26.La Piccola Di Papà.

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Dopo essere ritornata a casa mia ho avuto il desiderio di guardare le foto del matrimonio di mamma. Sono andata nella stanza di papà, ho aperto l'ultimo cassetto del comodino e ho preso una scatola dove dentro c'erano tutte foto di lui e di mamma. La prima che ho visto è la mia da piccola in braccio ai miei genitori. Non l'ho mai vista prima d'ora e siccome mi ha emozionato molto vedermi vicina a loro due l'ho tenuta per me. Ho continuato a guardare le altre foto e finalmente mi capita tra le mani la foto di mia madre in abito da sposa.

Comincio a pormi tante domande di cui non so la risposta ma in fin dei conti per quanto possa essere un dispiacere, mi fa bene circondarmi di cose sue, dei suoi ricordi per tenerla sempre con me.

Sento un rumore improvviso e penso subito che si tratti di papà. Rimetto a posto cautamente e poi vado in salone dove, come previsto, lo vedo sorseggiare una bevanda fresca.

"Ciao papà."

"We piccerè, come è andata con Paola e Nad?"

"Bene, Nad ha voluto prendermi un vestito per il suo matrimonio."

"Non ti rimprovero perché stamattina Filippo mi aveva già avvisato che Naditza si sarebbe permessa di farti un regalo."

"Ah bene. Vuoi vederlo?" gli chiedo con un sorriso a trentadue denti pensando soddisfatta alla mia scelta del vestito.

Annuisce e lo porto in camera mia per farglielo vedere. Rimane sorpreso nel vederlo e fa mille apprezzamenti, immaginando anche come potrebbe starmi addosso.

"Vuoi vederlo indossato?" gli chiedo.

"Sì perché no."

Lascia la camera per permettermi di cambiarmi e di mettermi il vestito poi dopo vado in salone da lui per farmi sentir dire che il vestito mi sta benissimo proprio come lui aveva sperato.

"Non avevo dubbi, sei bellissima!" mi abbraccia e mi lascia tanti baci sulla guancia.

Lo stringo forte a me e poi gli dico che gli voglio bene.

"Sei proprio una principessa, mamma mia!" mi acclama con stupore.

"Dai adesso non esagerare..." ridacchio.

Lui però cambia umore in un attimo.

"Vorrei che tua madre ti vedesse adesso. Lei ti avrebbe riempita di complimenti più di me."

"Anche io lo vorrei...ma almeno ho qualcosa che me la fa sentire vicina."

"Cosa?"

"I tuoi racconti. Parlami di lei."

Sorride e poi comincia a parlarmi di mamma.

"Tua madre era uno spirito libero ma rimaneva comunque una ragazza educata. Così dolce, così bella e ci è sempre stata per me."

"Come ti sei innamorato di lei?"

"Ci siamo conosciuti in un salone di bellezza. Lei faceva estetica e io il parrucchiere. Una mattina l'ho vista arrivare e non potevo credere ai miei occhi Futù... era così bella, con un sorriso che se ancora ci penso mi sciolgo."

"Continua ti prego."

"È stato amore a prima vista. Man a mano ci siamo conosciuti meglio e una sera di aprile ho capito di amarla. Ma talmente tanto che non ho resistito e l'ho baciata. Mi ricordo ancora quel giorno, me lo ricordo benissimo."

"Quindi vi siete messi subito insieme?"

"Sì, dal 25 aprile. Proprio quando sei nata tu."

In un attimo le parole di Naditza mi ripassano per la mente. Tu sei il frutto del vero amore.

Adesso lo so. Io sono davvero il frutto del vero amore. Non credo assolutamente che sia una coincidenza che io sia nata lo stesso giorno in cui i miei genitori si siano messi insieme. Il destino ha voluto fare così e a me sta bene, nonostante le sofferenze.

"È una bella storia. C'è altro?"

"Cos'altro vuoi sapere?"

"In realtà voglio chiederti qualcosa su di te."

"Futura per favore non ricominciare. Non c'è niente da sapere su di me o sulla mia famiglia."

"Perché ti costa tanto dirmelo?"

Sospira e poi alza gli occhi al cielo. Pare che faccia fatica a parlarne.

"Io non voglio dirti una bugia, quindi non costringermi a parlarne."

"Promettimi che appena sarai pronto me ne parlerai."

"Sì, ok. Te lo prometto. Mo' non voglio litigare con te, passiamo delle belle giornate insieme e non voglio rovinare ciò che si è creato tra noi."

"Anche io non voglio rovinare niente."

"Ti ho aspettato per tanti anni, Futura. Ogni giorno che passavo rinchiuso là dentro mi faceva sentire in colpa perché non potevo passarli con te."

"Sì ma adesso stai facendo tutto quello che non hai fatto in questi anni. Sei sempre dalla mia parte e so che mi vuoi bene." gli sorrido.

"Vederti ai colloqui non mi bastava. Volevo abbracciarti ogni giorno, portarti a scuola e giocare con te."

"Puoi sempre farlo, c'è tutta una vita."

Annuisce e mi lascia un altro bacio sulla fronte. Mi abbraccia forte forte e questa volta è lui a dirmi che mi vuole bene.

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22|05|2022
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