Capitolo 18

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Eccomi qui sotto la doccia a farmi un riepilogo della mia vita prima di aver conosciuto Alex. Ero un pezzo di iceberg, fredda che però sorrideva e scherzava con la sua vicina di banco o Giada, ma i problemi e la roba sentimentale la tenevo per me. Ed ora? Quel bel pezzo di iceberg si è sciolto rendendomi più aperta ed emotiva. Forse è un cambiamento positivo o forse no. Certe volte penso al giorno in cui Ramona aveva risposto a quel messaggio e se non lo avesse fatto? Non avrei iniziato a farmi seghe mentali inutili per il ragazzo a cui tengo e che per qualche ragione lui stesso mi impedisce di andarlo a trovare per i suoi centomila impegni. Peggio di un cantante di fama internazionale.

Mi sistemo sul divano e accendo la TV.
Comincio a fare zapping tra i canali e poi mi fermo su mtv. Stanno trasmettendo uno delle puntate di catfish: false identità.
Ma se Alex fosse uno di quei tipi di ragazzi con un profilo falso per prendere in giro le ragazze? No, no e no non posso pensarlo. Mi fido di lui e Giada mi aveva confermato della sua esistenza.
Mi addormento sul divano cercando di mettere in un angolino del mio cervello tutti i miei pensieri contorti e stupidi.


Il mio telefono continua a vibrare nella tasca dei miei pantaloncini. Con ancora gli occhi socchiusi rispondo.

-"Pronto?" Dico ancora assonnata senza capire con chi diavolo stia parlando.
-"PASSIAMO A PRENDERTI ALLE NOVE MENO UN QUARTO! A DOPO BABBA!
Allontano leggermente dal mio povero orecchio il telefono. Ma perché diamine sta urlando? Ah già sto parlando con Ramona, ha capito che mi son appena svegliata e per rincitrullirmi di più si mette a sbraitare.
Le rispondo con un semplicissimo okay e riattacco. Sto per ritornare nel mio adorato sonnellino, ma poi balzo in piedi. Orca santa! Oggi è sabato è c'è quella festa! Che ore sono?? Sgrano gli occhi, sono le otto e mezza. Ce la posso fare? Cribbio, sì che ce la posso fare! Ma prima di tutto mi devo nutrire di qualcosa che ho un foro nello stomaco grande quanto il buco dell'ozono. Apro la dispensa e tiro fuori un po' di schifezze varie, tra merendine, brioche e patatine. Bravo padre! Tu si che sai come fare la spesa e riempire di roba buona la tua dispensa.
Okay forse è meglio andarci piano, perché dopo dovrò andare ad una festa e quindi equivale a tanto cibo.

Mi preparo velocemente, infilo dei jeans neri attillati e una canotta un po' scollata con la stampa a fiori, sistemo i miei capelli in una treccia laterale e metto un po' di mascara. Rimango per un attimo a fissare le mie Vans e poi sposto lo sguardo su delle scarpe con il tacco che nominerei tortura per i piedi. Oh al diavolo! Li indosso e decido di portarmi dietro le Vans e le infilo nella mia borsa.
Nel momento in cui esco dalla mia camera il mio telefono comincia a vibrare, mi è arrivato un messaggio.

Alex: ciao piccolaaaa!
Io: hey ciao <3 tutto a posto?
Alex: Sì. Che combini?

Sto per digitare una risposta, ma sento suonare alla porta e capisco che è ora di andare e che sono arrivati a prendermi.

Io: scusami, ci sentiamo più tardi ora devo andare ad una festa.
Alex: ah okay piccola.

Rimetto il telefono nella borsa ed esco dall'appartamento.

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