Capitolo 14

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In questo momento mi trovo nella doccia del bagno di casa mia, dopo una giornata sfinente all'insegna dello studio per il prossimo esame che darò. Sono stanchissima, stare dietro ad una bambina di quasi tre anni e mezzo è a dir poco impegnativo, ma questa serata è dedicata solo ed esclusivamente alla sottoscritta. Starò tutta la sera spalmata sul divano a guardare film strappalacrime. Esco dall'acqua e avvolgo il mio corpo nell'accappatoio e lo stesso faccio con i miei capelli. Lavo i denti e metto una maschera sul viso. Pronta per "The Notebook". Sono sicura che crollerò come al solito in un pianto amaro.
Sono in cucina a scaldarmi una pizza surgelata quando mi suonano al campanello. Ma chi cavolo è a quest'ora?
Apro disinvolta la porta e la perfetta figura di Andrew Foster con in braccio la piccola Emma occupa la mia visuale.

<<Victoria mi devi aiutare>> dice agitato.

<<Che succede?>> domando preoccupata invitandolo ad entrare in casa.

<<Emma sta male ed io non sapevo cosa fare, Yolanda non c'è, il suo medico dice di non fare nulla ma continua a salire la febbre ed io non ci so fare con queste cose, ha la febbre a trentanove da ore e non scende>>

<<La poggi sul divano, ci penso io, stia tranquillo signor Foster. Deve aver preso freddo questa settimana insieme a quello in Montana>> lui fa come gli dico ed io corro a prendere il termometro e un panno bagnato. Ritorno in sala e vedo che si è tolto la giacca rimanendo in camicia affianco a sua figlia.

<<Eri occupata?>> mi domanda voltandosi verso di me e indicandomi il viso. Oh no. Mi ero completante dimenticata di essere a dir poco impresentabile! Mi giro d'istinto e poso la roba sul tavolo, levo la maschera e con l'asciugamano dai capelli mi asciugo il viso.

<<Non mi ero ricordata di avere quella roba in faccia>> abbasso la testa rossa come un pomodoro.

<<Sei bellissima comunque>> a quelle parole il mio cuore si blocca. Cosa ha appena detto?! <<non stai così male, ecco>> crollo emotivo. Sono illusa a pensare che un uomo come lui possa provare attrazione per me? Rido per quanto appena pensato. Almeno la prendo con ironia.

Mi avvicino a Emma stesa con la testa appoggiata sul cuscino che dorme.

<<Potrebbe bagnarlo con l'acqua?>> dico porgendogli il pezzo di stoffa. Fa come gli dico e lo adagio sulla fronte di sua figlia.

<<Stia tranquillo, è normale avere la febbre a questa età, deve lasciarla sfogare per questi due giorni, adesso vedrà che scenderà, in caso contrario le faremo una doccia tiepida>> spiego tamponandole la fronte <<adesso è importante farla bere, tra un po' le preparo una spremuta col limone e miele, così che beva sia liquidi che vitamina C per rafforzare il sistema immunitario>> faccio una pausa <<non deve mai coprirla, la tenga con vestiti leggeri, la temperatura sennò non scende>> concludo.

<<Ti ringrazio con tutto il cuore, dottoressa Young>> sorrido alle sue parole.

<<Non lo sono ancora, me ne manca di strada>>

<<Sei comunque a metà strada>> si volta nuovamente verso sua figlia accarezzandole i capelli. Ha uno sguardo molto malinconico in volto.

<<Si sente bene signore?>>

<<A dire il vero mi sento così in colpa per non riuscire a riempire il vuoto che Emma ha nella sua vita a causa della mancanza di una figura femminile. Io ce la metto tutta, ma non riesco a farle anche da mamma, non me sono capace>> sospira pensieroso.

<<Lei non si deve dare colpe, non so e non mi è dovuto sapere come sono andate le cose, ma una cosa la so per certo, sua figlia stravede per lei ed è circondata da persone che la amano>> lui mi sorride sincero. Poi rimane qualche istante col fiato sospeso.

Mr Boss and IDove le storie prendono vita. Scoprilo ora