

Mi accorgo che Davide e Ramona stanno uscendo dalla cucina e lei si gira verso di me per un attimo, mi fa l'occhiolino e mi mostra un sorrisetto malizioso. Cavolo! Perché mi stanno abbandonando proprio ora?!Alzo gli occhi al cielo.

Andrea è seduto accanto a me e cerca di avviare un discorso parlando del più e del meno, ma non so perché questo ragazzo mi mette tanta timidezza. Abbasso lo sguardo sulla bevanda che ho in mano e ricomincio a bere piccoli sorsi.

Appoggio la bottiglia, ora mai vuota, sul tavolo della cucina. *ah meno male che non dovevi bere* grazie per avermelo ricordato vocina. Sto cominciando ad annoiarmi stando qui seduta con affianco Andrea. *magari se prendi l'iniziativa di parlargli...* Mmm giustamente.

-"Hey stai bene piccola?"appoggia una mano sulla mia spalla e al suono di quel "piccola" mi fa venire in mente Alex, ma non è la stessa cosa. Andrea un po' mi irrita con il nomignolo mentre Alex no.
-"mmm sì" gli sorrido -"come hai conosciuto Davide e Ramona?" Gli chiedo.
-"Davide lo conosco... Mmmm da quando sono nato e Ramona la conosco da poco, per via del mio amicone."
Gli sorrido e annuisco, lui guarda la mia bottiglia vuota.

-"vuoi venire con me in salotto a prendere qualcos'altro da bere?"
Gli rispondo di sì e quando mi alzo barcollo un po'. Mi afferra per il braccio e mi tiene per mano. -"okay, vengo, ma non prendo nulla" emetto una risatina nervosa.
Prima di uscire dalla cucina saluta uno dei ragazzi presenti nella stanza.
Ci facciamo largo tra gli invitati, ma a quanto ho capito metà di queste persone manco conoscono il padrone di casa. Non oso immaginare il disordine che ci sarà dopo causato da sta gente. Quando arriviamo in salotto vedo i miei due amici seduti sul divano insieme ad altri. Ci uniamo a loro e uno dei ragazzi posiziona sul tavolino una roulette.

-"chi gioca?" Domanda il ragazzo al gruppetto che c'è intorno al tavolino.

-"balza, io poi devo guidare e accompagnare queste due signorine a casa" Davide indica me e la sua ragazza. Ramona gli stampa un bacio e decide di unirsi al gioco.
Mi sa che per oggi mi basta la bottiglia bevuta prima.
Andrea mi chiede se voglio partecipare, ma biascico un no, lui annuisce e prende parte al gioco. Ad un tratto sento vibrare il telefono, quindi lo avviso.
-"Andrea, vado un attimo in un posto più tranquillo e rispondo ad una chiamata." Avviso anche la mia amica.

Esco fuori nel giardino sul retro, dove ci sono solo cinque o sei persone che si stanno fumando una sigaretta. La musica qui si sente di meno. Un leggero venticello accarezza le mie guance accaldate, ne ho bisogno, ho bisogno di un po' di questa brezza prima di rispondere alla chiamata.
Mi siedo su una sedia di plastica da giardino.

-"pronto? Sophi?"
-"dimmi Alex"
-"perché ci hai messo così tanto a rispondermi?" Ha una voce autoritaria, troppo secondo me.
-"perché ti dovrebbe importare ora?" Rispondo acida.
-"Sophia, per favore..."
-"Smettila Alex! So benissimo che non ci tieni tanto a me e so che non funzionerà, sto cercando di evitarti!" Praticamente sto urlando. Poi sento qualcuno avvolgermi tra le braccia da dietro.

-"che succede piccola?" Sento un fortissimo odore di alcol. Mi giro per rivolgergli lo sguardo.
-"nulla Andrea" rispondo a bassa voce sapendo che in linea c'è ancora Alex e sento i suoi respiri profondi, credo che sia per la rabbia.
Intanto Andrea comincia ad incamminarsi verso la porta per rientrare e vedo che sta barcollando un po'.

-"chi è questo Andrea?" Abbaia Alex
-"un amico"
-"aaah quindi un amico ora ti chiama piccola?" Mi risponde con un tono sarcastico.
-"ovvio, tu sei mio AMICO e mi chiami piccola" calco con forza la parola "amico" anche se mi fa venire una fitta al cuore perché preferirei che lui fosse più di un amico.
-"tu non capisci! Io ci tengo a te! non mi è mai successo una cosa del genere. Mi sono affezionato a te in una maniera assurda ed è già passato quasi un mese e mezzo. Io vorrei esserti sempre accanto, non solo per telefono, ma anche fisicamente. Vorrei esserti più di un amico, vorrei continuarti a chiamare piccola, ma vorrei che lo facessi solo io. Ma come dici tu, forse non funzionerà mai. Perché..."

-"SOPHIA!" Davide urla dalla porta e mi alzo di scatto dalla sedia e mi avvicino.
-"cosa c'è Davide?!" Gli domando e sento nella mia voce una leggere sfumatura di fastidio. Cavolo! Alex si stava dichiarando e stava dando, forse, una spiegazione logica del perché non potrà funzionare tutto ciò.

-"piccola, credo che tu sia occupata. Ti prego richiamami in un momento più tranquillo"
-"okay Alex"
Chiudo la chiamata.

Davide ha una faccia preoccupata, non dice una parola e mi limito a seguirlo.
Entriamo in bagno dove c'è la mia amica che sta rigettando l'anima nel gabinetto.
Lui le massaggia la schiena e cerca di tirarla su. L'aiuto a sciacquarsi la bocca e a darsi una sistemata.

-"ma quanto ha bevuto?" Gli chiedo.
-"da una scala ad 1 a 10... Direi 10"
-"ma allora sei davvero un genio! Perché non l'hai fermata?"
Intanto la fa sedere sul bordo della vasca. Lei sembra che stia per collassare perché non sta nemmeno reagendo, è ferma con gli occhi socchiusi e la testa appoggiata sulla spalla del suo ragazzo.
-"ci ho provato, ma sai come è fatta... È una testa dura l'amore mio" le posa un bacio sul naso.
-"Bhaaa per favore non farmi venire il diabete" scoppiamo entrambi a ridere.

-"ragazzi! Smettetela di ridere! Riportatemi a casa per favore" piagnucola Ramona sempre con gli occhi socchiusi e la testa appoggiata sulla spalla di Davide.

-"ah meno male che stai dando segni di vita! Ebete di un' amica e meno male che avevi detto a me di non esagerare!"

-"sta zitta! Che se no ti spiattello la faccia sul mio vomito!"

Solo a sentire quelle parole il mio viso assume un espressione disgustata. Scuoto la testa per togliermi quell'immagine.

-"vi volete davvero bene" afferma Davide continuando a ridere.

Aiutiamo Ramona ad alzarsi e ci avviamo verso l'uscita.
Saliamo in macchina e partiamo.

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