falling in love | strecico (wgf story)

capitolo 29

Cico's pov

Federico quella sera era stupendo.
Non avevo mai visto un ragazzo così bello in vita mia. E con quella giacca poi stava da dio.
Gli chiesi di ballare vedendolo da solo e molto imbarazzato e lui accettó.
Non sapevo per niente ballare e credo neanche lui, ma nonostante tutto ci lasciammo trasportare dalla musica movimentata.
Iniziai a scatenarmi un pó invitando anche Federico a farlo e ridacchiando cominciò anche lui.
Mi sentivo libero con lui, era come essere in paradiso.
I nostri sgaurdi si incrociavano molte volte facendoci sorridere e sognare.
Era veramente bello stare con lui.
Tutto andava alla grande quando improvvisamente partii una musica lenta.
Invitai nuovamente Federico a ballare con me.
"ahah Nico non so farlo" ridacchió poggiandosi a me con le mani sul mio petto.
"neanche io, ma proviamoci!"
Nonostante le nostre incapacità nel muoverci ce la cavammo abbastanza bene.
Poggiai le mie mani sui suoi fianchi ondeggiando lentamente a destra e a sinistra lasciandomi trasportare dalla melodia.
Federico invece aveva le sue mani attorno al mio collo per tenersi meglio stretto a me.
Quella che provavo in quel momento era una sensazione che sinceramente non saprei descrivere con delle semplici parole.
Ero solamente felice di trovarmi con Federico.

Passammo il resto della serata a scherzare tra noi e fare giochini stupidi. Ci stavamo divertendo tantissimo ma quella festa serviva ad un solo obbiettivo.
Quello di dichiararmi a Federico.
Speravo che questo momento non arrivasse mai, non perché non volessi ma perché ero molto, molto imbarazzato nel farlo e in quel momento, pressato da mille paranoie me ne stavo pentendo.. ma purtroppo il tempo non poteva fermarsi.
E dovevo portare a termine il mio obbiettivo.
potevo farcela!

Ettore con una scusa mi fece allontanare dal gruppo seguito poi successivamente da Federico al quale era stato incaricato di fare una cosa insieme a me.

Era arrivato il mio momento, dovevo farlo.
O almeno provarci.
Ma ero bloccato, non riuscivo più a dire una parola e l'imbarazzo prese possesso di me.