Capitolo 35

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L'autrice di questa storia è LiveLifeInTheRain; questa è solo la traduzione fatta da me, tamafune.

La mattina successiva era un bel giorno, era come un intero nuovo passo e capitolo delle nostre vite. Chase ed io abbiamo tirato fuori alcuni dei sentimenti originalmente brutti e stiamo lavorando per andare avanti. Era tempo di assumerci le nostre responsabilità e realizzare che era una cosa brutta, ma che non può fermarci dal continuare a vivere.

Tutti noi abbiamo solo una vita, questo è tutto. Non c'è possibilità di tornare indietro, non possiamo continuare a girarci intorno. Sono ancora viva, mio fratello è vivo, Chase è vivo, tutti noi siamo ancora qui e questo è ciò che importa.

Perdere i miei genitori mi ha insegnato che è una lezione molto forte, e va bene stare male ma non possiamo permettere che consumi tutta la nostra esistenza.

Oggi inizieremo a impacchettare tutte le sue robe. Abbiamo iniziato dal bagno, cosa che probabilmente non è stata una grande idea perchè ogni volta che cerchiamo di andare da qualche parte finiamo sempre a letto.

So che è troppo presto per andare semplicemente avanti, ma alcune persone direbbero che ci abbiamo già messo troppo tempo, ma stiamo facendo quello che è giusto per noi in questo momento e questo è quello che conta per noi, ogni volta che finiamo a letto lo facciamo sempre in modo lento e dolce come abbiamo fatto la notte prima.

Finalmente impacchettammo quasi tutta la ruba della sua camera da letto, ma lasciammo comunque qualche vestito fuori.

"Piccola." Mi chiamò dal bagno e ci andai.

"Stavo pensando di tenere questo appartamento." Mi disse e lo guardai curiosa.

"Perchè?"

"E' pur sempre un posto lontano da Riley se avessimo bisogno di allontanarci e divertirci." Mi fece l'occhiolino e alzai gli occhi in aria. "E comunque è già pagato l'appartamento ed è un bel posto. Non voglio venderlo."

"Qualsiasi cosa tu voglia fare, cosa vuoi portare via?" chiesi.

"Porteremo via tutto il cibo perchè se no va a male, ma la tua cucina è già ben arredata quindi lasceremo qua tutti gli strumenti almeno che tu non voglia qualcosa in particolare. I mobili e le altre cose possono restare qui, e possiamo portare via tutto quello che vuoi."

"Va bene, vuoi rifare tutta la casa?" chiesi.

"Le due camere extra sono solo delle camere per gli ospiti e se vuoi cambiare il colore dei muri o dei mobili allora possiamo farlo."

"Che ne dici se torniamo indietro, guardiamo il tutto, e ci pensiamo?" Disse. "Ma tu sei d'accordo con questo vero?"

"Ho voluto un cambiamento da un pò, possiamo donare la nostra roba o darla via, non m'importa. Poi sarà davvero come un nuovo inizio insieme." Mi abbracciò da dietro.

"Okay." Mi baciò il collo e gemetti.

"Di nuovo?" chiese seduttivamente ed io annuì.

"Ultima volta per oggi." Mi voltai e mi prese in braccio così da poterlo circondare con le mie gambe, la sua lingua incontrò subito la mia e sentì il muro contro la mia schiena dove si fermò per togliermi la maglietta, beh la sua maglietta. Non indosso i pantaloni già da un pò.

E poi ci spostammo di nuovo mentre gli tolsi la maglietta e mi mise sopra il tavolo prima di togliermi le mutandine seguite dai suoi boxer.

Mi baciò tutte le parti del piede e poi diede una leccata al mio clitoride prima di mettersi sopra di me, separò le mie gambe rudemente e spinse dentro di me.

Fui sicura che la sua schiena era un casino perchè mi ritrovai ancora una volta a graffiarlo con le mie unghie. Non era gentile come le altre volte, ma non m'importava mentre spingeva dentro di me colpendo il giusto punto ogni volta facendomi urlare.

Non impiegò più di qualche minuto per farmi venire. Rallentò i movimenti e quando mi calmai iniziò a velocizzare i movimenti facendomi cadere la testa all'indietro mentre gemevo e muovevo i miei fianchi in sincrono con i suoi.

Aspettò che finì io prima di venire e poi si stese sopra di me per un minuto mentre entrambi cercarcavamo di riprendere fiato di nuovo nudi.

"Mi è mancato questo." Mi mordicchiò la pelle.

"Anche a me." giocai con i suoi capelli e sospirò, entrambi contenti.

"Mi dispiace per essere stato un pò rude, come ti senti?" chiese.

"Un pò dolorante ora, ma sto bene."

"Forse dovremmo andare dal dottore per controllare che tutto vada bene." Suggerì.

"Okay." Dissi. "Ora dobbiamo imballare le cose." Disse e Chase gemette.

"No." Disse come un bambino ostinato.

"Si." Risi e lo spinsi, riluttante si alzò e lo guardai con la bocca probabilmente spalancata mentre si rimetteva i vestiti. Aggraziata e seduttiva, o almeno sperai di essere, andai a prendere le mie cose e indossai le mutandine lentamente.

Ebbi la reazione che mi aspettavo quando lo sentì gemere e poi indossai la maglietta e mi voltai verso di lui mentre l'allacciai.

"Non me lo dimenticherò." Mi afferrò gentilmente i capelli e spinse il mio corpo contro il suo. "Uno di questi giorni ti schiaffeggerò per questo." Mi mordicchiò la pelle vicino all'orecchio. Perchè devo essere così dolorante quando lo voglio così dannatamente tanto?

Lo baciai velocemente e andai a finire di imballare le cose per poi portarle a casa mia, beh ora casa nostra. Lasciai alcuni vestiti qui e prendemmo le cose e le mettemmo in macchina.

Entrammo in macchina e prima di andare al nostro appartamento si fermò dal dottore e prendemmo un appuntamento per domani prima di andare a casa per decidere che cosa fare con la casa.

Dominating Desires - Italian translationDove le storie prendono vita. Scoprilo ora