Capitolo 21: La semina del male

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                Matarion seguiva il suo amico, che lo stava conducendo nel oscura palude. Mentre il sole stava calando, e le forme diventavano nere il pomeriggio era grigio e non c'era un suono fra gli alberi.

un pò di foschia li circondava, fino a quando Gromhalf non si fermo.

Il re era dietro di lui quando lo vide fermarsi davanti a quello che era un burrone, sotto di esso c' era un con un enorme spazio circolare c" che cosa cè Gromhalf ? che cosa vedi ?".

la Bestia osservava sotto, e con una voce come di qualcuno che avesse un enorme delusione misto a tristezza gli rispose " questa notte ci sarà la luna crescente, la luna della semina..."

"si lo so con questa luna si semina nei campi per far si che il terreno favorisce una buon raccolto ".

Gromhalf si scanzò facendo vedere al re cosa stesse succedendo "be credo che quest'anno non sarà un buon raccolto ".

La notte si faceva avanti fra le montagne e il sole stava calando gli alberi diventavano neri tinti dal ombra violacea della notte e Matarion vide qualcosa che sicuramente non voleva vedere.

(ATTENZIONE INIZIO DI UNA SCENA FORTE MI RACCOMANDO SE LA COSA TI DISTURBA NON LEGGERE, E VAI ALLA FINE DI ESSA ).

Degli sciamani Plottisti erano al opera sotto di loro e ai loro occhi, con al seguito quelli che erano degli schiavi a costruire qualcosa trasportando enormi Menir le fruste battevano su di loro schioccando e facendo un suono di pura agonia con le loro urla e lasciando evidenti segni sulle le loro schiene il sangue fuori usciva dalle ferite e urla agghiaccianti dei poveri malcapitati echeggiavano nella notte sembrava che un pezzo d' inferno stesso fosse uscito dal sottosuolo , nessuno si sarebbe avvicinato se li avessero sentiti perchè tutti avevano timore del malvagi sacerdoti Plottisti. e dei loro metodi malvagi .

in un angolo ci erano delle grosse pietre con sopra dei pentacoli magici marchiati nella pietra disegnati con il rosso del sangue dei loro schiavi. come se dovevano, posizionati per qualche rituale.

(FINE DELLA SCENA FORTE ).

preso da un impeto di rabbia Gromhalf cerco di correre sotto, era tanta la sua rabbia che i suoi occhi stavano già mutando e la sua mascella digrignava e ringhiava forte "grrrrrr.

Matarion con forza trattenne la bestia con una forza sovraumana. " GROMHALF FERMO, SE SCENDI ADESSO SI ACCORGERANNO DI NOI".

"GROMHALF ..... NON... PUò CONTINUARE A SENTIRE ATTORNO A LUI TUTTO QUESTO DOLORE DOBBIAMO FERMALI".

"e li fermeremo attaccandoli di sorpresa amico mio, non facciamo mosse affrettate o non salveremo nessuno cosi, anche io sto soffrendo tantissimo. adesso allontaniamoci da qui e portami dove è la mia sposa.". e pensiamo ad un piano per dafarsi.

i due amici camminarono per un altro pò distaccandosi da quella zona.

La notte era ormai giunta e si vedevano piccoli occhi luminosi scintillare al buio il suono di una civetta si sentiva in lontananza , e lungo la fitta vegetazione si vedevano delle piccole lucciole che ballavano assieme ad altre piccolissime fatine che illuminavano quella notte di raccolto.

Finalmente si vedeva il sentiero di alberi che si apriva e l' erba era più bassa, e sotto ai loro piedi c'era l'antico sentiero di pietra che avrebbe portato al borgo della cittadella fortezza di Mountaipurpolelake, " eccoci arrivati.... " disse Gromhalf poi indicò col dito uno delle tante finestre illuminate della fortezza, "li in una di quelle stanze si trova la tua sposa".

Matarion fece una pausa di riflessione "mmmh come faccio ad avvertirla che sono qui, vediamo..... potremmo avvicinarci di più nel borgo senza dare nel occhio e magari in qualche modo lasciargli un messaggio, no devo andare da solo, con te darei troppo nel occhio "

Delcade : la storia di un popolo.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora