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Jimin's pov
Alla fine avevo ceduto. Alla fine lo avevo fatto entrare in casa per asciugarsi. Non volevo di certo che sì ammalasse nonostante fossi arrabbiato con lui. Probabilmente aveva una buona spiegazione per tutto ma non ero pronto ad ascoltarla.

Aveva agito alle mie spalle per organizzare chissà quale cosa. Perché lo aveva fatto? Perché voleva abbandonarmi? Cosa avevo fatto di male per meritarmi queste bugie da parte sua?

-ti preparo del thè caldo per riscaldarti un po-dissi lasciandolo in salotto seduto sul divano dirigendomi in cucina a fare quello che avevo programmato. Non volevo rimanere troppo tempo nella sua stessa stanza o avrei ceduto. Non volevo farlo.

Sapevo che si fosse congelato lì fuori e che sarebbe stato così incosciente da rimanerci davvero finché non gli avessi aperto. Sapevo che era cocciuto e che non si sarebbe arreso tanto facilmente.

-minnie....-mi sentii chiamare da lui e subito mi voltai aspettando che continuasse. Me lo trovai poggiato contro la porta della cucina trovandolo estremamente sexy ed attraente. Essendo bagnato ogni minima parte del suo corpo era messa in rilievo dai suoi indumenti che andavano aderenti contro il suo corpo.

Avrei voluto saltargli addosso, se non fossi stato arrabbiato con lui. Tornai in me, tornando a fare la mia parte.

-potresti prestarmi qualcosa di asciutto? Sto congelando-mi chiese con lo sguardo da cane bastonato facendomi quasi tenerezza. Sbuffai, intimandolo a seguirmi.

-vieni stupido inconsciamente ti do il solito cambio che metti quando dormi qui-dissi facendomi seguire in camera mia per prendere appunti i vestiti che gli davo quando rimaneva a dormire a casa mia. Era un cambio suo che aveva lasciato qui anni prima.

-che poi io dico non potevamo parlare domani con calma?! No ovviamente tu devi sempre fare di testa tua. Potevi ammalarti o peggio rimanendo li, ma tu no dovevi rimanerci per forza per dimostrare che...-mi interruppi dal parlare quando mi sentii stringere dalle sue braccia in un abbraccio da dietro davvero stretto.

-che stai facendo?-chiesi preso alla sprovvista sentendo come non sembrava volermi lasciare.

-mi dispiace -mi sussurrò all'orecchio facendomi rabbrividire per l'effetto che la sua voce aveva su di me.

-jungkook....lasciami avanti-dissi cercando di liberarmi ma lui sembrava non volermi ascoltare.

-io ti amo...non ti farei mai niente di male questo lo sai no? Non è come pensi, non voglio trasferirmi ed aprire un'attività per conto mio. Quel posto l'ho preso per te, per noi per ampliare la nostra attività. Volevo un posto nostro, un posto dove poter lavorare senza dover rubare spazio a tuo padre. Un posto dove potevamo sentirci davvero un'attività affermata a tutti gli effetti. Ti prego credimi. Per me esisti solo tu e non farei mai niente che possa ferirti-mi disse tenendomi ancora stretto mentre i miei occhi erano diventati lucidi al sentire quelle due parole.

Nessuno me lo aveva mai detto così, o meglio me lo avevano detto ma non mi aveva mai scaturito niente come il suo ti amo. Non potevo credere che me lo avesse detto. Non potevo credere che stesse accadendo davvero. Non avevo ascoltato niente dopo quello, come se quelle due parole avessero messo apposto tutto nel mio cuore. Come se quelle due parole pronunciate da lui fossero il mio intero mondo.

Iniziai a piangere, voltandomi tra le sue braccia baciandolo di slancio come se la mia vita dipendesse da quello.

Non mi importava più niente, ne del litigio e ne delle bugie. Non mi importava altro se non lui.

Sentii le sue mani stringersi maggiormente intorno alla mia vita portandomi sempre più vicino a lui facendo sì che anche il bacio fosse più intenso e passionale.

-anche io ti amo kook-dissi riprendo poi a baciarlo afferrando la sua testa, spingendola maggiormente contro la mia.

-ti amo-ripetei ancora ormai troppo abbagliato dal momento.

-ti amo e ti voglio-dissi iniziando a camminare all'indietro per poter arrivare fino al mio letto mentre lo sentivo da una parte seguire i miei movimenti mentre dall'altra cercare di fermarsi.

-piccolo aspetta, aspetta...-riuscii a dire in un momento di distrazione iniziando a guardarmi negli occhi intensamente.

-sei sicuro di volerlo proprio ora? Sicuro che sia il momento perfetto?-chiese, mentre le sue mani accarezzavano il mio corpo.

-kook io ti amo e con te ogni momento è perfetto-dissi, lasciandomi cadere sul materasso del mio letto con lui sopra di me mentre ci guardavano sorridendo pronti a concederci uno all'altro.

L'UOMO PERFETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora