17.Problemi Su Problemi.

1.2K 38 1
                                    

Mi sono addormentata pensando a mia madre. Molta gente da sempre mi ha detto che le somiglio tanto, da sembrare quasi la sua fotocopia, non solo fisicamente ma anche caratterialmente. Ogni volta che me lo hanno detto ho accennato un sorrisino per cortesia ma vorrei averla potuta conoscere per confermare la realtà. Non mi basta una sua foto, io voglio averla vicina e sentire il suo amore materno che, nonostante mi abbia cresciuto Paola nei migliori dei modi, io ho bisogno della mia mamma come qualsiasi altra persona al mondo.

Sentendo mio padre urlare mi alzo di soppiatto e corro in cucina da lui. Non è solo, ci sono due uomini che sono il doppio di lui corporalmente e lo stanno minacciando con una pistola alla testa. Il mio istinto mi dice di correre da lui per aiutarlo ma ho pensato di agire d'astuzia e sono ritornata in camera mia per chiedere un aiuto a Paola. Peccato che è notte fonda e non risponde.

Ho lasciato perdere e sono corsa di nuovo in cucina da mio padre per aiutarlo ma questa volta è solo. I due uomini se ne sono andati e lui è steso per terra addolorato. Quei disgraziati lo hanno ferito soprattutto in faccia riempiendolo di botte, quindi hanno usato la pistola solo per intimidirlo ma non per ucciderlo.

Ho avvolto il suo braccio al mio collo con l'intenzione di rialzarlo da terra poiché evidentemente lui non riesce a farlo da solo e con un po' di fatica l'ho fatto sdraiare sul divano. In questo momento vorrei solo piangere, mi fa male vederlo ridotto così e non sapere cosa fare.

"Chiamo l'ambulanza." gli ho detto.

"No."

"Sì, guarda come ti hanno ridotto. Ma chi erano quei due?"

"Nessuno, torna a dormire."

"Avevano una pistola."

"Io sto bene, non mi hanno fatto niente."

"Ma io voglio aiutarti."

"Allora se vuoi aiutarmi torna a dormire."

Ho sospirato per la sua testardaggine ma non ho lasciato perdere. Sono andata in bagno a cercare dell'acqua ossigenata e l'ho medicato. Intanto il mio telefono ha cominciato a squillare e noto che è Paola. Subito le ho risposto.

"Futura cosa c'è? Perché mi chiami a quest'ora, è successo qualcosa a tuo padre?"

"Sì,dei uomini l'hanno ridotto davvero male. Avevano una pistola con loro."

"Arrivo subito." stacca la chiamata.

Ritorno a medicare mio padre che silenziosamente piangeva e si teneva tutto il suo dolore dentro.

"Mi vuoi dire chi erano?" insisto nel volerlo sapere.

"Non lo so chi sono."

"Papà io ti voglio bene, ma faccio parte della tua vita e voglio sapere che ti succede."

"Hai ragione. Ma adesso non è il momento."

"E quando allora?"

"Cosa vuoi sapere?"

"Prima di tutto cos'è successo a mamma?"

Esita a rispondere, lasciandomi col fiato sospeso.
Non voglio insistere perciò riformulo la domanda con un'altra.

"Perché sei finito in carcere?"

Ma anche questa volta si rifiuta di rispondere. Rimango calma, poiché non me la sento di discutere dopo questo episodio. Mi da molta rabbia sentirmi una sconosciuta nella sua vita. Lui probabilmente non se ne rende conto ma prendersi cura di me non basta. Se dobbiamo vivere insieme e se vuole che io lo conosca mi deve dire la verità.

Finito di medicarlo vado in bagno a posare l'acqua ossigenata e subito dopo suonano alla porta. Mio padre mi guarda spaventato ma non sa che ho chiamato Paola e mi ha detto che verrà qui per accettarsi vada tutto bene.

"Non aprire!" mi urla.

"È Paola." gli dico.

Apro la porta e vedo Paola con il comandante Massimo, entrambi molto preoccupati.

"Futura stai bene?" mi chiede per prima Paola.

Io annuisco poi guardo mio padre senza forze sul divano. Massimo gli si avvicina e si siede accanto a lui. Paola ed io rimaniamo alzate a guardare la scena molto preoccupate e senza avere la minima idea di cosa fare.

"Carmine, che ti è successo? Parla." gli dice il comandante.

"Niente comandà, Futura si è agitata inutilmente."

"Carmine non stai bene, dicci cos'è successo. Futura mi ha detto che ti hanno picchiato e minacciato con una pistola." interviene Paola.

"Piccerè, lasciaci soli. Torna a dormire." mi dice Massimo.

È convinto che se io non assisto alla conversazione lui possa parlare. Per il suo bene vado in camera mia anche se non ne ho voglia.
Paola mi da prima un bacio sulla guancia e poi mi raggiunge per pochi minuti in camera.

"Paola cosa devo fare? Lui non mi parla."

"Futura cerca di capirlo, prima o poi lo farà."

"Non ne sono convinta. Ti prego qualsiasi cosa gli dice il comandante poi dilla a me."

"Va bene. Ora dormi che è tardissimo." mi accarezza la guancia dolcemente.

Faccio come mi dice, mi rimetto a letto ma fatico a dormire. Lei spegne la luce di camera mia ed esce.

Pov's Carmine.
Futura meno sa, meglio è per lei. Capisco che voglia sapere la verità ma proprio non ci riesco a parlarle. Merita di sapere cos'è successo a Nina, merita di sapere come ci sono finito in carcere e da dove viene suo padre. Quei due uomini sono gli uomini all'incarico di mia madre. Hanno irrotto a casa nostra per sapere di Futura e prendersela a tutti i costi, perché come immaginavo stamattina mia madre è arrivata da me e ha visto Futura che ormai considerava impossibile averla.

_________________________________
02|03|22
lasciate una stellina per il prossimo capitolo.⭐️

Futura Di Salvo. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora