Capitolo 17

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Addento la mia brioche al cioccolato e nella mia mente continua ad apparirmi il messaggio di Alex.
Sento mio padre darmi dei colpetti sulla spalla.

-"Sophi! Mi stai ascoltando?" Mi chiede con un tono disperato.
-"Sì sì...okay no papà" gli rispondo scuotendo la testa e immaginando i miei pensieri staccarsi da me.
-"Ho detto che tra poco ti riaccompagno a casa" si passa un tovagliolo sulla bocca per togliere la schiuma del cappuccino.
Quindi se ora mi riaccompagna a casa, lui dove caspita deve andare? Ha intenzione di abbandonarmi a casa già il secondo giorno in cui ci vivo. Cavolo! Si ritorna già indietro. Pensavo in una domenica tranquilla in sua compagnia.

-"Dove devi andare?" Gli chiedo un po' scocciata.
-"Clara. Ecco mi ha appena mandato un messaggio e ha bisogno di me, scusami Sophi"

Spero che tu stia scherzando! Tu lasci tua figlia che hai trascurato per anni, per andare dalla segretaria? E che cavolo! padre di sta patata!

-"okay." Gli rispondo acida. Mi alzo senza curare il fatto di aver lasciato mezza brioche sul piattino ed esco dal bar. Mio padre mi sta seguendo senza spiazzare una parola, meno male se no gli imprecherei in calafricano e gli direi ciò che ho pensato prima.

Scendo dalla macchina e mi dirigo nell'appartamento di mio padre con passo spedito.

Arrivata, butto le scarpe vicino al tavolino e mi sdraio a pancia in giù sul divano.
E ora che faccio? Passerò la giornata a vegetare, santissimi numi.

Dopo un quarto d'ora decido di staccarmi da quel dannatissimo divano di pelle. Mi sono letteralmente incollata.
Non so se avete presente quando comincia a far caldo e sudi come un cane bagnato lurido infestato portandoti all'unificazione di pelle umana a quella di pelle di divano.

Chiamo Giada per chiederle come sta e per occupare questo tempo morto.
Ma poi dopo nemmeno dieci minuti mi dice che ha da fare e riattacca. Strano, di solito le nostre chiamate durano anche due ore, mi parla anche quando sta pisciando o quando sta correndo come una squilibrata per non perdere il treno. Mi starà nascondendo qualcosa?
Non so, non lo farebbe mai.

Mi squilla il telefono, magari è Giada che ha appena finito di svolgere quella cosa così tanto importante.

-"pronto?"
-"ciao mia carissima psicopatica!"
-"ciao Ramona. Che vuoi?"
-"come siamo acide oggi!" Scoppia in una risata fragorosa.
-"ufff, spara babbana!"
-"Sabato prossimo ti passiamo a prendere a casa del tuo papi e andiamo ad una festa, non puoi dire di no perché
NO SOPHI NO PARTY!"
-"Non ci pens..."

Sto per dirle di no, ma quella ha già riattaccato. Poi quella psicopatica sono io!

Sento suonare di nuovo il telefono, é ancora lei.

-"Non vengo sabato! Ficcatelo nella testolina da psicopatica!"
-"sshhhh taci! Non era una richiesta era una affermazione la mia!"dice decisa la mia amica
-"ufff, che vuoi?"
-"come va con Alex?" Mi chiede seriamente

Rimango in silenzio, forse per troppo tempo

-"mmmm Sophi?"
-"ecco... Mi ha scritto "ti amo" e io ho ricambiato"
-"wow! Quindi anche tu hai dei sentimenti!" La sento sghignazzare.

-"okay ora faccio la seria. Mi sorprende il fatto che ti stia aprendo molto con lui nonostante tu non lo abbia mai visto di persona. Sono contenta per te, ma allo stesso tempo mi sto preoccupando"

-"perché ti dovresti preoccupare?"
-"chi è quel pazzo che dopo quasi tre mesi non si fa mai vedere da una ragazza da smorzare il fiato come te? E ha anche il coraggio di dire che ti ama! O ti sta prendendo per i fondelli o ti sta prendendo per i fondelli!
Quel ragazzo non mi convince"

Fa male ammetterlo, ma ha ragione lei.
Rimango di nuovo in silenzio.

-"Sophi? Io ho detto ciò che penso
Per favore non stare in silenzio, di qualcosa!" Mi implora Ramona.

-"okay, non è giornata. Ci vediamo domani a scuola, ciao bella" riattacco.

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