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Jimin's pov
Quando arrivai a casa, sorrisi super felice e contento. La neve aveva continuato a cadere senza mai fermarsi coprendo ogni cosa in ogni luogo. Sembrava non voler smettere e sinceramente speravo non lo facesse.

Già immaginavo giorni e giorni immersi nel bianco candido della neve con quell'aria di inverno che ti spinge davanti ad un caminetto accesso con tanto di cioccolata calda e copertina. Un sogno.

Parcheggiai al mio solito posto, scendendo ed afferrando tutto ciò che avevo comprato. Per fortuna che alla ferramenta mi avevano dato una busta enorme o sarebbe stato un problema trasportare il tutto fino a dentro la casa, avrei dovuto fare sicuramente più viaggi sennò.

Presi le chiavi ed aprii la porta, venendo subito accolto dall'uragano Jungkook che mi si palesò davanti sorridente e felice.

-Minnie!!!!-disse fiondandosi ad abbracciarmi afferrando poi la busta per aiutarmi portando in cucina la colazione.

Lo ringraziai seguendolo, chiamando anche mio padre per mangiare insieme a noi.

Appena entrai in cucina vidi già tutto bello apparecchiato e tutto posizionato, mancava soltanto di versare il caffè tenuto in caldo in attesa del mio arrivo.

-hai preparato tutto tu?-chiesi guardando il mio migliore amico che sorrise annuendo invitandomi a sedermi.

-allora cosa hai preso di buono?-mi chiese aprendo il sacchetto in carta della pasticceria iniziando a tirare fuori il tutto.

-per te un cornetto al cioccolato, per papà uno alla crema e per me uno al pistacchio-dissi illustrandoglielo prendendo intanto la caraffa di caffè così da poterlo portare in tavola in modo da non doverci alzare venticinque volte per prenderlo.

-eccomi ragazzi-disse papà entrando in cucina afferrando il cornetto e scappando subito dopo in un'altra stanza dicendoci che aveva mille cose da fare e che doveva iniziare subito.

Io e Jungkook continuammo tranquillamente a stare lì iniziando a mangiare i nostri cornetti e bere i nostri caffè.

-hai visto come nevica?-chiesi al mio migliore amico, il quale sorrise mettendo in mostra i suoi denti da coniglietto prima di annuire e guardare fuori dalla finestra.

-si ho visto, ti va di fare un pupazzo insieme dopo?-mi chiese in modo un po' bambinesco e felice e non potei che annuire felice anche io.

🍑

Finita la colazione eravamo già pronti e coperti fino alle orecchie, diretti all'estero della casa per giocare come due bambini sulla neve.

Non mi importava più di tanto il pensiero degli altri su di me, ne tanto meno cosa avrebbero detto vedendo due ragazzi della nostra età fare ancora pupazzi sulla neve.

Ero sempre stata una persona che se ne frega degli altri, che fa quello che vuole e quando vuole. Non ha importanza cosa pensa e vuole la gente, avrei sempre seguito il mio cuore e i miei desideri.

Iniziammo a preparare la prima palla gigante che avrebbe fatto da corpo per il nostro pupazzo iniziando a prendere neve su neve portandola tutta in un unico punto così da poter dare forma al nostro amico gelato.

-guarda Minnie che forma strana ha il nostro pupazzo-jungkook attirò la mia attenzione verso di lui sorprendendomi ancora di più, dato che in un nano secondo mi ritrovai una palla di neve dritta in viso che mi fece sbilanciare e cadere con il sedere per terra.

Lo guardai accigliato con un sorrisetto furbo, facendo finta che mi avesse fatto male.

-Minnie stai bene? Non volevo farti male, doveva essere uno scherzo io non volevo che...-cercò di scusarsi come meglio riusciva ma lo zittai di colpo afferrando altra neve e tirandogliela contro vendicandomi.

-ora siamo pari-dissi sorridendo vendolo subito fare lo stesso prima di afferrare altra neve compattandola in un palla.

-questa è guerra-disse prima di iniziare a bombardarmi di palle di neve mentre io cercavo di ricambiare anche se con poco successo. Stava avendo la meglio a tutti gli effetti.

Senza accorgermene e non volendo, mi ritrovai senza sciarpa. Per il troppo movimento mi si era sfilata arrivando sulla neve. In un secondo si alzò una folata di vento che fece in modo di farla volare più in là diretta verso la strada.

In panico, già vedendo nella mia testa la scena che sarebbe successa da lì a poco, mi alzai dirigendomi nella direzione di essa cercando di prenderla prima che arrivasse in strada e che venisse presa sotto da qualcuno sporcandosi. Corsi e corsi, ma il vento sembrava non volersi fermare, finché non vidi un ragazzo davanti a me afferrarla aspettando che mi avvicinarsi.

-oddio ti ringrazio infinitamente-dissi respirando affannosamente cercando di riprendere fiato.

-figurati, ti ho visto rincorrerla e ti ho aiutato. Tieni questa appartiene a te-mi disse porgendomela sorridente.

-ti ringrazio ancora-risposi io sorridendo a mia volta iniziando ad osservare quel ragazzo davanti a me.

Era alto più o meno come me, molto bello, magro e con un visino quasi da gatto. Avrei quasi voluto fargli i grattini in testa.

-di nulla figurati è stato un piacere....-lasciò la frase in sospeso aspettando che gli rispondessi con il mio nome per concluderla.

-Jimin-dissi incrociando le mani davanti al corpo trovando i suoi occhi magnetici.

-ciao Jimin, io sono Yoongi-rispose porgendomi la mano per farsela stringere ma ciò che fece non appena le nostre mani si incontrarono, mi sorprese. Portò la mia mano alla bocca baciandone il dorso.

*Ma è un ragazzo di altri tempi*

Sorrisi ancora, arrossendo un po'.

-senti...ti andrebbe di prenderci un caffè qualche volta?-mi chiese ed io persi un battito. Non pensavo che quella giornata si sarebbe conclusa in quel modo.

Era il secondo ragazzo che quel giorno ci provava con me, ma a lui avrei detto di sì. Lui mi mandava vibrazioni positive e magari sarebbe stata la volta buona per non dover più fare l'uomo perfetto o magari soltanto una giornata piacevole da passare con un nuovo amico.

-ehm...certo...perché no-risposi io, vedendolo subito sorridere ed estrarre il suo cellulare prima di passarmelo.

-mi scriveresti il tuo numero così poi ci mettiamo d'accordo-continuò e lo feci. In fondo non c'era niente di male no? Era logica la sua richiesta.

Appena finito di scriverlo glielo ripassai e lui lo riposizionò nella tasca.

-bene, allora a presto Jimin-mi disse prima di andarsene salutandomi con la mano.

Poco dopo vidi Jungkook arrivare correndo nella mia direzione preoccupato.

-Minnie mi stavo preoccupando perché non tornavi? Ti sei allontanato molto da casa tua. Stai bene?-mi chiese controllando che non avessi ferite o altro per poi abbracciarmi.

-sto bene tranquillo, ma ho una cosa da raccontarti. Andiamo a casa-dissi afferrandolo sottobraccio iniziando a camminare con lui fianco a fianco.

L'UOMO PERFETTODove le storie prendono vita. Scoprilo ora