Thirty 🔪🧅🍅

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48 ore.
I due fottuti, lunghi, estenuanti ed infiniti giorni in cui, dopo quel fatto, il mondo per Thomas, sembrava non aver perso colore,sapore, tutto.
Depresso, uno straccio, stava andando avanti per inerzia, in maniera meccanica, impazzendo nell'essere in quel luogo, da solo.
Odiava, detestava con tutta l'anima se stesso e quella maledetta pasticceria che aveva segnato così tanto la sua esistenza, decidendo per lui, costringendolo a sacrificare sempre la sua felicità ed i suoi sogni per essa, inseguendo desideri non suoi e continuandolo a fare,nonostante ormai fosse grande per poter decidere per sé.

Le mani si muovevano, ma la testa era da tutt'altra parte. Non riusciva a svolgere il suo lavoro. Era come uno Chef a cui avevano tagliato le mani, che prima vivevano e creavano potendosi beare dei tocchi leggeri del rosso,quando giocava con le sue dita.
Le sue papille gustative erano bruciate, poiché il sapore di quei dolci,timidi ed amorevoli baci, gli mancavano e non sentiva più nessun sapore.
Era finito.
Aveva permesso a fattori esterni d'intervenire per l'ennesima volta, dimostrando che la sua vita non era sua,  ma di sua madre.
La sera del party, nel momento in cui s'era avvicinata a lui, la sua felicità era stata risucchiata.

- << Vedi subito di tagliare i ponti con questa cosa, o ti giuro, che quel ragazzo che tanto ti sta a cuore da inculcarti cazzate come il gioco di squadra, finirà molto male.>>. -

Scoperto e ricattato, minacciato non in prima persona, perché quella donna sapeva che toccando lui in prima persona, nulla sarebbe servito, aveva deciso di distruggere la carriera di Ryo, non prima però, di dirgli, che aveva già portato avanti un piano per allontanarlo.
Subito Thomas non capì che cosa volesse dire sua madre, era come se quelle labbra si muovessero, ma la sua testa aveva talmente iniziato a vorticare che lui a malapena, aveva compreso quelle poche parole,

- << Domani saprai. Fidati, posso fare di peggio e lo sai quanto me. Vedi di ritornare sulla retta via e di tenermi il gioco, o ti giuro che non ci sarà buco qui in America,disposto a far lavorare il tuo amichetto.>>

Ed era per quello che il giorno dopo, aveva lasciato scivolare via la sua felicità.
Quella donna aveva molte conoscenze, se lui non avesse lasciato perdere quel suo periodo "di sperimentazione", come l'aveva chiamato lei, allora avrebbe fatto della vita di Ryo, tavola rasa, bruciando tutti i suoi sogni.

Quel sguardo deciso e freddo, che aveva ancora del potere su di lui, gli aveva provocato davvero un brivido di terrore. Non voleva assolutamente che Ryo ci rimettesse, che rinunciasse o meglio, che fosse costretto a rinunciare a tutti i suoi progetti a causa sua, per cui, accettò. Avrebbe comunque potuto continuare a fare il cuoco, lavorando in altri posti. Anche se, per la prima volta, gli si stringeva il cuore per il significato che aveva per il rosso, lavorare al The View.

Da lì in poi, il disastro. Michele quel giorno l'aveva minacciato dicendogli, "IO E TE FAREMO I CONTI, PREPARATI BASTARDO.", Ed era uscito di gran fretta inseguendo Ryo.
Il rosso, si era licenziato, mentre Michele si era preso dei giorni di ferie. Steven non era più tornato a casa con lui e non gli aveva minimamente rivolto più la parola nemmeno al lavoro. Era da solo.
L'unica che andava a trovarlo era sua madre, che ormai aveva preso il completo controllo del ristorante, avendo dominato anche su suo zio.
Era lei colei che gestiva tutto ora, con quel sorriso soddisfatto e dittatoriale.

Sbattè a terra forte la frusta con cui stava girando la crema creando un casino di macchie in giro. Strinse i pugni e si morse le labbra.
Mai nella sua vita era stato travolto da emozioni così furenti ed intense. Mai.
Lui era sempre stato freddo nei confronti del mondo intero e delle persone, ciò di cui gli era sempre importato era se stesso ed il raggiungere i suoi scopi e realizzare i suoi sogni ed obbiettivi. Ma non c'era mai riuscito.
Ryo gli aveva scombussolato la mente ed il cuore ed adesso, non averlo al proprio fianco faceva male. Molto male.

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