Jungkook's pov
Corsi, corsi come non mai. Volevo arrivare velocemente da lui,dovevo farlo. Volevo parlargli e chiarire. Odiavo stare così con lui.Suonai il campanello, una volta davanti alla porta, aspettando che qualcuno venisse ad aprire.
Avevo il cuore a mille, probabilmente dipeso anche dal fatto che avevo corso per mezza città per arrivare a casa sua.
-jungkook ciao-mi disse il signor Park aprendomi la porta sorridendomi enormemente.
-salve signor Park, Jimin è in casa? Dovrei parlargli-dissi giocherellando con le mani per l'agitazione e l'ansia.
-oh Jungkook mi dispiace è uscito dieci minuti fa, mi ha detto che doveva comprare delle cose. Credo volesse pensare a dei regali per Natale dato che si avvicina-continuò lui sorridendo ancora, invitandomi a prendere una cioccolata calda. Rifiutai chiedendogli di dire a Jimin di chiamarmi una volta rientrato. Lo salutai e me ne andai.
Ancora una volta non c'era. Ancora una volta avevo perso il momento, ma non ce ne sarebbe stato un altro di momento così. Sarei riuscito a beccarlo prima o poi.
*Non mi sfuggirai ancora Jimin*
🍑
Attesi diverse ore, era ormai sera e sapevo fosse il momento giusto per colpire.
Tornai a casa sua, mettendomi sotto alla sua finestra che sapevo essere quella più a destra sul retro della casa.
Mi ero armato di tutto. Tra le mani stringevo dei piccoli sassolini che iniziai a lanciare contro il vetro della sua finestra per attrarre la sua attenzione o meglio speravo di farlo.
Dopo non uno, non due, non tre sassolini riuscii a vedere una reazione. Al quarto sassolino infatti vidi la luce della sua stanza accendersi per poi vedere le tende della sua porta finestra aprirsi.
*Ci siamo*
Sorrisi in trepidante attesa.
Quello che vidi dopo, però, mi fece congelare sul posto. Jimin uscii sul suo balcone ma non era affatto da solo come pensavo, ma con lui c'era qualcuno. Li iniziai a capire il perché delle sue azioni. Iniziai a capire il perché mi ignorasse, sperando di sbagliarmi. Non sapevo se fidarmi della mia coscienza e saltare alle conclusioni o aspettare.
-jungkook? Che ci fai qui?-mi chiese Jimin con di fianco Yoongi che gli mise subito una mano sul fianco avvicinandosi a lui.
Sentii qualcosa dentro di me spezzarsi e qualcosa accendersi di rabbia, cercando però di rimanere neutro.
-ecco....io...me lo chiedo anche io-dissi sottovoce sospirando abbassando lo sguardo, prima di mettere gli altri sassolini avanzati nella tasca dirigendomi verso casa mia.
Ero stato stupido a credere di avere una piccola possibilità, a credere che il suo fosse solo imbarazzo e che provasse anche lui qualcosa per me.
Ecco quello che ero uno stupido che non faceva che rincorrerlo per anni ed anni senza ottenere nulla da lui.
A lui non interessava di me in quel senso, mi aveva solo usato per soddisfare i suoi bisogni o forse era stato solo così ubriaco da non rendersi conto di ciò che faceva.
L'unica cosa di cui ero certo era lo stato in cui riversava il mio cuore. Ero triste e sconsolato. Il piccolo spiraglio di luce che pensavo di star creando si era richiuso inghiottito ancora di più delle tenebre non lasciando ben che minimo spazio alla speranza.

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L'UOMO PERFETTO
Fanfiction[IN REVISIONE] Jimin è sempre stato sfortunato con le relazioni, arrivando quasi al punto di rinunciare. Insieme al suo migliore amico Jungkook decidono di creare l'uomo perfetto con l'argilla, ogni anno finché Jimin non troverà l'anima gemella. Ma...