Sento il suono della sveglia ma non ne voglio sapere niente di alzarmi. Quando però il suono comincia a farsi fastidioso decido di spegnerla e mi cade l'occhio sull'orario: è tardi e devo sbrigarmi. Stanotte ho veramente faticato a dormire perché un sogno che ho fatto mi ha portato a pensare e mi ha levato il sonno. Ieri inoltre era anche il mio diciassettesimo compleanno ma non ho fatto nulla di speciale, non ho neanche visto mio padre purtroppo.
"Futura,muoviti o farai tardi!" mi ripete Paola con un certo tono.
"Sono già in piedi." le rispondo per farla smettere di richiamarmi.
Comincio dunque, a prepararmi poi scendo giù in cucina per fare colazione.
"Bene, ce l'hai fatta!" intreccia le braccia e mi guarda per qualche secondo.
La guardo anche io ma non le dico nulla, fa bene a rimproverarmi. Ho fatto fatica ad alzarmi perché stanotte non ho dormito. Ho fatto un sogno strano, diciamo incubo che mi ha tenuta sveglia tutta la notte.
C'ero io in riva al mare di notte da sola. Il mare diventava sempre più agitato quasi da farmi paura. Volevo scappare ma non ci riuscivo. Ad un tratto ho sentito una voce femminile che mi chiamava per nome ma quando mi sono voltata non c'era nessuno. Sicuramente se lo raccontassi a qualcuno per loro non avrebbe importanza e direbbero che era solo un sogno, ma io ci penso intensamente da ieri perché sento che significa qualcosa.
"A cosa pensi?" il suono della voce di Paola mi riporta alla realtà.
"No,a niente." sorrido per non farla preoccupare.
È bello da parte sua sapere che vuole ascoltarmi perché si preoccupa. È sempre stata così, da quando vivo con lei. Si è sempre occupata di me quando mio padre non poteva e da quando mia madre è morta. Non ho avuto modo di conoscerla, l'ho vista raramente in foto con mio padre e sembravano così felici insieme. Mi domando cosa le sia successo per morire così giovane. Paola dice che non sa nulla di mia madre, è solamente una donna che si prende cura di me perché nessuno può farlo.
"Va bene, allora se sei pronta ti accompagno a scuola."
"Oggi no, mi vedo con Martina e andiamo a scuola insieme." le rispondo, prendendo lo zaino da sopra la sedia e riportarlo sulla mia spalla.
Annuisce, mi avvicino a lei e la saluto con un bacio sulla guancia. Scendo di casa e la mia amica Martina era già lì che mi aspettava.
"Ciao amò, stai aspettando da tanto?" le dico con il mio accento napoletano non ben marcato.
"No, non ti preoccupare amò. Andiamo che è tardissimo." infila il suo braccio sotto al mio e camminiamo per andare a scuola.
Io e Martina ci conosciamo dalle medie, è la mia migliore amica e le voglio un gran bene. È l'unica amica che ho, c'è sempre stata per me.
Arriviamo a scuola e prendiamo posto. Tutto ciò che ho fatto nelle cinque ore successive è stato di tutto ma sicuramente non ho seguito le lezioni. Continuavo a pensare al mio sogno della notte scorsa. Quella voce femminile mi rimbombava nella testa, più la sentivo e più diventava familiare. Mi stava iniziando a scoppiare la testa a furia di pensarci.
POV's Paola.
Intanto all'IPM."Come sta Carmine?" chiedo preoccupata a Massimo, il comandante dell'IPM.
"E come dovrebbe stare? Lotta chiuso là dentro solo per sua figlia."
"Vabbè almeno domani esce finalmente, dopo quindici anni."
Massimo annuisce e caccia un sospiro lungo.
"E menomale che sono stati solo quindici anni e non trenta... è ovvio che per questo c'è lo zampino della famiglia."
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Futura Di Salvo.
FanfictionQuando il passato ritorna, niente è mai come sembra. Il presente è tutta una bugia e il futuro è incerto, probabilmente senza una via d'uscita e niente da sperare. Questa è la vita di Futura, che passo dopo passo impara a conoscere la sua vera stori...