Capitolo 9

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Vengo svegliata da uno strano peso intorno alla mia vita e noto il braccio del mio capo stretto a me. Come faccio a fuggire via senza svegliarlo? È tutto troppo imbarazzante e inopportuno. Accidenti alla mia stupida idea di dormire insieme a lui. A mia discolpa posso solo dire che ieri notte ero terrorizzata al pensiero di rimanere sola, e che affianco a lui ho passato una notte da sogno. Ma questo episodio rimarrà in questa stanza e nessuno dei due ne parlerà più, almeno io scapperò sempre da un'argomento imbarazzante come questo. Allarmata da questa posizione tanto ravvicinata, con un movimento scaltro e felpato mi dileguo da sotto il suo braccio, scendo dal letto e mi volto per badare di non averlo svegliato. Sembra continuare a dormire come un bambinone. L'idea di rimanere ad ammirare il suo volto serio fino al suo risveglio mi balena per la testa, ma la razionalità riprende il sopravvento e di scatto mi risveglio prendendo dei vestiti a caso dalla mia borsa e raggiungendo il bagno di Emma per cambiarmi, cercando di non svegliarla ovviamente. Infilo i jeans e la maglia bianca a maniche lunghe ed inseguito scendo in cucina. Sono le sei meno dieci, non si è svegliato nessuno. Dato che le persone normali dormono a quest'ora. Mi ricorda la mia vocina nella testa, ma non gli do molta importanza, decido di impiegare il mio tempo mattutino in qualcosa di produttivo, e cosa c'è di meglio dei pancake per tutti quanti, servendo per una volta Yolanda e gli altri? Le farà sicuramente piacere. Prima di tutto assumo la vitamina C  della spremuta per iniziare splendidamente la mia giornata. Non so perché ma l'arancia è un frutto che mi da allegria, e ne ho bisogno dopo i brutti messaggi di ieri.
Finito l'impasto nella ciotola, ed impilati tutti i pancake sul tavolo della sala da pranzo, nell'attesa del loro risveglio mi metto a leggere quello che avevo iniziato a studiare la sera prima.

<<Buongiorno>> in tutto il suo splendore ecco il mio capo far capolinea nella cucina. Ha la faccia assonnata e non sembra tanto di malumore come le mattine passate.

<<Buongiorno>> lo saluto io sorridendogli timidamente. Victoria lui è un uomo qualsiasi. Non ti deve intimidire, nessuno ti intimidisce. Tu sei cazzuta e non timorosa di nulla, nemmeno del tuo capo! La mia coscienza ha perfettamente ragione.

<<Ti sei svegliata presto, hai dormito bene?>> altroché se ho dormito bene! Mai dormito meglio.

<<Si, non avevo più sonno, ho fatti i pancake>> cerco in tutti i modi di cambiare argomento e allontanare il ricordo della notte passata insieme. Abbracciati, chiaramente.

<<I miei preferiti>> si siede al tavolo della cucina e io gli porgo il piatto di pancake caldi. Io mi risiedo e mi rimetto a studiare.

<<Alla fine non mi ha detto perché hai scelto di studiare medicina>> questa domanda.

<<Se chiede a qualsiasi studente di medicina, le dirà: "voglio aiutare gli altri" ma oltre a quello c'è un desiderio di aiutare se stessi. Almeno, per me è così. Spero col mio lavoro di curare me stessa, quella parte ancora ferita, e chissà... magari anche il mio cuore. Oltre quello degli altri. Perché aiutare gli altri aiuta se stessi. Spero di non essere sembrata troppo egoista>> ridacchio al mio monologo. Voglio solo allontanare il più possibile dalla mia mente l'altro grande motivo della mia scelta. La ragione per la quale ho passato il periodo più buio della mia esistenza. Oggi mi viene più facile fare finta che non sia mai accaduto nulla, anche perché nessuno ne è a conoscenza, nemmeno la mia famiglia. E nessuno dovrà mai saperlo. Perché tirare fuori dopo anni lo scheletro dall'armadio, quando puoi semplicemente nasconderlo per bene e fare in modo che nessuno lo trovi mai?

<<Non lo sei stata affatto. "L'egoismo" può essere una spinta interiore molto forte e utile, sta a noi equilibrarla e dargli la leva giusta>> ogni volta che quest'uomo parla mi meraviglio della sua intelligenza. Sa dire cose profonde e sagge ma allo stesso tempo elaborare strafalcioni che non stanno né in cielo né in terra, solo a causa del suo ego smisurato e tenore di vita fuori dalla norma <<Sono sicuro che sarai da aiuto a numerose persone Victoria, solo dopo un mese e mezzo hai cambiato drasticamente la personalità di mia figlia>> cosa? In modo negativo o positivo? <<ma in modo positivo, nel modo in cui farebbe una mamma>> mi sciolgo, io una figura materna per Emma? Psicologicamente parlando, è una bambina senza una figura femminile a cui fare riferimento, e data la mancanza di donne nella sua vita, se non me, è naturale che mi usi come modello da seguire e in un certo senso come "mamma". Ma questo mi fa estremamente piacere, è un traguardo per me.

Mr Boss and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora