Era passato un anno, dopo l' attacco al porto, da parte dei plottisti e del arrivo dei nostri eroi nel l'Otresed degli esiliati.il cielo era di un verde acqua più chiaro del solito e il sole rosso sorgeva.
Melite se ne stava seduta in posizione di meditazione con le gambe incrociate sul mezzo tronco di una palma tagliata, guardando l' alba e le sabbie dorate muoversi come onde nel' guidate dal vento.Presto sarebbe stata la festa dell'elementale della terra che avrebbe benedetto anche le madri., elemento molto sentito a Zabelor . il suo pensiero accarezzò la figura di chi le aveva dato la vita. Era un anno che il gruppo era lontano da casa.
Toccò il tronco con la mano, e evocando una radice fiorita e vedendo che erano molto belli sorrise.I suoi capelli erano cresciuti, ed diventati una lunga chioma liscia violacea, in capo portava una corona di fiori a causa della sua crescita di delcadiana. e il capo legato da una treccia . prese un respiro , e lascio che i raggi del sole la bagnasse, poggiò i suoi piedi nella sabbia calda e si diresse verso il villaggio dove si erano accampati .
Al centro si trovava la grossa tenda di padre Abram. si avvicinò ad un pozzo di pietra e fango che era posto fuori dalla grossa tenda , prese un pò d' acqua bagnandosi il viso, e si rinfrescò.i pastori di oasi portavano le loro grosse bestie al pascolo per coltivare quel poco che si poteva in quella terra arida. Arthorigus com la sua immensa forza dava una mano a portare i pesi.
Lamberth si trovava tra la verdeggiante vegetazione del oasi a tagliare la legna per preparare le frecce da mettere nella sua faretra. in pace e in silenzioso.
il rumore del' accetta colpiva il legno.
In un anno il suo fisico era più allenato e il muscolo si contraeva mentre tagliava il legno , con un accurata concentrazione L' elfo lo lavorava , si poteva anche notare che su di esso c' era un nuovo tatuaggio "un "albero di ciliegio con un arciere che scoccava una freccia , disegnato in modo stilizzato, accanto a lui ci era un pentolone con qualcosa di preparato che bolliva.
dopo l' allenamento era solito prepare per gli altri sempre qualche succulento manicaretto.Nella sua tenda Clio faceva esercizio roteando con la mano i fiori di ciliegio di fuoco da lei evocati, sorrideva e ballava facendo dei movimenti in modo che i fiori danzassero con lei .
Ora aveva una corona anche lei di fiori si, ma di ciliegio sul capo, come simbolo del suo fiore, ( ogni Delcadiana era legata ad fiore fin dalla nascita ). anche lei aveva un nuovo simbolo sulla spalla come monito di aver appreso una nuova tecnica.Appena terminato il suo allenamento mattutino nella sua tenda si avvicinò al tavolo che aveva li ,si sedette onorò accedendo una candela il suo elementale di cui teneva la statuetta di creta, cominciò a scrivere una lettera alle sacerdotesse del suo pantehon per aggiornarle della situazione che si teneva li, gli mancava casa come a tutti e sognava che presto un giorno sarebbe diventata una sacerdotessa del Pantheo del elementare del fuoco ,e con occhi sognati andava al pensiero magari di diventare l' avatar stesso del elementale in un lontano futuro.
Gaex mentre si allenava con la spada con Andren e Nathan , sentiva che dentro di se era arrivato il giorno di partire per affrontare la minaccia oscura e tornare a Zabelor , dopo un po' prese Natan con se ed entrarono da padre Abram. per scambiare due chiacchiere.
Gaex e Nathan entrarono nella tenda di padre Abram che era tanto spaziosa e ordinata e piena di oggetti intagliati e dipinti a mano.
stava incidendo con un coltellino che usava come strumento per intagliare una colonna di sughero e dietro di lui un vilaggio fatto di legno.
Nathan puntò fra tutti gli oggetti un gattino dipinto di bianco con due occhi fatti d' ambra che gli dava il colore giallo ,e macchie nere sul piccolo capo.
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Delcade : la storia di un popolo.
FantasyTutto ha un suo inizio, tutto ha una sua storia. io sono MeliteSilva sono una Delcadiana, e vorrei raccontarvi la nostra storia, la storia di un popolo , di elfi, colorato, forte , creativo ed che ama l' arte e la libertà. È un mondo che non ha u...