Twenty-One 🔪🍅🧅

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Thomas chiuse per qualche secondo gli occhi sentendo il cuore sobbalzare un po', o per meglio dire, rendendosi conto che aveva cominciato a sentirlo battere più forte a causa di un senso di colpa indesiderato ed ingiusto, che aveva deciso d'andarlo a trovare solo in quel momento.
Si voltò, trovandosi davanti l'espressione seria ed ostile del rosso.

Gli occhi neri lo guardavano, aspettandosi una risposta, mentre il biondo sapeva esattamente cosa stesse pensando nella sua testa ed esclamò, << Non è come pensi..>>, << Sicuro? Sai, nella mia testa, i puzzle cominciano ad incastrarsi molto bene in verità. >>

Ryo, strinse i pugni. Sentiva la rabbia cominciare a formarsi verso la bocca dello stomaco.
Tutto il discorso dello Chef, i suoi sentimenti, i dubbi e la voglia di cooperare, si erano come dissolti, lasciando spazio ad un rancore vivo nei confronti di Thomas.
Nella sua testa, si era creato il pensiero d'essere stato usato, distratto e sedotto, solo per lo scopo d'essere buttato fuori da quella cucina.
Ecco perché il biondo si era improvvisamente interessato a lui, ecco perché era gentile, ecco spiegato il motivo del suo essere così indeciso su come comportarsi con lui.
Aveva utilizzato quell'attrazione contro di lui, seducendolo in modo da distrarlo e successivamente eliminarlo come voleva fare dal primo giorno in cui si erano visti.

Una volta raggiunto, o una volta pensato d'aver raggiunto il suo scopo, aveva preso le distanze da lui, altro che per la presenza della madre. Per Ryo, tutto filava.
<<Ti sbagli, so cosa stai pensando e non è assolutamente così!>>, disse diretto Thomas avvicinandosi al rosso, vedendo questi però allontanarsi mettendo altra distanza tra di loro.
Non aveva pensato a quel risvolto, perché non aveva proprio pensato in tutto quel susseguirsi di cose.
Anche per lui quel rapporto era una novità, non si era mai trovato in una situazione simile.
Non aveva mai provato attrazione per nessuno, nè quel senso di gelosia né tanto meno quella sorta d'affetto che provava per Ryo, tale da fargli prendere le distanze per proteggerlo da sua madre.

Ma quell'atteggiamento così freddo e scostante, dato dal suo carattere non lo stava di certo aiutando. Il sentirsi accusato da quello sguardo giudicante di Ryo, lo stava facendo chiudere ancora di più in se stesso, non essendo purtroppo in grado di esternare, spiegare e giustificare il suo modo d'agire.
Era vero, aveva accettato la proposta dello Chef senza fiatare, accecato dal vedere esaudito il suo desiderio, ma nulla, di ciò che aveva sentito, provato e fatto con Ryo era una menzogna volta ad un suo tornaconto.
<< Non ti ho usato sé è ciò che pensi, non ricorrerei mai ad un colpo così basso->>,<< come quello di darmi lo zucchero al posto del sale?mpf...>>, lo scherní Ryo ormai arrabbiato, deluso e ferito. << Come ho detto , siamo adulti e ciò che è successo è successo. Tranquillo non sono come te, per cui non mi vendicherò, ma non aspettarti di passarla liscia. Non ho nessuna intenzione d'andarmene. >>, ringhiò dandogli poi le spalle entrando velocemente e nervosamente in cucina diretto ad uscire per godersi il suo giorno libero ed allontanarsi il più rapidamente da lì prima di prenderlo a pugni oppure, ancora peggio, mostrare ancora, in qualche maniera il suo lato più fragile al biondo.
Non doveva succedere, per cui senza lasciargli il tempo di spiegare o di replicare, se ne andò unendosi agli altri senza dare a vedere nulla.

Thomas invece, rimase lì in piedi, immobile senza reagire, il suo corpo era rigido, incapace di fare una qualunque cosa. << Maledizione!>>, sputò imprecando solo, rivolto a se stesso, mentre portava la destra a stropicciarsi nervosamente i capelli.

★★★★★★

Quella stessa sera, sarebbe stato un giorno speciale per una veterana della brigata: era il compleanno di Annalise,la veterana, la "mama" del ristorante.
Donna dolce e comprensiva che trattava tutti come se fossero i suoi figli senza distinzioni, alle volte rimproverandoli pure durante il servizio, soprattutto Michele a cui dava del Latin Lover senza vergogna.

Dato che per pura coincidenza, quella sera avrebbero avuto la giornata libera, Michele, tramite una chat di gruppo, aveva organizzato la serata, lasciando la povera Annalise all'oscuro di tutto.
Con la scusa d'andare a bere qualcosa come sempre, avevano prenotato in un locale super figo, che oltre ad offrire mangiare e bere era dotato di una discoteca per divertirsi e svagarsi un po', non capitava mica tutti i giorni d'avere un giorno libero in settimana, lo Chef era stato proprio generoso.

Lunico problema che constatò Michele era l'umore alquanto nero di Ryo, che da quando erano tornati verso l'appartamento che dividevano, non aveva detto mezza parola ed aveva un muso lungo da fare paura.
Aveva atteso il bruno, nella speranza di non dover prendere la lenza e cominciare a pescare le parole dalla sua bocca, ma, sospirando, decise di punzecchiarlo un po', << Tortellino, ti ha morso una tarantola per caso?>>,<<mh?>> , rispose solo con quel suono il rosso mentre era intendo a strofinare nel lavandino la sua bandana per pulirla.

Miky, si poggiò allo stipite della porta osservando con attenzione i movimenti dell'amico. Era evidente che qualcosa non andasse e chissà perché Michele aveva anche capito il perché, perciò azzardò, <<Mmh... non è che hai litigato con la tua dolce metà?>>.
Ryo si fermò subito e lanciò un'occhiataccia al bruno, che, doveva ammetterlo, faceva davvero paura, << Non nominarlo nemmeno. Non è nulla di tutto ciò, è solo un fottuto bastardo.>>.
Rispose duramente,cominciando a strofinare in maniera più violenta la bandana tra le mani.

Michele, dopo quei secondi si stupore, fece un verso esasperato, prese le mani dell'amico ancora insaponate e disse, << se continui così finisce che la rovini, smettila di comportarti come una casalinga isterica. Mi sembri Brie Van De Kamp!>>,<< Chi?!>>, Il bruno sgranò gli occhi facendogli mollare la bandana lì nel lavandino alzando il tono di voce in modo quasi stridulo, << EH?!? non conosci Brie delle Desperate Housewifes- OH PER TUTTI I TORTELLI, Vabbè, lasciamo stare, vieni!>>, Esclamò in modo confusionario e criptico che Ryo si lasciò incantare e convincere a sedersi sul divano con lui.

<< Tralasciando le tue lacune televisive, che recupereremo in un altro momento, che succede? È chiaro che ci siano già problemi in paradiso...>>. Il rosso si morse il labbro, non certo di voler raccontare quanto fosse stato uno stupido ingenuo a credere di poter piacere davvero a Thomas.
Si sentiva un cretino e soprattutto si sentiva in imbarazzo con sé stesso per tutto quello che era successo in quella cucina.
Guardò dritto negli occhi Michele, incapace d'aprire bocca per spiegare la moltitudine di pensieri che aveva, la rabbia e l'ansia di dover continuare a lavorare con quell'umore assieme al biondo in cucina con addirittura sua madre dentro, per cui, si sforzò di sorridere , optando per una mezza bugia, non voleva dare fastidio a Michele, che comunque, s'era sempre esposto per lui e gli era sempre venuto in aiuto, << Ma no...! È tutto l'insieme Miky, sono un po' agitato, lo Chef mi ha detto di studiare che la signora Miller è tremenda, e si vede che anche Thomas è  sotto pressione. Non vedo l'ora di tornare in cucina...>>

Il bruno osservava le sue movenze mentre accampava la prima scusa che gli era venuta in mente e si vedeva,ma non disse nulla. Probabilmente era troppo presto per lui sfogarsi e parlarne. Aveva notato la riservatezza di Ryo, e non volle insistere più di tanto, << Stai tranquillo tortellino! Sei capace,basta che questa settimana tu ti metta a studiare come si deve, ti darò una mano anch'io, vedrai che andrà tutto bene. Dovrai solo...portare un pizzico di pazienza!>>, gli fece l'occhiolino dandogli un abbraccio caldo e accogliente, che tranquillizzò molto il rosso.

Decisero poi, dopo aver sistemato casa, mangiato e essere usciti per andare a prendere un regalo per Annalise, di fare un pisolino prima che arrivasse l'ora d'uscire.

Profumati, vestiti, rasati e bellissimi, i due amici, uscirono da casa, in orario andando verso il locale, trovandosi poi con il resto della combricola più o meno al completo.
In teoria avrebbero dovuto esserci tutti, tranne Andy, che purtroppo non sarebbe andato per motivi personali di famiglia, e Thomas, perché non aveva dato nessuna conferma.

Per Ryo, quello era solo un bene. Michele, vestito di tutto punto, con dei jeans strappati, una magljetta aderente nera ed il giubbotto in pelle nero, faceva la sua sexy e porca figura in mezzo al gruppetto, dove, più di un persona, lo guardava con la bava alla bocca, tra cui Stefanie e Steven.
Il rosso lo notò e rise di fronte alle varie battute di Rudy e George comprese quelle della festeggiata Annalise, che con quelle bellissime giuanciotte rosse ,un po' per l'imbarazzo ed un po' per la felicità, gli diceva di non mettere incinta nessuno quella sera che per diventare nonna c'era tempo.

Erano tutti a ballare, mentre Ryo era al tavolo con Annalise e George che preferivano chiacchierare e bere, piuttosto che scatenarsi in quei balli frenetici ed inutili, Steven era andato a prendere altro alcool da bere e probabilmente era andato a prendere anche la torta.
Tutt'attorno c'era un casino folle, la musica anni settanta di coinvolgeva con il ritmo incalzante e lui, assieme a George continuavano a prendere in giro Michele e Rudy che si stavano scatenando in pista,muovendo le mani ed i fianchi sotto le note dei Bee Gees.
Era uno spettacolo vederli e lui, doveva ammetterlo, si stava divertendo e distraendo da morire.

<< E ORA RAGAZZI, DOPO AVER SCALDATO LA PISTA SULLE NOTE DI STAY ALIVE DEI MITICI BEE GEES, UN GRANDE CLASSICO PER FESTEGGIARE IL COMPLEANNO DI UNA ZIA FANTASTICA CHE OGGI COMPIE GLI ANNI! AUGURI AAAANNNAAAAALISSSSEEEEE!!!>>
Urlò il dejay attaccando poi la simpatica "Happy birthday" che presero a cantante tutti in coro, anche chi non faceva parte del gruppo,mentre le luci s'erano un po' abbassate, facevano da contorno alla persona che portava la torta in mano. Michele piegò le labbra in un ghigno, e con lo sguardo cercò quello di Steven, sorridendogli ed alzando il pollice all'insù, che il rossiccio ricambio

Ryo, più che osservare la torta gigante, al cioccolato, magnificamente decorata con roselline di zucchero rosse che quasi la ricoprivano tutta, era piú che altro distratto da chi portava la torta.
Thomas, convinto da Steven, aveva passato il pomeriggio a preparare il dolce per quella festa.
Non c'era voluto molto per farlo, in quanto avrebbe voluto andare comunque, giusto per avere una possibilità per parlare con il rosso.

I loro occhi s'incontrarono per qualche secondo prima di d'essere distratti dai vari festeggiamenti, ed entrambi, per quel fugace contatto sentirono un brivido.
Annalise felice, con le guance sempre più rosse per via dello spumante, fu trascinata in pista da Rudy, Michele, Julie e Stefanie per scatenarsi come doveva fare la festeggiata, mentre George, Steven, Thomas e Ryo si godevano lo spettacolo da lontano, rimanendo in disparte.

Il biondo lo guardava e non lo perdeva di vista mentre tranquillo lo vedeva parlare con Steven.
Sorseggiava piano il bicchiere di liquore, mentre di nuovo incrociò il suo sguardo e vide Ryo sussultare un pochino.
Il rosso era sorpreso d'avere gli occhi addosso di Thomas in modo così sfacciato e pressante. Sentiva quella sensazione dargli sia fastidio che piacere.

Appena incrociò quelle iridi di quell'azzurro quasi bianco, l'istinto fu quello di scappare.
Con la scusa d'andare in bagno e poi a fumare, si staccò da Steven, che non facendoci caso, annuì solamente, anche lui preso dal tenere d'occhio qualcun'altro.

Si voltò ,prese la giacca, con l'intento d'andarsene a casa, avrebbe  al massimo trovato una scusa, ma non aveva proprio voglia di vedere la faccia di quello stronzo, e di averla davanti tutta la sera. Avrebbe detto di non essersi sentito bene e via, tanto gli auguri li aveva fatti, il regalo era stato scartato, quindi poteva andare. Nessuno se ne sarebbe accorto nè offeso.

A passo svelto s'immerse nella fila di gente, scansandola, cercando di non spingerla via e finalmente trovò l'uscita, sorpassando quella che era una nuvola d'odore di fumo ed alcool.
Si sistemò il giubbino di jeans, guardando l'ora al suo orologio da polso, erano quasi le 2 del mattino.

Poteva sentire la leggera brezza mattutina fargli rimpiangere d'aver messo una camicia per una volta.
Il suo look era total black, giubbino compreso, così da fare risaltare la chioma rosso fuoco, quella sera tenuta sciolta giusto per sembrare in qualche modo diverso.
Prese a camminare tranquillo, voltando in un cunicolo, diretto verso la metro, ma qualcuno gli afferrò il braccio, costringendolo a voltarsi con il cuore fottutamente in gola per lo spavento.

★★★★★★

A ritmo di musica, il corpo si muoveva, a volte lento,a volte veloce ,a volte ammiccando , a volte solo ridendo e sorridendo.
Quei occhi castani scuro che osservavano tutte le persone attorno a lui con aria giocosa,parlavano ridevano e flirtavano, non passavano di certo inosservati a Steven, che un po' brillo,forse addirittura leggermente ubriaco, non lo perdeva di vista un secondo.

Plagiato da quella figura, per lui troppo sexy da sopportare, lo stava facendo impazzire. Avrebbe voluto smettere di fissarlo, ma non riusciva però a distogliere lo sguardo.
Si morse con forza il labbro, muovendosi nervosamente, quando Michele incrociò il suo sguardo sorridendo radioso verso di lui avvicinandosi subito.<< HEY  CAROTINO!! DAI VIENI A BALLARE!! CHE FAI LÌ?>>, il tono di voce volutamente alto, per permettergli di farsi sentire e sovrastare la musica alta. Il rossiccio annuì, senza rispondere, perché in quel momento era talmente stordito che non riusciva a formulare nemmeno una frase.

Michele era affascinato per quel delicato rossore sulle gote del suo carotino. Lo rendeva adorabile e sensuale perché il colore dei suoi occhi risaltava di più, inoltre aveva perso un po' della sua aria composta, sembrando finalmente quasi umano. Un bel pezzo d'umano a dire la verità.
Essendo con un braccio poggiato sullo schienale dei divanetti ed uno sul tavolo di fronte, sembrava stesse abbracciando quasi il rossiccio, e data quella posizione, con un colpo d'occhio vide che la camicia di Steven era forse un po' troppo slacciata.
Steven,Steven, Steven....certo che se mi provochi così io... Pensò il giovane piegando le labbra in un ghigno diabolico.
Quello sguardo annebbiato diede il via libera all'unico neurone del bruno ancora un po' funzionante, di stuzzicare un po' il rossiccio e vedere come avrebbe reagito. Per ciò avvicinò il viso al suo, notando che il rossore era aumentato e le labbra dello stesso, s'erano dischiuse dallo stupore.
<< Se vai in giro con la camicia così sbottonata, potresti imbatterti in qualche pervertito a cui potrebbe venire voglia di completare l'opera...>>, Sussurrò con voce forse troppo bassa rispetto a prima, come a voler avere un salvagente, se per caso il rossiccio non l'avesse sentito.
Invece,forse a causa dei sensi troppo sensibili e per la vicinanza tra di loro così labile, Steven sentì ogni parola. Si sentì accaldato, con la bocca un po' asciutta.
Confuso, cercò dentro di sé un briciolo di volontà per non cedere a quella forte attrazione che provava a quell'istinto di dire semplicemente
"Slacciala", oppure a quello di unire le sue labbra con le sue, dall'aspetto così morbido e carnoso. Inghiottì la saliva e puntò lo sguardo sopra quelle due estremità così invitanti.

Dietro di lui sentiva il divanetto che gl'impediva di indietreggiare ancora, non lasciandogli scelta se non quella di reagire in qualche maniera. Il problema era che lui aveva voglia d'esporsi. Probabilmente l'alcol aveva un attimo sciolto i freni del rossiccio, che per una volta tanto, desiderava ardentemente fare qualcosa di sbagliato. Alzò gli occhi verso il bruno sentendosi avvampare già solo per il fatto di trovarsi occhi negli occhi con lui, ma comunque, rispose anche solo in un sussurro un po' sfacciato,<< Pervertito...come te?>>.
Gli occhi di Miky lo guardarono con malizia, <<Mhh... perché, interessato a provare?>>, chiese mentre volutamente accorciava ancora di più la distanza tra loro.
Mai come in quel momento avrebbe voluto prendersi ciò che desiderava.
Sentiva il respiro di Steven sulle sue labbra, e gli occhi del rossino ormai erano ridotti quasi a fessure mente il suo viso si protraeva verso di lui, proprio per accontentare quel suo tacito desiderio, in quanto, lo voleva molto anche lui.

Ma Michele gli mise l'indice poggiato sulle labbra, rompendo quella magia che si stava formando tra di loro, esordendo, << Ma....direi che è meglio rimandare a quando sarai più sobrio.>>
Non aveva nessuna intenzione di approfittare di quel momento di debolezza del suo carotino.
L'avrebbe volentieri scartato, ma quando questi, fosse stato completamente consapevole, e non brillo o ubriaco. Vorrei renderti ubriaco di me al massimo, ma so che non lo vuoi.
Sospirò e s'allontano, mentre Steven sentì qualcosa rompersi dentro di lui colto da un enorme insoddisfazione quasi isterica.

<< Ma dove sono Ryo e Thomas?>>, Chiese improvvisamente Michele, guardandosi attorno. Che fossero andati ad imboscarsi da qualche parte a fare la pace?
<< Ryo mi ha detto che andava a fumare prima, Thomas non lo vedo da un po' invece>>,<< Fumare? Ahahah, ma Ryo non fuma!>>, Esclamò il bruno verso Steven che arrossì rendendosi conto che probabilmente i due erano proprio andanti ad imboscarsi da qualche parte. Miky sorrise, scuotendo la testa mentre prendeva il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans trovando almeno 5 chiamare del rosso.
Ok, forse non erano andati ad imboscarsi.

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