20.

1.2K 48 1
                                    

Arrivai nel giardino e mi sedetti sulla panchina. Nella stanza verde non avevo visto nessuno e ammetto di esserci rimasta male infondo speravo di incontrarlo.
Iniziai a pensare a Filippo chissà cosa starà facendo per colpa del provvedimento era da una settimana che non potevo utilizzare il telefono e quindi non avevo alcun contatto con lui.
"Posso?" senti una voce alle mie spalle, ero talmente presa dai miei pensieri che quasi mi venne un infarto
Annui e lui si sedette sulla panchina.
Rimanemmo per un po in silenzio a fissare il cielo, di stelle non se ne vedevano molte eravamo in centro città e le illuminazioni non aiutavano un gran che.
"E così avevi paura che uscissi" se ne uscì lui di punto in bianco
" Non è andata proprio così non montarti la testa adesso" mentii
"Non è quello che sembra dalla mano di Mattia" mi ricorda lui
Lo guardi per un secondo, negli occhi e poi pensai che in fondo non avevo alcun motivo per mentirgli e che sicuramente non sarebbe servito a nulla
"Un po" dissi poi tornando a fissarmi le mani "Sei sicuramente una delle persone con le quali ho legato di più,  quella che mi conosce meglio, e sicuramente l'unico che riesca a capire quando ho qualcosa che non va solo guardandomi negli occhi, senza che io abbia bisogno di parlare. Sarebbe strano qua dentro senza di te" dissi senza mai guardarlo
Senti il suo sguardo su di me.
"Anche per me sarebbe strano pensare di stare qui senza di te" mi disse
"Ma non dire cavolate, a nessuno importerebbe se domani uscissi"
Continuava a fissarmi, mentre io guardavo da tutt'altra parte.
"Perché devi sempre svilirti così? perché ti sottovalutati sempre?"
disse prendendomi il volto e girandolo verso il suo, mentre con la mano mi strinse la mia, probabilmente per evitare che me le torturassi ancora.
"Non lo so ho sempre fatto così" dissi alzando le spalle.
"Sabgli, sei una delle ballerine più forti qua dentro ma continui a credere di essere la più debole, non ti rendi nemmeno conto di quanto talento hai"
"Grazie anche se non sono per nulla d'accordo" dissi
"Non avevo dubbi" disse ridacchiando
Sposto il suo braccio mettendolo dietro alle mie spalle e io appoggiai la testa sul suo petto.
"Comunque sei stato fenomenale oggi e non era nemmeno il tuo stile" dissi iniziano a giocare con la sua mano stavolta.
"Grazie, ma anche lo sfidante era veramente bravo" disse
"Onestamente non l ho nemmeno guardato" dissi e lui ridacchio
"Troppo concentrata a spaccare la mano di Mattia"
"No ti prego non ricordarmelo ancora, spero che non gli faccia più male" dissi sentendo di nuovo l imbarazzo salire
"e poi in caso sarebbe colpa tua" dissi
"Cosa?! Colpa mia?!" disse lui stuzzicandomi il fianco con la mano libera,  sobbalzai e lui sgrano gli occhi
"Qualcuno qui soffre il solletico" disse con un enorme sorriso sul volto. Scatti  in piedi "No ti azzardare" dissi.
Iniziai a correre e per evitarlo entrai in stanza ma inutile dire che mi prese praticamente subito, ammazza che agilità beatrice non hai fatto nemmeno 5 metri pensai.
Iniziò a farmi il solletico
"Ti prego basta" dissi cominciando a ridere, cercai ancora di sfuggirgli ma fini per cadere a pancia in su sul letto.
"Ti prego basta" dissi tra una risata e l'altra mentre lui non sembrava disposto a smettere. Era posizionato a cavalcioni su di me quindi mi era anche impossibile scappargli.
"Perfavore non ce la faccio più mi fa male la pancia"
Lui si fermò e posiziono le sue mani vicino alle mie spalle, calo il silenzio e mi persi completamente nei suoi occhi. Senti una sensazione strana, non sapevo come spiegarla come definirla non sapevo proprio cosa fosse sapevo solo che sarei rimasta a guardare il suo viso per ore. Sentivo il mio battito accelerare, ma allo stesso tempo  mi sentivo serena, stavo bene, stavo sempre bene con lui.
"Oddio scusatemi" sentimmo una voce all improvviso, ci girammo entrambi di scatto un po spaventati e un po per vedere chi fosse, Mattia.
"Me ne vado subito prendo solo una cosa" disse avvicinandosi a noi, poi si diresse verso la porta
"Ah mi raccomando se volete fare altro fate pure ma almeno non sul mio letto" disse indicando dove eravamo seduti, nel mentre uscì dalla porta e Christian lanciò un cuscino in quella direzione ma cadde ben prima. Probabilmente ero diventata completamente rossa perché iniziai a sentire un caldo assurdo nonostante fosse ottobre e io indossassi solo una maglietta.
"Io sono stanca e meglio che vada a dormire" inventai per uscire da quella situazione imbarazzante.
"Emm si ok" disse Christian, che ormai era in piedi di fronte al letto, grattandosi la nuca.
"Buonanotte Chri" gli dissi semplicemente ma sul suo viso apparve un enorme sorriso.
"Che succede?" gli chiesi perplessa
"Non niente e solo che non mi avevi mai chiamato Chri di solito usi sempre il nome completo" disse con ancora il sorriso stampato sul volto
"non c avevo mai dato peso, ma se preferisci continuerò a chiamarti così" lui annui
"Buonanotte Chri" ripetei
"Buonanotte Bea" mi disse stampandomi un bacio sulla guancia e io ricambiai con un abbraccio.
Poco dopo uscì dalla sua stanza e attraversando quella gialla e quella azzurra finalmente arrivai alla mia. Fortunatamente non c'era nessuno perché la mia testa era ancora completamente concentrata a pensare  a quello che era accaduto poco fa e le mie guance erano  sicuramente ancora rosse. E sinceramente in questo momento non avrei sopportato tutte le domande di Carola e Serena, e con la paura che tornassero da un momento all altro non persi tempo ad infilarmi sotto le coperte e a tirarle sopra la mia testa, per poi cadere completamente nel sonno.

Omnia vincit amor //Amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora