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Sunoo's Pov
dopo quella discussione avevamo trascorso la serata a casa mia, avevamo dormito insieme dato che mia madre mi avvertì verso le undici che non sarebbe tornata, avrebbe trascorso la notte fuori.
non era una cosa che accadeva raramente, il fatto che dormissi a casa da solo, e questo comportava una sola cosa: crolli emotivi.
quando mia madre non tornava a casa per la notte io avevo continui crolli che mi portavano al piangere tutta la notte, al tremare, mi portavano a fare cose che non avrei dovuto. certo, queste cose accadevano anche quando lei era in casa, semplicemente non se ne accorgeva, ma quando ero totalmente da solo di notte, la paura e la tristezza mi assalivano più del solito.
ma quella notte fu diverso, ebbi Niki con me, a farmi da lucciola in quel buio pesto.
Erano passati altri giorni, poi, e non era più sparito, mi scriveva più spesso, mi telefonava persino, mi mandava foto di lui che studiava come un pazzo, ed io ne ero completamente felice.
Mi trovavo nel cortile della scuola, a ricreazione, come al solito insieme al mio migliore amico che stava ripetendo per filo e per segno storia dell'arte, rendendomi appassionato ed interessato a quelle descrizioni di statue greche femminili, dai lineamenti soffici e morbidi, dall'armonia di tutte le parti, rendendomi quasi invidioso di esse seppur non avessero un fisico poi così diverso dal loro.
notai Jungwon smettere di parlare e sorridere, gli chiesi cosa avesse all'improvviso, finché non sentii un braccio cingermi i fianchi riconoscendo da subito chi fosse.

“oh ragazzi, come mai qui?”
domandò Jungwon rivolgendosi disinvolto a Niki ed i suoi amici che si sono erano inaspettatamente avvicinati a noi.
“volevamo parlare un po' con voi...e poi c'era Niki che stava parlando di quanto volesse vedere Sun- Ahia!”
disse Jake venendo poi interrotto da un leggero schiaffo sulla spalla da parte del diretto interpellato.
quando sentii le parole del ragazzo, arrossii e ridacchiai guardando a terra.
il modo in cui Niki mi stava stringendo davanti a tutte le persone presenti in quel cortile, davanti ai suoi amici, mi fece credere sempre di più nelle sue parole, mi fece sentire un tepore al cuore mai provato in quel luogo che odiavo così tanto, ovvero il piazzale di scuola.
“dovresti chiudere quella boccaccia di tanto in tanto, lo sai?”
domandò poi ironicamente il ragazzo accanto a me, scaturendo in tutti una risata, ma specialmente una risposta che lasciò stupiti tutti da parte di Sunghoon.
“a quello ci penso già io, Niki dovresti saperlo”
da quella risposta capii che fra quei due c'era qualcosa come si vociferava tra i corridoi, ed io mi sentii ancora più felice, specialmente perché non avevano problemi a mostrarsi in quel modo davanti a tutti.
“ecco, allora vedi di controllare meglio questa bestiaccia”
rispose ancora Niki, facendomi sbottare a ridere per come l'aveva chiamato. quella risata forse attirò in particolar modo l'attenzione del maggiore, perché si girò subito a guardarmi ridendo a sua volta, stringendomi ancora di più a sé.
Passammo ancora qualche minuto a chiacchierare ed ascoltare il mio migliore amico ripetere mentre Jake e Sunghoon cercavano di farlo ridere distogliendo l'attenzione.
al suonare della campanella dovemmo separarci, ci demmo appuntamento fuori scuola, all'uscita, saremmo andati a casa insieme.
Passai due ore nella mia classe, sostenendo un'interrogazione che mi aveva messo abbastanza pressione addosso. avevo bisogno di prendere aria in pace, così uscii dalla classe e mi diressi in bagno.
mentre mi incamminano nel corridoio sentii delle voci provenire dal bagno femminile, ma non mi interessai molto finché non sentii il nome del mio Niki.
entrai di corsa nel bagno maschile e mi chiusi dentro, accostando successivamente l'orecchio al muro, così da poter sentire tutto dato che i due bagni erano attaccati.
con un dito tappai l'orecchio libero, e cominciai ad interessarmi di quella conversazione che mi lasciò l'amaro in bocca, una sensazione di nausea, di fastidio, di inferiorità.
“hai sentito di Nishimura? si dice sia frocio, tu ci avresti mai creduto?”
“Niki? ma che cazzo dici!”
“te lo giuro, non hai visto nel cortile come stringeva quel ragazzo di terzo?”
“sinceramente no... chissà, magari Jaeyun e Sunghoon l'hanno contagiato, li hanno beccati a baciarsi nel bagno qualche giorno fa”
“già, avresti dovuto vedere come quel tizio gli si stringeva addosso, sembrava una gatta morta, tsk... sicuramente Niki lo starà usando come esperimento, sarà un etero curioso”
“probabile sai? cazzo, ho sempre voluto dargliela, qualche mese fa ci ho provato, ma è rimasto freddo ed impassibile come al suo solito, sono riuscito solo a baciarlo, forse non ha voluto scopare perché gli piace il cazzo come dici... comunque latino oggi..”

quando staccai l'orecchio dalla parete cominciai a tremare, mi sentivo debole, le mie mani tremavano, sudavo in maniera eccessiva.
i miei pensieri erano un turbinio di emozioni, di immagini che volevo rimuovere dalla mia testa il prima possibile, i pensieri intrusivi mi avevano da sempre logorato il cervello, facendomi pensare a cose orribili, indicibili, spaventose.
le loro parole mi misero un senso di amarezza e tristezza che a parole non potrei nemmeno spiegare, non ci sono mai riuscito, non riuscivo ad esprimere quel senso nemmeno allora.
mi misi in ginocchio davanti quel cesso freddo, dall'odore forte e ripugnante, strinsi con le mani quel bordo e chiusi gli occhi stringendo le palpebre, finché di getto non avvertii quel poco cibo che avevo mangiato, uscirmi dalla bocca. da lì, poi, non ricordo molto.

first love/late spring - sunkiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora