Siete stati scoperti

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Sette settembre.

"Alex-ya ti vuoi svegliare?"

"Posso per l'amor del cielo restare a letto a dormire Law!" Esclamai irritata coprendomi ancor di più il viso illuminato dal sole con le lenzuola .

"Il sole è già sorto."

"Eh quindi? Che devo fare?" Domandai sarcastica. "La fotosintesi?"

"Sono le sette è inutile che provi ancora a dormire."

È possibile che deve sempre rompere le palle?

"Senti non rompere le palle. Statti zitto, non disturbare e continua a leggerti quella fanfic sul mio cellulare."

Uno sbuffo irritato fu la sua risposta a ciò che gli avevo ordinato di fare.
Lentamente uscì la testa dalle lenzuola e osservai la stanza, finalmente ero a casa e nella mia adorata camera illuminata dalla luce del mattino.
Era passato solo un giorno da quando eravamo tornati in Sicilia e tra virgolette tutto sembra essere tornato alla normalità.
Guardai le lancette dell'orologio posto vicino alla scrivania che segnavano le sette come aveva detto il chirurgo, infastidita nel non essere riuscita a dormire decentemente sebbene fossi tornata nella mia camera, con un mugolio irritato cercai di sprofondare ancor più sotto alle coperte osservando di sottecchi la causa del mio sonno perso, era seduto a gambe incrociate sul mio letto con solo i boxer addosso a finire di leggere quella fanfiction che aveva trovato nella mia applicazione di Wattpad.

Spiegatemi che problema ha a non voler star sotto le coperte a poltrire?

Odia dormire, lo sai.

Si però, cazzo rilassati un po' chirurgo della morte!

"Alex-ya avevi detto che era completa!" Si lamentò il ragazzo.

Dire buongiorno è un optional?

"Si, buongiorno anche a te." Risposi sarcastica osservandolo offesa scostando le coperte che mi coprivano il viso.

"Dannate pubblicità!" Schiacciava il polpastrello dell'indice in modo continuo ed insistente pur di skippare la pubblicità.

"Rompimi il telefono e sai quello che ti aspetta." Lo minacciai seria in viso.

Si girò a fissarmi con un sopracciglio alzato e un sorrisetto divertito dalla mia manaccia.
Peccato che durò poco quell'espressione sul suo viso, era un bel spettacolo, appena finalmente la pubblicità finì la sua attenzione ritornò sul mio cellulare.

"Avevi detto che era completa." Ripetè nuovamente ritornarmi a fissarmi.

"In verità non mi pare d'aver detto qualcosa di simile." Riferì mettendomi a sedere. "Manca l'ultimo capitolo."

"E quando pensavi di dirmelo?" Esigè di sapere con tono offeso.

"Lo avresti scoperto da solo." Risposi in modo indifferente sdraiandomi sperando che il discorso si sarebbe finito lì.

Volevo ancora un po' godermi del calore delle coperte sebbene io stessa fossi già accaldata, perfortuna che sin da piccola avevo preso il vizio di dormire in intimo o direttamente nuda.
Quando chiusi gli occhi sprofondando la testa nel cuscino convinta di potermi riaddormentare lo avvertì muoversi e raggiungermi.

Si mise a cavalcioni su di me, mi scostò il lenzuolo dal viso e con un espressione agitata che non gli avevo mai visto in volto iniziò a parlare. "Devo sapere come va a finire." Mi ordinò con un tono di voce che non ammetteva repliche. "Come hanno fatto i miei nakama a trovare la cura?" Continuò a chiedere sempre restando sopra di me. "Le spiegazioni mediche dove sono?" Disse mostrandomi la parte dove la scrittrice affermava che nel prossimo capitolo ci sarebbero state le spiegazioni da lui citate. "Ero mo..."

La strega e il chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora