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Sunoo's Pov
Passò un altro mese, ed ormai era aprile inoltrato, dunque ci trovavamo a metà primavera.
durante quel periodo di tempo eravamo stati insieme spesso e volentieri, quando usciva da danza veniva a casa mia e passavamo i pomeriggi a parlare e raccontare qualsiasi cosa della nostra vita, dei nostri pensieri, ridevamo e trovavamo conforto l'uno nell'altro, specialmente nelle giornate difficili.
non potevo fare a meno dei suoi baci, delle sue carezze, delle sue provocazioni che mi facevano impazzire sempre di più, ma che non portavamo mai a termine.
avevamo creato insieme una playlist, vi erano un'infinità di canzoni, alcune delle quali del tutto nuove per me, che cominciai ad amare dopo qualche ascolto.
Nonostante ciò, il comportamento davanti ai suoi amici era sempre lo stesso, nonostante spesso ci ritrovassimo a parlare insieme, non si sbilanciava mai, rimaneva con lo stesso sguardo impassibile e pronunciava ben poche parole, nonostante spesso mi accarezzasse in segreto, lanciandomi qualche sorrisino, come per non farsi vedere dagli altri. E questo Jungwon l'aveva notato e ne avevamo discusso a lungo insieme. Avevo deciso che prima o poi ne avrei parlato col maggiore, ma senza fretta, perché non ne avevo, ed in fondo mi piaceva tenere quel segreto solo per noi, lontano da occhi indiscreti e dalla cattiveria delle persone.
Mia madre sapeva soltanto che lui era un mio caro amico, gli aveva posto qualche domanda un pomeriggio in cui stavamo preparando del thè, ed aveva deciso di invitarlo a cena, nonostante quest'ultimo fosse in ansia per questo.
e quando quella sera giunse, sentii gli zuccheri cominciare a mancare nel mio sangue. era una cosa che mi accedeva spesso, insieme ai giramenti di testa causati dell'anemia, alimentata dal mio mangiare poco e niente il quel periodo. ma d'altronde il mio rapporto col cibo era sempre stato così. periodi in cui mangiavo fino a stare male alternati da periodi in cui mangiavo sì e no une fetta di pane al giorno.
Quando ci ritrovammo tutti e tre a tavola con la televisione in sottofondo, cominciai a sdrammatizzare la pressione bevendo dell'acqua. Mia madre metteva sempre a proprio agio le persone in realtà, era molto amichevole e simpatica, quindi non avevo molta ansia per questo, ma sapevo che avrebbe fatto qualche domanda fuori luogo, o che l'avrebbe messo in ulteriore ansia.
e, tra un complimento e l'altro per la cucina di mia madre, quest'ultima decise di cominciare ad indagare di più su quel misterioso ragazzo che era spuntato totalmente dal nulla un pomeriggio di Marzo, ma ancor prima, di sfuggita una sera di fine Febbraio.

“allora Niki, raccontami un po' che scuola fai, quali sono i tuoi piani futuri, cose così”
lui annuì e, dopo essersi pulito la bocca già pulita, raccontò un po' le sue intenzioni.
“io frequento la stessa scuola di suo figlio, soltanto che sono all'ultimo anno, difatti tra poco avrò gli esami. Per quanto riguarda il futuro, andrò all'università, studierò psicologia”
spiegò lui, guadagnando punti con mia madre che lo guardò affascinata quasi.
“molto bene, devo dire che sono colpita. Quindi è così che vi siete conosciuti tu e Sunoo? perchè frequentate la stessa scuola, giusto?”
“in realtà ci siamo conosciuti tramite Jungwon”
risposi io dopo aver bevuto l'ennesimo sorso d'acqua.
“esatto, tramite un suo amico che fa parte del mio gruppo di amici”
aggiunse poi Niki, guadagnandosi una risatina da parte di mia madre.
lei adorava il mio migliore amico e sapeva della sua relazione con Jay, quindi capì immediatamente di quale amico stessimo parlando. Ma non disse nulla perché sapeva che era un segreto che Jungwon aveva confessato per sbaglio in un momento di crisi in cui era venuto a casa mia per sfogarsi.
Mia madre lo aveva da subito confortato giurando che non lo avrebbe detto a nessuno. lei non era omofoba o cose simili, ma su di me aveva una percezione diversa. se erano gli altri ad avere un orientamento sessuale diverso dall'eterosessualità andava bene, supportava e si mostrava favorevole, ma se si trattava di me, non sarebbe stato così ed io lo sapevo bene.
altro tratto della sua infinita ipocrisia.
Quella cena passò in fretta ed il maggiore decise di rimanere a dormire da me, rendendomi incredibilmente felice.
quando ci ritrovammo soli in camera mia, ci gettammo a letto e tirammo un sospiro di sollievo.

“sono andato bene secondo te?”
“ma certo, la conosco, e posso dirti che sei andato benissimo”
lo tranquillizzai immediatamente, appoggiandomi con la testa sul suo petto su cui amavo poggiarmi per via del suo cuore che batteva all'impazzata con ritmi irregolari.
“Sunoo, so che è un argomento delicato, ma perché hai mangiato così poco anche stasera?”
a quella domanda non sapevo bene come rispondere, o meglio, cosa rispondere, perché non volevo dire la verità in quel caso.
“non ho molta fame ultimamente, ma sto cercando di mangiare lo stesso, giuro che mi sto sforzando”
cercai di tranquillizzarlo, ma la sua bocca emise un suono in dissenso, come ad esortarmi a dire la verità.
“davvero Niki, stai tranquillo”
lo tranquillizzai ancora abbracciandolo, attaccando il mio corpo ancora più vicino al suo.
dopo una decina di minuti passati a farci grattini a vicenda e riassumendo le nostre giornate tra risate varie, decidemmo di alzarci per cambiarci.
mi alzai dunque dal letto e mi diressi verso l'armadio prendendo il mio pigiama leggero di colore viola, girandomi poi verso il maggiore.
“a me vanno benissimo una tuta ed una maglietta”
rispose alla mia domanda ancor prima che parlassi e così mi girai nuovamente, prendendo dal fondo del ripiano dei pantaloni una tuta grigia e, successivamente, una maglietta nera.
chiusi poi le ante e diedi i vestiti al maggiore.
“credo ti staranno, queste cose non le metto perché a me stanno troppo grandi”
aggiunsi poi ridacchiando, poggiando il mio pigiama sul letto.
E da quel momento non seppi più cosa fare esattamente.
non mi ero mai spogliato davanti a nessun ragazzo all'infuori di Jungwon, che ogni volta si girava perché sapeva quanto per me fosse imbarazzante.
l'idea di rendermi così vulnerabile davanti agli occhi di qualcuno mi metteva i brividi, seppur prima o poi sarebbe dovuto accadere, la mia testa si rifiutava.
e di nuovo quella sensazione di non essere abbastanza si fece spazio nella mia mente, serpeggiando tra i miei pensieri più reconditi e profondi.
perché un ragazzo bello come Niki avrebbe dovuto volere me?

first love/late spring - sunkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora