Castello fantasma

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29 agosto.

-Sanji! Ho fame!

Una voce fin troppo squillante interruppe malamente il mio sonno.

La porta della mia camera venne aperta all'improvviso illuminandola con la luce del sole che proveniva dal salotto. "Medico! C’è qualcosa fra te e Alex?"

-Sta zitto idiota!

"Vorresti dirmi che non c'è stata nessuna scintilla in queste quattro notti?"

Eh quindi?

Buongiorno Kiby.

"Sanji è pronta la colazione?" Urlava ancora Rufy.

"Smettila di urlare! Sveglierai Alex-chan!"

Finalmente Sanji lo zittii.

"Ho dormito malissimo stanotte. Qualcuno mi ha schiacciato."

Ci si mise anche Usop ad urlare.
Con un lamento afferrai le lenzuola appoggiate alla vita e le sollevai fino a coprirmi gli occhi, la luce del sole mi stava dando fastidio. Poi cercai di affondare maggiormente la testa contro il cuscino, portando la mano libera alle orecchie cacciando fuori una piccola imprecazione.

“Potete smetterla di urlare?"

“L’avete svegliata!” Esclamò arrabbiato Sanji dalla cucina.

Altri cinque minuti.

Sbadigliai mentre allungavo la mano alla ricerca di un braccio e quando lo trovai sorrisi, con uno scatto lo avvicinai a me, sollevando la testa dal cuscino e con ancora gli occhi chiusi decisi di mettermi più comoda abbracciando la persona con cui dividevo il letto
Erano passati quattro notti da quando dormivamo insieme e oltre a quello che era successo la prima notte non era più avvenuto niente di eclatante tra di noi.
Io mi addormentavo quasi subito usando il suo braccio come cuscino, ed era morbito, mentre lui restava sveglio a leggere.
La mattina come lo lasciavo lo trovavo!
Io mi svegliavo con il casino emesso dai ragazzi in solotto trovando lui già sveglio che leggeva ancora quella fanfic sul mio cellulare.
Avevo perciò costatato quando a lui dormire gli facesse proprio schifo.
Di sicuro stanotte aveva fatto le ore piccole come suo solito e Sabo con la sua entrata e la sua domanda lo aveva infastidito, di fatti quando alzai la testa dal suo petto potei osservare quanto lo fosse e stranamente non teneva in mano il mio cellulare, che notai dopo un po' sul suo comodino.
Con la coda dell'occhio intravidi che il rivoluzionario fosse ancora nella mia camera con un sorriso malizioso.
Decisi di ignorarlo e di concentrare gli occhi sul viso che avevo a due centimetri dal mio.
Pizzetto nero, labbra sottili, naso all’insù, occhi dorati e capelli neri arruffati.

Bello.

“Buongiorno.” Dissi mettendomi seduta liberando il braccio del chirurgo e portando una mano tra i capelli scompigliandoli.

Vidi il cuoco scansare il rivoluzionario, entrare in camera ed avvicinarsi al bordo del letto dal mio lato con una tazza fumante di caffè. “Mio dolce bocciolo di rosa, questo è per te.”

Gli sorrisi, mi alzai e presi la tazza di caffè dalle mani del cuoco ringraziandolo per poi dirigermi fuori guardando nel frattempo Sabo di traverso invintando ad uscire dalla mia camera.
Quando uscì seguita dal rivoluzionario diedi il buongiorno ai ragazzi presenti e già svegli.
Usop alzò la mano in segno di saluto, era seduto sul divano, per terra accanto ai sui piedi vi era Zoro che ancora dormiva beato.
Dal bancone in marmo che divideva il salotto dalla cucina vidi Sanji che era ritornato a preparare la colazione, mio fratello a dargli un aiuto e Rufy già intendo a mangiare.
Li salutai nuovamente, bevvi un sorso del mio caffè e me ritornai in camera, Law non c'era più.
Presi il mio pacchetto di sigarette che la sera prima avevo posato sul comò, ne uscì una e con ancora la tazza di caffè quasi finita nella mano sinistra mi diressi fuori in girardino.

La strega e il chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora