Sunoo's Pov
era ormai marzo e, finalmente, la mia primavera stava arrivando più forte che mai.
in quei giorni avevo la mente annebbiata di pensieri, non che questo fosse strano, era singolare il fatto che Niki si aggirasse in ogni angolo della mia mente, rendendomi impossibile il non arrivare a pensarlo.
la sera in cui eravamo tornati a casa insieme, mia madre dalla finestra mi aveva visto mentre salutavo timidamente il maggiore con un bacio sulla guancia, ed al mio rientro mi aveva tempestato di domande.
lei era abituata a vedermi uscire sempre e solo con Jungwon, dunque un nuovo essere umano accanto a me l'aveva scombussolata. Avevo evitato tutte le sue domande perché sapevo benissimo che il suo intento era finire col parlarmi del suo nuovo uomo, ed io non potevo far altro che morire internamente ogni qual volta essa tirasse fuori dei particolari che avrei preferito non sapere.
Mia madre era una donna amabile ed adorabile se presa in alcune giornate e per pochi momenti, bastava ben poco per cominciare a notare molte cose che non andavano in lei. Io ero sempre rimasto dalla sua parte, accanto a lei, non l'avevo mai abbandonata a differenza di come lei faceva con me, lasciandomi marcire nella mia depressione che lei spesso si divertiva a definire pigrizia. Parlava di sé in continuazione, avevo cominciato a farle da psicologo da quando avevo all'incirca sette o otto anni, dandole consigli più maturi di me stesso. Ero cresciuto troppo in fretta ed ormai nell'età dell'adolescenza avevo cominciato a rendermi conto che non fosse così priva di difetti come credevo da bambino, con l'avanzare dell'età mi ero reso conto del fatto che fosse una donna narcisista che stava peggiorando la mia adolescenza di giorno in giorno.
ma io non potevo far altro che ascoltarla in silenzio, annuendo e dandole ragione così da poter andare in camera mia, dove potevo liberarmi e piangere in pace per ciò che lei aveva fatto al nostro rapporto che una volta era speciale e che, ormai, era deteriorato.
Pensavo intensamente a Niki, e mi domandavo se io e lui avremmo potuto essere compatibili in un qualche modo, io ero il suo opposto apparentemente, nonostante ci fossero un'infinità di cose che condividevamo a nostra insaputa.
mentre io mi interrogavo sul come poter approfondire la nostra conoscenza, studiavo delle pagine di Filosofia rannicchiato in un angolino del letto. Anche quel giorno sentivo che stava per accadere qualcosa. Da quell'ultimo saluto di una settimana prima, circa, lo avevo solo visto di sfuggita e salutato con la mano, ricevendo da lui un sorrisino ed un cenno con la testa.
e non capivo perché si comportasse così. sembrava improvvisamente freddo e questo era accaduto in conseguenza delle nostre confessioni durante la passeggiata.
io morivo dalla voglia di sapere il perché lui odiasse la primavera, ardevo dal desiderio di comprendere cosa gli fosse successo.Niki's Pov
ero appena uscito dall'aula di danza in cui avevo trascorso l'intera mattinata saltando anche scuola.
lo facevo spesso quando si avvicinava uno spettacolo, non era di certo una novità, nonostante così facendo rimanessi indietro con lo studio che recuperavo poi tutto in un pomeriggio. I miei genitori mi imponevano di andare a scuola e di avere un ottimo rendimento, altrimenti non avrei potuto continuare danza, e questo mi distruggeva. Fosse stato per me avrei accettato quella borsa di studio in un'accademia famosa che mi era stata offerta due anni prima, ma a causa di quei due fui costretto a rinunciare ad un'opportunità più unica che rara.
Sulla via di casa tenni gli occhi bassi sulla strada, non volevo vedere gli alberi ormai verdeggianti e le aiuole colme di fiorellini variopinti.
non sapevo apprezzare la bellezza di quei fiori troppo felici per un me troppo sconsolato. Ogni cosa sbocciata intorno a me mi ricordava di Sunoo.
Sunoo...
a dir la verità non sapevo più come comportarmi, avevo soltanto compreso che necessitavo di lui in quel momento, seppur fossi restio in quella tentazione. Mi ritrovai a dover scegliere se svoltare per la via di casa sua oppure continuare per la mia strada, rimanendo solo con me stesso come era da sempre stato. Decisi di prendere in mano i miei turbolenti sentimenti e di svoltare per quella via costellata da ciottoli di diverse dimensioni. Non fu una decisione facile, perché tornai indietro almeno cinque volte, scuotendo poi la testa e rigirandomi per riprendere a camminare verso la sua abitazione.
Era tutto estremamente strano, specialmente se continuavo a domandarmi il perché stessi facendo tante storie per un semplice amico.
con gli altri miei amici non mi comportavo così. non mi ero mai comportato così per nessuno, tantomeno per un ragazzo. era questo che mi spaventava.
a dir la verità ero nient'altro che un codardo mascherato da tutt'altro.
Non mi resi conto che ero ormai davanti alla sua porta di casa da dieci minuti, senza dire o fare niente.
scossi la testa come per rinsavire e suonai al campanello, senza alcun preavviso, senza aver parlato col ragazzo per una settimana intera. senza avergli scritto, senza nessuna telefonata, senza nemmeno aver la minima idea di cosa fare una volta lì.
perché non ci avevo pensato prima?
io ero lì per fare cosa, esattamente?
cosa gli avrei detto?
mentre mi domandavo quelle cose che forse avrei dovuto pensare prima, una donna sulla quarantina d'anni -o poco più- aprì la porta e mi guardò con aria interrogativa.
aveva una sigaretta in mano ed era perfettamente truccata, nonostante indossasse dei vestiti casalinghi.
la sua fronte corrucciata mostrava delle rughe che normalmente non si sarebbero viste più di tanto.“Chi sei?”
domandò aspettando una risposta mentre sbuffava dalla bocca una folata di fumo grigiastro che si disperse nell'aria trasparente e mite.
nel suo tono di voce sentii una punta di curiosità e cordialità che mi presero alla sprovvista. Sembrava fin troppo curiosa di vedermi, nonostante non mi conoscesse affatto. giusto?
“Salve, sono Niki Nishimura. stavo cercando Sunoo, è per caso in casa?”
risposi a quel punto facendo un piccolo inchino, utilizzando un tono di voce sicuro e gentile, attendendo con ansia la sua risposta. Alle mie parole sorrise quasi come se fosse soddisfatta e mi fece accomodare in casa.
“Prego, entra pure, Sunoo è in camera sua...terza porta a destra”
mi informò poi indicando le scale e facendo un piccolo occhiolino. Non aveva fatto domande. Non mi conosceva eppure era come se sapesse già tutto di me.La ringraziai e salii le scale trovandomi poi davanti alla porta del minore su cui vi era scritto "bussare" con della pittura nera ormai usurata.
alzai il pugno e feci come indicava la scritta, bussando quattro volte con un intervallo di due secondi tra le prime due e le successive due botte.
sentii il ragazzo sbuffare per poi alzarsi, finché non lo vidi finalmente davanti a me.
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first love/late spring - sunki
Fanfictionl'arrivo della primavera turbava da tempo l'animo inquieto di Niki che, come ogni anno, aveva tenuto mentalmente conto di quanto tempo mancasse a quella stagione da lui sempre odiata. Il suo carattere schivo e quasi freddo lo rinchiudeva in una gabb...