Quella mattina era fredda ma serena, si vedevano le montagne in lontananza.un uccello che volava nel cielo si poggiò su un palazzo per riposare, dopo poco riprese il volo.
Li vicino c'era il tempio delle sacerdotesse, con la sua torre bianca che si ergeva al centro della piazza del borgo. Quella mattina le sacerdotesse erano irrequiete perché strane voci giravano veloci fra le mura bianche della torre, voci di guerra, stranieri e di un senza patria, una leggenda
con forse un qualcosa di vero... Le risate delle giovani studentesse riecheggiavano fra le mura, "Presto!! Le lezioni stanno per cominciare non dobbiamo fare tardi!". Fra tutte quella mattina, Clio era in cerca della sua aula per
la lezione di "Piromanzia ", quando ecco che in un angolo buio, vicino alla sua aula, notò due Sacerdotesse superiori parlare a bassa voce riguardante la voce del senza patria, e di una forza oscura che si stava avvicinando ad Zabelor.
La ragazza entrò in classe pensierosa. La lezione scorreva, il primo argomento che si trattava in classe era il cerchio, che era simbolo di perfezione ed eternità, anche il cielo e l'universo sono rappresentati dal cerchi; trattarono anche "come consultare le candele" e come esse possono aiutare nelle scelte, infatti tutti gli studenti sul proprio banco avevano un porta candela con una candela vicino, da consultare come una sfera di cristallo. Essere una sacerdotessa di un Pantheon significa anche vivere in totale armonia e rispetto con il proprio elemento e ambiente. Meditare molto e trovare la propria serenità interiore quando si svolge il rituale.
A fine lezione le studentesse uscirono dall'aula per spostarsi, chi per altre lezioni chi per fare altro.
Clio nella sua testa pensava: "Vorrei parlare a Melite di queste voci che girano ultimamente, magari lei essendo la principessa saprà qualcosa in più".
Melite si era svegliata presto quella mattina. Stava seduta sulla panchina che dava sul belvedere del castello, la brezza fredda gli passava fra i capelli, chiuse gli occhi, alzò la testa e cominciò a muoverla seguendo il movimento del vento, con le foglie colorate che gli facevano danzare i capelli. La voce calda e rassicurante di sua Madre la fece distogliere dal suoi pensieri "Buongiorno figlia mia, sei pensierosa stamattina? ". La regina si sedette accanto a lei e poggiò le mani sulle sue. Melite si girò aprendo gli occhi "Madre...si stavo pensando all'altra notte, non ho dormito molto bene. La regina sapeva benissimo che l'altra notte sua figlia era nel bosco vicino Maountainpurpolelake perché Matarion, il re l'aveva vista rientrare con con il cavallo durante l'alba. Il Re avendo istinti ed abitudini da tigre, come era il suo totem, aveva abitudini crepuscolari o notturne, e quindi fra i due era quello che durante la notte stava più sveglio. Avendo sentito rumori strani si era accorto di quando Melite era rientrata e aveva avvisato la moglie.
La regina, tuttavia, fece finta di niente con la figlia "Alla tua età sei cosi giovane tesoro, non dovresti avere tutti questi pensieri, sei proprio uguale a tuo padre sai? Anche lui a volte era riflessivo come te, ma tu sei giovane, abbi pensieri più leggeri e andrà tutto bene". Diede un bacio alla fronte della ragazza e tornò alle sue mansioni.
Melite guardando la madre si alzò e andò ad allenarsi un po' nella riserva personale reale, col tiro con arco e nelle doti furtive. Mentre stava scoccando una freccia per colpire un bersaglio, vide qualcosa di molto grosso volare sopra la riserva, cosi incuriosita abbassò l'arco "Ma cosa?" Si nascose fra i cespugli e spostandoli aprì uno scorcio dove c'era un'enorme cascata. Non poteva credere ai suoi occhi, era un grifone.
l grifo era color miele, con una apertura alare abbastanza importante. Melite sentiva una certa connessione con quella creatura, anche se era la prima volta che la vedeva. La creatura avendo sete, chinò il capo nello specchio della cascata. Aveva due anelli rosso bronzo sull'orecchio destro e un sacchetto legato a una zampa. Il contenuto di tale sacchetto era sconosciuto.
Melite continuò ad avvicinarsi fino ad arrivare dietro una roccia. Il grifo era un po' goffo nei movimenti, grosso come era non riusciva a stare su quella piattaforma di roccia. Arrivata pensò di carezzarlo, quando ecco che il grifone si girò di scatto, facendola balzare su una pietra che era li a poca distanza. I loro sguardi si incrociarono. Si avvicinarono e Melite provò con rispetto ad allungare la mano per accarezzarlo, mettendo una zampa sbagliata stava per scivolare ma riuscì a restare in piedi. La ragazza scoppiò in una risata, la creatura in quel momento capì di non aver dover paura di lei perché non era malvagia, ma che faceva parte della natura stessa. Un vento forte circolare li unì da quel momento.
Il Grifone si mise a parlare mentre lei lo carezzava "Sei una creatura dal cuore puro ragazza, sei un elfo, un elfo vero, io ti vedo e hai il mio rispetto." Melite lo ringraziò, un po' stupita dal fatto che potesse parlare, e provò a cavalcarlo. Con la testa la aiutò a salire, sopra di lui le sembrava tutto più alto. Il Grifone in quel momento disse: "Non ho mai visto una creatura come te prima, sei molto strana.
Quella pace, tuttavia, non durò a lungo perché Clio, arrivò in quel momento di corsa "Coff coff, Melite...ti ho trovata, finalmente coff coff"- Clio ebbe un attimo di esitazione alla vista del grosso Grifone alato che aveva di fronte "Oh ehehe hai...hai trovato un nuovo amico?".
Melite scese dal Grifone e si avvicinò a Clio "Amica mia, cos'è successo? Ti vedo preoccupata, c'è qualcosa che non va? ". Clio rispose: "Al tempio delle sacerdotesse girano delle voci, strane voci che parlano di una guerra. E di una leggenda di due delcaidiani che abitano la zona desertica di Delcade". Melite si girò verso il grifone e lo saluto, lui ricambio il saluto "È stato un vero onore conoscerti principessa, sono sicuro che i nostri due destini si rincontreranno molto presto". Così il grifone si liberò in volo e scomparve nei cieli, lasciando le due ragazze sole. Melite facendo sedere la sua amica gli raccontò tutto.
Alla fine della spiegazione Clio disse: "E cosi allora le voci di un'oscura presenza che si avvicina a Zabelor è vera. E quest' arma, che il mastro Makeen costruirà, sarà importante ai fini della vittoria...mhhh, capisco.
Melite rispose: "Si, così adesso sai tutto, ma non so niente dell'altra voce che si sente, con tutto che sono la principessa, neanche conosco determinati racconti ,forse, anzi sicuramente i miei lo sapranno posso provare a chiedere a loro. Intanto siamo riusciti a prendere il primo pezzo che serviva ed è stato pure facile, ma sinceramente non so quanto sarà semplice trovare gli altri.
Intanto, tornado verso il borgo di Zabelor, sui i muri del borgo erano appese delle locandine molto sfarzose e colorate, li c'era scritto: "Accorrete, accorrete numerosi perché molto presto il circo arriverà a Zabelor".
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Delcade : la storia di un popolo.
FantasyTutto ha un suo inizio, tutto ha una sua storia. io sono MeliteSilva sono una Delcadiana, e vorrei raccontarvi la nostra storia, la storia di un popolo , di elfi, colorato, forte , creativo ed che ama l' arte e la libertà. È un mondo che non ha u...