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Niki's Pov
ero all'uscita di scuola, aspettavo impaziente Sunoo, ma niente, sembrava proprio non voler arrivare.
quel giorno volevo fare una cosa importante insieme a lui, per cui fremevo dall'ansia seppure fossi impassibile e freddo all'apparenza come sempre.
dopo qualche minuto notai che i compagni della sua classe stavano uscendo, e sentii vociferare di una cosa successa a scuola, ma non diedi molta importanza, come a mio solito. mancavano ancora Sunoo e Jungwon.
passarono ancora dei minuti, ma niente, di loro non c'era traccia.
decisi di entrare nuovamente a scuola ed andare dritto spedito in segreteria per chiedere se fossero magari usciti prima, forse avevano qualche impegno, o un contrattempo, seppure fosse strano che non mi avesse avvisato.

“scusi il disturbo, sa per caso se Kim Sunoo e Yang Jungwon sono usciti prima?”
domandai curioso ed in modo gentile alla collaboratrice davanti a me che, sentendo i nomi, spalancò appena gli occhi.
aggrottai le sopracciglia con fare interrogativo e la vidi alzarsi per uscire dal gabbiotto e dirigersi verso di me.
“no caro ragazzo, sei per caso un loro conoscente?”
“si, perché? è successo qualcosa?”
il mio tono si fece preoccupato, la mia fronte sempre più aggrottata, il cuore cominciò a battere, a scalpitare, a scalciare.
“vieni con me”
mi disse facendomi cenno di seguirla, come feci, verso l'infermeria.
“il ragazzo dai capelli rosa...perdonami non ricordo come si chiama...lo abbiamo trovato in bagno svenuto, aveva appena rigettato ed aveva il battito cardiaco rallentato, ci ha avvisato il suo amico quando ha notato che il ragazzo si stava assentando in classe già da tempo”
a quelle parole mi si fermò il cuore per qualche secondo, un brivido mi passò lungo la spina dorsale, una scossa quasi.
quando mi affacciai in quella stanza vidi Sunoo che fissava il soffitto inerme, con le gambe alzate da una serie di cuscini e la fronte bagnata da una bustina di ghiaccio istantaneo, ed accanto a sé Jungwon che parlava al telefono.
appena entrai nella stanza mi precipitai dal mio Sunoo, notando come lui sorrise non appena mi vide, volendo alzarsi seppure fosse ancora debole.
lo abbracciai immediatamente lasciandogli di nascosto un bacio sulle labbra che avevano un colorito pallido, diverso rispetto al suo rosso candore.

“oh Niki! Jungwon stava cercando di chiamarti, ma non ti arrivano le telefonate, maledetto te e quando metti il silenzioso!”
mi rimproverò subito con tono di voce divertito ed ironico, facendo ridere tutti i presenti nella stanza, finché la collaboratrice non ci disse che la madre di Sunoo stava per arrivare a prenderlo.
“invece di sgridarmi, si può sapere cos'è successo? piccolo, mi sono spaventato, non puoi capire quanto abbia avuto paura”
dissi quelle parole abbracciandolo ancora, non rendendomi quasi conto della presenza di Jungwon nella stanza, né tantomeno che lo avessi chiamato in quel modo.
“è da prima che glielo chiedo, ma non vuole dirmelo”
rispose Jungwon esortando poi il minore a parlare più in fretta possibile.
Sunoo mi guardò quando mi staccai dall'abbraccio, i suoi occhi erano tristi e lacrimavano, ma non stava piangendo nonostante fosse sul punto di farlo
“ecco io...ero in bagno, ho sentito delle ragazze parlare dal loro bagno, così mi sono attaccato al muro per sentire meglio e...beh ecco, stavano parlando di noi due, hanno detto che girano voci che sei f-..frocio...che sicuramente sei etero e mi stai usando per sperimentare, che sono una gatta morta...hanno detto di Jaeyun e Sunghoon che ti hanno contagiato e cose simili, una di loro ha detto che vi siete baciati ed ha provato anche a venire a letto con te, ma tu non hai voluto...io quando ho sentito queste cose mi sono sentito male e credo di essere svenuto”
alle sue parole sentii della rabbia salirmi dalla bocca dello stomaco ed arrampicarsi sulle mie viscere, provocandomi uno scoppio di nervoso improvviso causato dalla marea di idiozie e cattiverie sentite.
come me, anche Jungwon si arrabbiò, rimanendo shockato da ciò che avevamo appena sentito.
“Sunoo, tu sai che non è vero, giusto? io non sto ""sperimentando"", tu non sei una gatta morta e, cazzo! come si sono permesse di dire cose simili chiamandoci in quel modo...ho capito perfettamente di chi si tratta, appena le vedo giuro che le farò vergognare davanti a tutta la scuola”
dissi con un tono di voce alto ed arrabbiato, lasciandomi trasportare dalle emozioni.
“lo so che erano solo cattiverie, non preoccuparti...è solo che sentire quelle parole dispregiative mi hanno fatto innervosire così tanto da farmi sentire male, però non c'è bisogno che tu faccia nulla”
“oh no, invece deve, deve eccome, se lo meritano”
rispose Jungwon dandomi ragione in merito ad una piccola, ma soddisfacente, vendetta.
restammo a parlare ancora un po' tranquillizzandoci tutti, finché non arrivò la madre di Sunoo che subito si precipitò da suo figlio.

first love/late spring - sunkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora