Capitolo 4 il puro richiamo di un candido fiore notturno.

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Era sera e il cielo era sereno sopra Delcade, cosi chiaro che si potevano ammirare gli astri, quella sera Melite osservava il vilaggio dalla finestra della sua stanza. Le voci del suo popolo invadevano la città, la musica esotica e gioiosa dava colore al suo villaggio, e lei non sapeva ancora quale sarebbe stato il suo destino. Un richiamo soave attirò la sua attenzione.

La ragazza guardò in cielo e  vide una civetta, con un candido piumaggio e un collare al collo, sulle sue ali erano raffigurati dei disegni che richiamavano gli alberi e la neve. Lo sguardo di quella civetta era regale e fiero perché si trattava di Zuriel, la civetta fatata, ovvero la signora dei celi di Delcade, nulla poteva sfuggire alla sua vista grazie alla sua coda a bom bom rosso che le forniva una percezione spaziale fuori dal comune.

Melite tese un braccio fuori dalla finestra e subito Zuriel con rispetto si calò su esso, con il suo candido e pittoresco manto, subito dopo ciò entrambe con segno di rispetto chinarono il capo. Melite annuì, "Zuriel, tu sei la signora dei cieli di questo mondo, tu che proteggi tutte le creature alate quale notizie mi porti?", essa emise un suono soave e dolce all'orecchio di Melite, visto che le Delcadiane sono Driadi e di pura natura capì subito di cosa parlasse, "Un fiore della notte è appena sbocciato? Mmmmh... molto interessante, ho capito". Con un gesto risollevò il braccio ed gli diede un bacio sul capo per poi lasciarla volare via "Proteggilo Zuriel, vola e veglia su quel fiore, io ti raggiungerò il prima possibile.

In parallelo, in quella stessa sera Makeen, nella sua dimora, si godeva la musica che si sentiva da fuori. Non poteva prevedere che, presto, sarebbe partito anche lui per una avventura. Fra le voci dei Delcaciani sentì anche lui il richiamo. Attraversò il villaggio fino a raggiungere una radura con un piccolo ruscello, li il richiamo si faceva sempre più forte, superò il percorso d'acqua fino ad arrivare alla foce, dove c'era una piccola cascata che faceva scorrere l'acqua.

Il richiamo si interruppe e li vicino, appollaiata su una roccia, c'era Zuriel, che riferì telepaticamente lo stesso messaggio anche a lui "Un fiore della notte in questo giorno di luna piena è sbocciato, vai nella foresta di Mountainpurpolake e li potrai trovarlo". Makeen aveva già sentito il nome di quel fiore e d'istinto gli venne in mente di cercare nelle sue tasche, dove trovò l'elenco dei materiali per creare l'arma, e in effetti quel fiore era sull'elenco. "Ma è uno dei pezzi che mi servono....

partirò immediatamente, grazie Zuriel. Andò subito a preparare le cose per partire la notte stessa.ntanto, dopo una buona cena, i carri rossi si stavano preparando per andare nella foresta, in cerca del "Fiore Magico della Notte". Si portarono delle torce e degli zaini, dove c'era tutto quello che poteva servire per affrontare la notte o qualsiasi creatura che gli fosse ostile. Entrarono nella foresta, la strada era buia, erano soli e inccappucciati con solo la luce delle loro lanterne, davanti a loro si vedeva il bosco e la luce che li illuminava. Un vento leggero faceva muovere gli alberi e passava in mezzo a delle canne che emettevano un suono che ricordava quello di un flauto, si potevano intravedere occhietti di creature che li scrutavano nell'oscurità. Arrivando nei pressi di un grande lago Lituin sentì un tonfo nell'acqua, come se qualcosa ci fosse appena caduta dentro, ma oltre al movimento dell'acqua non vide niente. All'improvviso, in lontananza, si sentirono delle voci nella notte e a tutti per attimo si gelò il sangue, Andrel mettendo la mano sulla spada disse: "ragazzi avete sentito?

Qualcuno stava parlando ma non si vede niente..Lamberth, prova a puntare la lanterna verso quella direzione". Octavian puntò verso vari punti delle strade con la lanterna ma non si vedeva niente, però quella voce e la sensazione di essere osservati nei vari angoli della foresta c'erano eccome. Lituin con la sua magia intravedeva delle ombre, allora cercò di comunicare con loro: "siete voi che abitate questi luoghi? Non siamo gente ostile, vogliamo solo cogliere un solo fiore che è sbocciato questa notte, vi prometto che poi ce ne andremo. Uno scrocchio si udì da un lato della strada, e continuando a fare luce, si vedevano due statue giganti che sembravano Troll di montagna, ma erano di pietra. Una figura li osservava da un albero in cima.  Arthorigus alzò lo guardò e intravide la figura sull'albero "l'assù l'ho visto! Fatti vedere non vogliamo farti del male,  stiamo solo cercando un fiore". una voce fioca ed invecchiata rispose nell'aria "Siete appena entrati nella cuore di questa foresta, passate con rispetto e sarete rispettati, non fatelo e sarete inghiottiti da essa, finendo per vagabondare come anime in pena." Andrel estraendo la spada e mettendosi davanti ai compagni si rivolse direttamente alla creatura: "chi sei?" L'essere rispose:

"Io? Io sono...un spirito degli alberi". Detto ciò, scomparve fra i rami alti. Andrel, rinfoderando l'arma e andando avanti dritto incitò gli altri: "Ragazzi, sbrighiamoci ad trovare quello che cerchiamo e andiamocene subito da questa foresta pulula di spiriti ed anime in pena. Octavian sollevo lo sguardo e vide luna piena, all'improvviso si sentì mancare il fiato e cadde a terra i preda a forti dolori, gli altri non sapevano cosa fare perché non si aspettavano una cosa del genere, si mutò piano piano in lupo completo, era imponente e Octavian non era in grado di controllarsi, infatti gli occhi gli si acessero nella notte e ringhiò forte stridendo le orecchie degli altri delcadiani, annusò alla destra del percorso e cominciò a correre all'improvviso in quella direzione, non sapeva come, ma sentiva l'odore del fiore, il quel momento non era in grado di pensare, il cuore gli batteva forte, il suo manto era argenteo, e in contrapposizione col buio che lo circondava lo faceva apparire come una creatura composta da cenere, che si muoveva anche dopo la sua estinzione, si sentiva libero e selvatico. I "Carri" rimasero sbigottiti e senza parole finché Arthorigus e Andrel dissero in contemporanea: "Accidenti! Dobbiamo seguirlo!!" E scattarono repentinamente nella direzione in cui era andato il lupo, Lituin li guardo andare via per qualche secondo ancora confusa, per poi riprendersi e cominciare a correre anche lei "ehiii aspettatemi!!!"

Nel mentre, dall'altra parte della foresta, a grande velocità, una coppia di Delcadiani correvano sopra ad un Angoth, una razza di cavallo Delcadiano che si trova solo per le praterie di Delcade, era un magnifico cavallo.I cavalli, nelle leggende del popolo, sono descritti come mezzi di trasporto di terra e di spirito, che cambiavano il colore e la fantasia del manto a seconda delle stagioni, ai nostri occhi da umani potrebbe ricordare un cavallo da giostra, come quelli che si possono trovare nelle feste o nei parchi a tema. Il suo manto era lucido e liscio. Era Melite che lo guidava ed dietro c'era Makeen, i due si erano incontrati nel percorso per arrivare li, la giovane delcaediana, aveva preso il cavallo dalla scuderia dellpalazzo ed era partita durante la notte. "Forza Angoth forza!! Speriamo solo di non essere arrivati tardi..." esclamò lei. Makeen era agrappato a lei e sentiva un odore di fiori, con il suo naso a punta "Sento un intenso profumo di fiori, non siamo tanto lontani principessa" disse speranzoso.Octavian, dopo una lunga corsa, si ritrovò davanti a uno spettacolo che non aveva mai visto: un immenso prato illuminato dalla luce della luna, i raggi lunari si riflettevano sulla marea di fiori azzurri e blu che sembravano un mare, era una luce bellissima. Dava l'impressione di essere un luogo sacro e mistico, si incamminò in quel mare di fiori, trovandosi in mezzo a tanta luce e purezza, nella quale la sua figura grigia come la cenere risaltava, come quella di un intruso, di qualcuno che in quel bosco non doveva trovarsi. Al centro di quell'incantevole luogo, rialzato su di una pietra sacra, era posto il fiore che stavano cercando, ovvero "Il Fiore della Notte". Andò ad annusalo per sentirne l'odore. Con l'aiuto di Lutuin anche i "Carri" arrivarono sul posto, rimanendo sbigottiti dallo spettacolo. L'immagine che gli si palesava davanti agli occhi era quella di un lupo gigante argenteo, nel mezzo di un immenso mare di fiori illuminati da una luce mistica lunare.

Un nitrito di cavallo si sentì in lontananza mettendo i "Carri" all'erta. Anche Melite e Makeen, che si trovavano dall'altro lato del bosco, fecero la loro comparsa. Il cavallo alla vista di Octavian mutato si spaventò, ma Melite lo rassicurò "Buono buono, e voi...voi chi siete? Che ci fate in questo luogo sacro?" Chiese confusa agli altri delcaediani presenti. Lamberth sentendosi attaccato ringhiò contro la ragazza in modo minaccioso, il giovane non era chiaramente più in se. Fu in quel momento che una luce eterea scese sul fiore, Zuriel fece la sua comparsa cominciando un contatto telepatico con tutti loro "Siete riusciti a trovare il Fiore della Notte, avete risposto all'appello. Benvenuti delcadiani.

Delcade : la storia di un popolo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora