Capitolo 27

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POV's Nicolas

Avevo pensato al peggio per questa giornata e invece sono riuscito a chiarire le cose con Sophi e Alex.
Ci tengo davvero a loro due e spero tantissimo che con la mia piccolina -Oddio,sono così sdolcinato ora?- possa funzionare senza influenzarla con i miei problemi...
Lei è una ragazza davvero speciale, in questi mesi mi sono affezionato tantissimo a lei e averla incontrata di persona oggi, mi ha reso il ragazzo più fortunato del mondo. Mi ha perdonato nonostante il mio ignobile comportamento verso i suoi confronti.

Tenerle la mano, rassicurarla, vederla sorridere, sentire dal vivo la sua dolce voce, poterla abbracciare... Sembrerà stupido, ma queste piccole cose mi hanno fatto innamorare sempre di più.
E spero vivamente che tutto questo si possa ripetere tante altre volte, cominciando una bella storia.

Arrivato a casa mi dirigo verso la mia cameretta, ma prima passo a controllare mio fratello, spero che si sia già addormentato.
È ancora sveglio.
-"Hey, ciao piccolo!" Gli poso un bacio sulla fronte e lui mi ricambia con un sorriso assonnato.
Tommaso, nonostante abbia sei anni non parla molto e un po' mi spiace, ma cerco di renderlo felice nonostante tutte le difficoltà che stiamo affrontando in casa.
Mio padre se ne è andato, non abbiamo più sue notizie da più di due anni. Probabilmente si sarà rifatto una vita, ma almeno poteva evitare di tagliare i ponti con Tom, almeno per suo figlio più piccolo.
Okay, avrà avuto le sue ragioni per sloggiare da qui. Ho solo capito che la mamma, se si può definire tale, negli ultimi tre anni di matrimonio lei lo tradiva. Non con un solo uomo, ma con tanti... Ma non voglio scendere nei dettagli di questa storia, solo a pensarci mi sale una rabbia assurda.
Mi sento tirare la mano e Tom mi fissa con un'espressione preoccupata. Non mi sono accorto di essere rimasto immobile, seduto, sul bordo del suo letto stringendo forte dalla rabbia un suo pupazzo.
Gli dico di stare tranquillo e gli chiedo se la mamma è già tornata, scuote la testa a destra e a sinistra facendo ondeggiare i suoi piccoli ricci castani.
Spero che quando torni a casa si sistemi direttamente in camera sua, senza fare caos, che l'ultima volta era talmente ubriaca che si era messa a bussare con forza alla porta, alle tre del mattino.

Vorrei portare via da qui Tom, non può crescere in queste condizioni, ora mai mi prendo cura io di lui e dell' appartamento.
Qualche volta quando non riesco davvero ad avere tempo per mio fratello lo affido alla mamma di Alex ed è sempre stata gentile. Il mio migliore amico sa tutta la storia e la situazione.
La mamma si occupa solo di portare a casa i soldi, ma so che la sua priorità sono gli alcolici e il suo svago. Non ci basta mai il denaro, quindi mi son dovuto trovare un lavoretto per guadagnare qualcosa.




POV's Sophia

Sento un po' di calore sul mio viso, sono i raggi del sole che penetrano dalla grande finestra della camera di Giada.
Apro gli occhi, mi stiracchio e controllo l'ora. Sono le dieci e mezza e sento un buco nello stomaco.
Giada è affianco a me che mi fissa con un' espressione insonnolita. 
Ci sistemiamo e decidiamo di andare a fare colazione in un bar qui vicino.
Mando un messaggio anche a Nicolas invitandolo a passare la mattinata con noi, ma non ricevo subito risposta.

Al bar mi siedo di fronte alla mia amica e ordiniamo due cornetti al cioccolato e due cappuccini.

-"Ti ha risposto al messaggio?" Chiede Giada.
-"Non lo so, ora controllo." Tiro fuori il cellulare dalla tasca dei miei jeans.

Nicolas: Scusami, ma non posso.

Dalla sua risposta ci rimango un po' male, speravo di passare ancora del tempo con lui. Ma che cosa avrà di così tanto importante da fare la domenica mattina? (A parte dormire) ma  poi non so nemmeno quando lo rivedrò.
Giada nota il mio broncio e cerca di tirarmi su di morale.

Ora che ho riempito il mio stomaco, cominciamo ad incamminarci e ogni tanto ci fermiamo a guardare le vetrine di alcuni negozi. Controllo l'ora e decido che è arrivato il momento di salutare Giada e prendere il treno per rincasare.

POV' s Nicolas

Mi sveglio di scatto sentendomi strattonare la maglietta. Di fianco a me c'è Tom impaurito con in braccio il suo pupazzo. Avrà fatto qualche incubo.
Guardo l'orologio sulla scrivania e sono solo le sei del mattino e tra mezza ora mi dovrò preparare per andare a lavorare.

-"Piccolo, che ci fai a questa ora già in piedi?" Gli domando, intanto, invitandolo a sdraiarsi con me sotto le coperte. Ma lui rimane immobile, mi sto preoccupando.

-"La mamma". Sussurra lui con gli occhi lucidi. Non capisco a cosa si stia riferendo e scosto immediatamente le coperte, balzo giù dal letto e mi dirigo verso la camera di mia madre.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 09, 2016 ⏰

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