Serata in discoteca.

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Quella mattina dopo che Law se ne andò rimasi a fissare il mare fino a quando il sole non sorse del tutto, decidendo poi di rientrare in casa e tornare in camera a dormire. Peccato però che potei riposare poco dato che verso le otto un forte chiasso dal piano di sotto m'impedì di continuare a dormire.
I ragazzi per puro caso avevano scoperto che la barriera non vi era più, per puro caso s'intente: Usop e Rufy in un momento di accozzaglia rotolarono giù dagli scalini.

Mi serve una pausa.

Era passato un altro giorno il calendari del cellulare segnava il 5 di agosto e mi ritrovavo sdraiata sul mio letto con l'intendo di liberarmi dal casino di quei pirati per almeno qualche minuto. Dovevo riposare timpani e cervello, mi era venuta un'emicrania ed ero sulla buona strada per diventare sorda a furia di sentire le urla di cappello di paglia, del cuoco e dello spadaccino.

Come fa a sopportarli Michael è un mistero.

Eravamo già al terzo giorno di convivenza forzata con i sei pirati ed io reclamavo già una pausa da quel casino, ero esaurita di mio ma con loro in casa avevo superato di gran lunga il limite massimo.
Rufy continuava a far casino per tutta la casa litigandosi con l'intelligenza artificiale Alexa e scambiando il mio nome con quello dell'intelligenza, facendomi pentire di averla comprata.

Ma se l'ha comprata l'anno scorso.

È lo stesso!

Sanji e Zoro non facevano altro che litigare anche per chi dovesse andare al cesso pur sapendo di aver due bagni.
Usop smanettava la qualsiasi cosa trovasse davanti, come la televisione rompendola, se ancora non era morto era grazie a mio fratello che era corso a comprarla.
Sabo fra tutti era quello che nonostante l'improvviso cambiamento di mondo sembrava quello più tranquillo, se ne stava con mio fratello a capire nozioni sul nostro mondo.
Invece Law da quella notte mi guardava, se gli era possibile farlo, in modo ancor più restio del primo giorno, cosa gli avessi fatto era ancora da capire.
Se volevano che io e mio fratello facessimo delle ricerche per farli tornare nel loro mondo dovevano agevolarci e non ostacolarci con i casini che combinavano.

Adesso almeno possiamo capire come si sentisse Nami.

Oh si.

Dopo aver passato più di dieci minuti a non far nulla decisi di alzarmi dal letto e di scendere giù, soprattutto perché non sentivo più nessun urlo e la faccenda era decisamente preoccupante. Quando scesi mi meravigliai del fatto che il salotto fosse diciamo in ordine, in quella stanza vi era solo Law seduto sulla poltrona accanto al divano intento a leggere un libro.
Era davvero carino con addosso i jeans che si era comprato e a petto nudo concentrato a leggere.
Il ragazzo sentendosi osservato alzò di poco il viso dal libro, mi guardò per qualche secondo e senza dire nulla riabbassò il viso continuando nella sua lettura come se niente fosse.

Non lo capirò mai.

Feci spallucce e mi girai andando in cucina dove vi trovai Sanji alla ricerca di non so che cosa.

"Ehy Sanji, che stai cercando?"

Il cuoco estrasse la testa da uno degli sportelli inferiori della cucina e mi fissò come se gli fosse apparsa la Madonna. "Sei un bocciolo di rosa oggi."

Mhà se lo dice lui sarà vero...

Prima di ringraziarlo mi fissai, di certo gli shorts e la canotta bianca non lasciavano molto all'immaginazione. "Che stai cercando Sanji?"

"Oh cercavo la farina di pistacchio per far un dolce." Mi mostrò il telefono di Michael aperto sulla schermata della torta al pistacchio.

Io amo il pistacchio!

La strega e il chirurgoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora