Capitolo 28

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Credo di non avere questa agitazione in corpo da settimane oramai. Mi sono alzata molto presto questa mattina, andrò a correre insieme a Felipe, Andrew non ne era molto entusiasta, anzi, non voleva lasciarmi scendere dal letto, mi ha bloccato col suo braccio la vita impedendo di muovermi. E io sono stata ben felice di essere abbracciata da lui. Dopo un suo grugnito di disapprovazione e qualche parola borbottata sono riuscita a liberarmi.
I genitori di Andrew sono tornati a Londra, appena la madre ha varcato la soglia di casa il mio ragazzo ha tirato un sospiro di sollievo. È una donna davvero pesante. Quella sera stessa ci siamo dati alla pazza gioia. Quell'uomo riesce a farmi venire come mai nessuno prima, in decine di modi diversi. Anche con Tommy era bello, ma Andrew mi appaga fino in fondo, si accerta ogni istante che io stia godendo quanto lui, e questo è un suo enorme pregio. Ripensando alle mie fantasie sulle notti passate non mi accorgo di essere arrivata a destinazione. Ci troviamo in riva alla spiaggia, una bella corsetta sulla Gold Coast è davvero un toccasana. Appena Felipe arriva mi lascia un bacio sulla guancia, rimango un momento ferma senza sapere cosa fare. È palese che lui voglia qualcosa di più da me, ma non so davvero come dirglielo che c'è un altro uomo.
La corsa devo dire mi abbia aiutato molto, mi sono schiarita le idee. L'agitazione è diminuita, ed ora che ci troviamo qui nella caffetteria sono pronta a dire la verità.
Prese le ordinazioni mi sposta la sedia per farmi sedere. È così galante.

<<Mi piace davvero tanto stare con te Victoria>> abbasso lo sguardo imbarazzata. Ho paura di quello che mi voglia dire.

<<Anche a me... davvero tanto...>> non ne ho il coraggio. Il suo sorriso sembra così sincero! Io inoltre, sono pessima a mentire.

<<Perché suppongo ci sia un ma?>> io rimango in silenzio. Prendo un profondo respiro ed inizio a giocare col mio anellino. Si, sono irrequieta.

<<Vedi... il fatto è...>> non sei tu sono io? Non posso dirlo davvero, è troppo una frase fatta. Sembrerei una superficiale.

<<C'è un'altro?>> la mia espressione starà dicendo già tutto. Lui gira la faccia verso la sua destra interrompendo quel suo grande sorrido e il contatto visivo con me. Beh cosa ti aspettavi? Che ti saltasse addosso?

<<Con lui è tutto molto complicato, ma so che provo un profondo sentimento per lui. Non posso prenderti in giro>>

<<Certo... Lo capisco>> si guarda le mani appoggiate sul tavolino e io gliele prendo accarezzandole.

<<Sei un ragazzo fantastico, d'oro, davvero! Se solo non ci fosse stato lui, non avrei perso tempo con una persona come te>> lui tira un sorriso. Quanto mi dispiace, però almeno sono felice di aver detto la verità. Più avrei rimandato, più avrebbe sofferto.

<<Tu sei una ragazza meravigliosa, ho sperato potessi piacerti... ma questa è la vita>> sospira con un velo di tristezza.

<<Io non voglio perderti. Ti va se rimaniamo amici?>> lui annuisce un po' incerto.
Data l'ora mi tocca andare a lavorare. Devo preparare Emma per scuola. Andrew continua ad essere puntiglioso ed irritante ogni santo giorno. Però mi fa impazzire. In senso buono. Appena arrivo a casa trovo Emma ed il padre in cucina a mangiare insieme. Pensavo la dovessi ancora preparare, ma sembra lo abbia fatto il papà questa mattina. Di certo non è molto portato per pettinare capelli. Gli ha fatto due codine, una bassa ed una alta.
Vado vicino alla piccola e la abbraccio forte regalandole un bacio sulla fronte e sul nasino.

<<Signor Foster>> lo saluto senza scompormi troppo. Emma non deve ancora sapere di noi due.

<<Victoria>> quella faccia, sta per dire qualcos'altro. Lo conosco fin troppo bene <<Sei in ritardo>> lo guardo scioccata. È possibile che debba essere così odioso? Anche dopo le sue dichiarazioni rimane il solito cocciuto rompipalle di sempre.

Mr Boss and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora