capitolo 15 : un anno dopo.

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Era passato un anno, dopo l' attacco al porto, da parte dei plottisti e del arrivo dei nostri eroi nel l'Otresed degli esiliati.

  il cielo era di un verde acqua più chiaro del solito e il sole rosso  sorgeva.
Melite se ne stava seduta  in posizione di meditazione con le gambe incrociate sul mezzo tronco di una palma tagliata, guardando l' alba e le sabbie dorate muoversi come onde nel' guidate dal vento.Presto sarebbe stata la festa dell'elementale della terra che avrebbe benedetto anche le madri., elemento molto sentito a Zabelor .  il suo pensiero accarezzò  la figura di chi   le aveva dato la vita. Era un anno che il gruppo era lontano da casa.
Toccò il tronco con la mano, e evocando una radice fiorita e vedendo che erano molto belli sorrise.

  I suoi capelli erano cresciuti, ed  diventati una lunga chioma liscia violacea, in capo portava una corona di fiori a causa della sua crescita di delcadiana.  e il capo legato da una treccia . prese un respiro , e lascio che i raggi del sole la bagnasse, poggiò i suoi piedi nella sabbia  calda e si diresse verso il villaggio dove si erano accampati .
Al centro si trovava la grossa tenda di padre  Abram. si avvicinò ad un pozzo di pietra e fango che era posto fuori dalla grossa tenda , prese un pò d' acqua bagnandosi il viso, e si rinfrescò.

i pastori di oasi portavano le loro grosse bestie al pascolo per coltivare quel poco che si poteva in quella terra arida. Arthorigus com la sua immensa forza dava una mano a portare i pesi.

  Lamberth si trovava tra la verdeggiante vegetazione  del oasi a tagliare la legna per preparare le frecce da mettere nella sua faretra. in pace e in  silenzioso.
il rumore del' accetta colpiva il legno.
In un anno il suo fisico era più allenato e il muscolo si contraeva mentre tagliava il legno , con un  accurata concentrazione L' elfo lo lavorava , si poteva anche notare che su di esso  c' era un nuovo tatuaggio "un "albero di ciliegio con un arciere che scoccava una freccia , disegnato in modo stilizzato, accanto a lui ci era un pentolone  con qualcosa di preparato che bolliva.
dopo l' allenamento era solito prepare per gli altri sempre qualche succulento manicaretto.

Nella sua tenda  Clio faceva esercizio roteando con la mano i fiori di ciliegio di fuoco da lei evocati, sorrideva e ballava facendo dei movimenti in modo che i fiori danzassero con lei  .
Ora aveva una corona anche lei  di fiori si,  ma di ciliegio  sul capo, come simbolo del suo fiore, ( ogni Delcadiana era legata ad fiore fin dalla nascita ). anche lei aveva un nuovo simbolo sulla spalla come monito di aver appreso una nuova tecnica.

Appena terminato il suo allenamento mattutino nella sua tenda si avvicinò al tavolo che aveva li ,si sedette onorò accedendo una candela  il suo elementale di cui teneva la statuetta di creta, cominciò a scrivere una lettera alle sacerdotesse del suo pantehon per aggiornarle della situazione che si teneva li, gli mancava casa come a tutti e sognava che presto un giorno sarebbe diventata una sacerdotessa del Pantheo del elementare del fuoco ,e con occhi sognati andava al pensiero magari di diventare l' avatar stesso del elementale in un lontano futuro.

Gaex mentre si allenava con la  spada con Andren e Nathan ,  sentiva che dentro di se era  arrivato il giorno   di partire per affrontare la minaccia oscura  e tornare a Zabelor ,  dopo un po' prese Natan con se ed entrarono da padre Abram. per scambiare due chiacchiere.

Gaex e Nathan entrarono nella  tenda  di padre Abram che era tanto spaziosa e ordinata e piena  di oggetti intagliati e dipinti a mano.

stava incidendo con un coltellino che usava come strumento per intagliare  una colonna di sughero e dietro di lui un vilaggio fatto di legno.

Nathan puntò fra tutti gli oggetti un gattino dipinto di bianco con due occhi fatti d' ambra che gli  dava il colore  giallo ,e macchie nere sul piccolo capo.

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