Epilogo - Fine 🔪🍅🧅

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Quel profumo, quelle braccia forti ed accoglienti, gli fecero provare emozioni contrastanti che venendo lì alle cascate, credeva d'aver accantonato, giusto il tempo per riprendersi. Invece, contro ogni aspettativa, si ritrova proprio il motivo delle sue pene e sofferenze, lì, dall'altra parte del mondo, davanti a lui, ad abbracciarlo.

Ryo, dopo quel primo momento di stupore, si riprese velocemente, portò le mani contro il petto di Thomas, spingendolo con tutta la forza che aveva in corpo, creando nell'altro del disequilibrio.
Lo guardò con un misto di sofferenza e stupore, e chiese con voce ostile,<< Che diavolo ci fai qui?>>

Era agitato e combattuto. Al suo dire, l'espressione di Thomas cambiò, sembrava quasi affranta, colpevole, triste.
Ma lui non ci sarebbe più  cascato.
Aveva mollato tutto ed era tornato a casa. Finalmente aveva capito cosa voleva dire soffrire per amore, essere feriti nel cuore, sentirsi presi in giro, e l'aveva provato nel peggiore dei modi.
Lui si fidava di Thomas. Aveva avuto dei dubbi, ma il suo cuore aveva deciso di provare, di credere a quei occhi limpidi e freddi, che però, sembravano riscaldargli le viscere, ogni volta che si posavano sui suoi.

Aveva imparato a conoscerlo, a lavorare insieme con lui e credeva davvero in quel rapporto, in quella frequentazione. Lui provava qualcosa di serio per lui. Provava amore.
Essere trattato così, preso in giro nella maniera peggiore, leggendo quelle parole, vedendo come il suo ricordo era stato usato, distorto, solo per il vile denaro e la fama , l'aveva accoltellato proprio al centro del suo petto.
Era tornato a casa, dopo essersi licenziato, aveva raccolto tutto, fatto i biglietti, e, nonostante Michele avesse provato a dissuaderlo, era partito senza voltarsi indietro, convinto di poter andare avanti.

Quindi perché ora era lì? Cosa voleva da lui? Cosa ci faceva davanti a guardarlo con quei occhi supplicanti? Stava sognando?
Probabilmente tutte le lacrime che aveva versato, l'avevano portato alla pazzia.
<< Sono venuto qui per te! Ho lasciato tutto Ryo, io->> ,<< Se è uno scherzo, evita. Torna a casa, io non ho intenzione di ascoltare una parola di più.>>
Lapidario, distolse lo sguardo da lui, stringendo i pugni e s'allontanò sorpassandolo.

Parole vane senza nessun significato.  Pensò, obbligandosi a camminare avanti, procedendo verso lo spiazzo dove le cascate erano molto più vicine e si potevano vedere meglio. Non era immune alla presenza del biondo e non l'aveva lasciato indifferente.
Nonostante gli stesse dando le spalle, poteva sentire la sua presenza, ma doveva resistere dal voltarsi picchiarlo e sfogare la sua frustrazione, mettersi a piangere, perché si, avrebbe voluto farlo, nonostante il suo orgoglio glielo impedisse e glielo stava impedendo.

Non voleva fare scenate in quel posto  sacro, prezioso per lui e significativo. Non voleva affrontare il biondo, consapevole d'essere debole alle sue attenzioni e quindi portò completamente, anzi, si costrinse, a guardare quella cascata enorme, quella quantità d'acqua, fresca, rumorosa e piena di vita, con il potere d'infondere tranquillità.

Chiuse gli occhi cercando d'isolare la mente, concentrandosi solo su quel suono persistente di natura che lo circondava, ma due braccia, lo cinsero per la vita,ed un fiato caldo accompagnato da un tono soffice, gli solleticarono le orecchie ed i sensi. <<Perdonami.>>
Il rosso fece per voltarsi in maniera stizzita e rude, ma la presa forte di Thomas, glielo impedí, mentre continuava a nascondersi dietro di lui, mentre continuava ad abbracciarlo ed il rosso, poteva sentire il cuore del biondo martellare al di sotto del suo petto poggiato sulla sua schiena.

Quel contatto, seppur semplice, gli fece trattenere il respiro talmente sentiva l'esigenza e la disperazione dietro quel gesto, ma s'irrigidí lo stesso,cercando di non tremare mentre parlava, esclamò tra i denti, <<Perché mai dovrei? Adesso hai tutto ciò che volevi. >>,<< l'unica cosa che voglio è la felicità...>>, Rispose il biondo deciso.
Quella risposta fece aggrottare le sopracciglia a Ryo, ma poi aggiunse, << E la mia felicità sei tu.>>

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